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Richiesta di letteratura su Protomyces violaceus.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.22
  • Item
  • 1897
  • Part of Orto botanico

Si trovano riuniti alcuni fogli di grafia Bicknell, contenenti la traduzione di una lettera in lingua inglese (“inglese giapponesizzato” come annota Bicknell) che Gibelli ha ricevuto da Tokyo, in data 3 novembre 1897, da H. Nomura, che sta lavorando su Protomyces violaceus. Nomura chiede indicazioni sulla letteratura esistente. Oltre alla traduzione, sono presenti la minuta della risposta scritta in lingua italiana da Gibelli e la traduzione inglese che Bicknell propone.

Ricerca a Torino di materiale per disegno.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.16
  • Item
  • 1897-01-26
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 26 gennaio 1897. Bicknell confida a Gibelli che la sua amica [personaggio sconosciuto] sembra sempre moribonda; ha già avuto gravi crisi, quasi sempre quando lui desidera fare una lunga escursione o andare a S. Remo a sentire l’opera. Vorrebbe sentire cantare il suo concittadino Zeni, che fa molto bene in Bohème, molto meglio che in Ero e Leandro, che è piaciuta poco al pubblico torinese. Bicknell sta preparando, per farne una litografia, una veduta panoramica dei monti visibili da Bordighera, però non ne è soddisfatto, perché con il materiale che usa (carta, inchiostro e penna sottile) le linee risultano troppo grosse. Riproduce sulla lettera lo schizzo del profilo montuoso come lo vorrebbe e come invece risulta utilizzando il materiale che ha a disposizione. Chiede a Gibelli, abile disegnatore, di indicargli qualche bottega di Torino che possa soddisfare le sue esigenze. Bicknell ha ricevuto da un certo dottor Di Giovanni di Caltanissetta una lista di piante siciliane da vendere e ne elenca alcune, nel caso interessassero a Gibelli.

Offerta di piante sudafricane da parte di G.M.Wood.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.17
  • Item
  • 1897-02-23
  • Part of Orto botanico

Lettera dattiloscritta spedita il 23 febbraio 1897 a Bicknell da Bertea Durban (Sud-Africa). Quest’ultimo la gira tale e quale a Gibelli, accompagnandola con poche righe manoscritte. Lo scrivente è John Medley Wood, direttore del giardino botanico sperimentale di Durban; ringrazia Bicknell di avergli fornito l’indirizzo di Gibelli, cui ha intenzione di fornire piante sudafricane, non appena la stagione sarà propizia.

Viaggio a Palma di Majorca.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.18
  • Item
  • 1897-03-23
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 23 marzo 1897. Bicknell andrà, la settimana seguente, a Palma di Majorca. Doveva andare a Palermo con un suo amico di Bordighera, che però si è rotta una gamba cadendo dalla bicicletta. Raccoglierà piante per due settimane, anche se non pensa, data la stagione, di riuscire a trovare le specialità cambessiane dell’isola.

Motivi della riforma anglicana. Progetto di viaggio a Torino per sentire la Duse.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.19
  • Item
  • 1897-10-25
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 25 ottobre 1897. Bicknell ringrazia Gibelli e signora per tutte le gentilezze ricevute ed inizia a disquisire sui motivi della riforma anglicana, legati a suo avviso non solo alla volontà autocratica di Enrico VIII. In ogni caso si è trattato di un’imposizione autoritaria, cui Bicknell non ha intenzione di sottoporsi, ritenendo che l’infallibilità non debba avere spazio in questo mondo. Non nutre una devozione assoluta neppure ad Arvet-Touvet! Ha saputo che la Duse sarà a Torino nel prossimo mese. Bicknell non vuole morire senza avere veduto e sentito la più rinomata attrice del secolo. Bicknell prega Gibelli di incaricare qualcuno di acquistare un biglietto di un posto da cui si possa vedere e sentire bene, affinché non gli accada di vedere nulla e sentire poco, come quando anni prima aveva assistito a uno spettacolo di Sarah Bernhardt.

Prenotazione per due sere per gli spettacoli della Duse.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.20
  • Item
  • 1897-10-30
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 30 ottobre 1897. Bicknell afferma di non sentirsi meglio dopo il ritorno a Bordighera, anche a causa dell’arrivo di troppi forestieri e del conseguente affollamento della città. Verrà a Torino e manderà un dispaccio per prenotare due posti, da 10 lire, con sedie a braccioli, per le sere del 16 e del 18, per sentire la Duse. Studierà per tre giorni all’Orto Botanico e farà lunghe prediche a Belli affinché lasci in pace gli uccellini italiani, accontentandosi della caccia agli Hieracium.

Ricerca di un esperto di licheni.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.21
  • Item
  • 1897-11-03
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 3 novembre 1897. Gibelli ha “castigato” Bicknell perché ha fatto ciò che non vuole gli venga fatto da altri, cioè gli eccessivi complimenti nei ringraziamenti. Bicknell chiede a Gibelli se a Torino c’è qualche esperto di licheni. Ha acquistato un trattato sui licheni francesi, che non gli è stato di molto aiuto. Qualcuno dovrebbe occuparsi dei licheni liguri. Aveva incaricato suo "figlio" Luigi [Luigi Polini], che si è un po’ scoraggiato. A Bordighera vi sono molti fiori. Se la signora Gibelli desidera garofani, pelargoni e altri fiori, Bicknell sarebbe lieto di farglieli avere.

Tristi ricordi durante le feste di fine anno.

  • IT ORTOUT GIBELLI Corr. Bicknell, 20.23
  • Item
  • 1897-12-21
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Bordighera il 21 dicembre 1897. Bicknell è addolorato per la morte recente di due dei suoi migliori amici; uno è morto, l'altro "non arriverà a Natale". Le feste portano ai vecchi ricordi tristi; si cerca di divertirsi per fare divertire i bimbi. Seguono alcune puntualizzazioni sulla traduzione inglese che Gibelli deve inviare al “signor Giap.” [v. n. 20.22]. Bicknell invia molti auguri di buon Natale a Gibelli e alla sua signora.

Mostra di pittura francese del XVII secolo a Londra

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 1
  • Item
  • Londra, 1957-06-14
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Cartolina di Laclotte a Castelnuovo: invitando Castelnuovo a raggiungerlo al Louvre non appena arrivato a Parigi [1], Laclotte lo aggiorna sull’avanzamento del progetto di un’esposizione d’arte francese del XVII secolo in programma a Londra [2].

Lettera di Rodolfo Amprino a Salvatore Luria

Minuta. Amprino ringrazia Luria per l'invio di un contributo dedicato al comune maestro, Giuseppe Levi, in occasione del suo 85. compleanno ed esprime grande apprezzamento per il saggio sulla moltiplicazione dei virus appena pubblicato da Luria sulla rivista Protoplasmatologia.

Complimenti per una pubblicazione di Castelnuovo

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 17
  • Item
  • s.d. [post 1959 - anni Sessanta]
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: si complimenta con Castelnuovo per un suo scritto, non specificato, al cui riguardo avanza come uniche critiche l’assenza di rimandi al ritratto di Jacopo Stefaneschi di Simone Martini e agli affreschi presenti presso l’ambiente che precede la cappella a Villeneuve-lès-Avignon (definiti “restes des freques") [1].

L'École d'Avignon

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 2
  • Item
  • Parigi, 1959-03-02
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: comunica che l’editore Pierre Seghers gli ha proposto di dirigere una nuova collana intitolata “L’école de”, il cui primo volume sarebbe stato dedicato ad Avignone [1]. Dopo aver suggerito Castelnuovo, rifiutato da Seghers per ragioni sciovinistiche, e Charles Sterling, scartato a favore di più giovani ricercatori, Laclotte accetta di scrivere il volume, chiedendo supporto a Castelnuovo: gli domanda notizie sulla pubblicazione degli studi su Matteo Giovannetti ed esprime l'auspicio di allargare gli orizzonti tematici della serie a questioni non francesi (il cantiere d’Assisi, Urbino sotto Federico di Montefeltro, la scuola di Ferrara). Domanda, infine, una fotografia di un’opera di Jacques Iverny presente a Torino, per un confronto con un’Annunciazione rinvenuta a Marsiglia [2]. In conclusione, Laclotte prega Castelnuovo di donare le copie che già possiede dei vecchi cataloghi che gli invia assieme alla lettera ad Andreina [Griseri].

Aggiornamenti e parere sulla tavola "Requin" del Palazzo dei Papi di Avignone (E. Quarton?)

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: ringraziandolo per l'approvazione data al progetto editoriale annunciato il 2 marzo, anticipa che presto gli scriverà per esporgli i propri dubbi su Avignone nel XIV secolo poiché, a suo parere, erano ancora molte le questioni aperte [1] ("à part Thouzon et évidemment les fresques, rien n'était certain" [2]). Segnala che al momento aveva focalizzato le ricerche sul XV secolo, portando all'attenzione di Castelnuovo una tavola vicina alla maniera di Enguerrand Quarton, legata per lascito testamentario al Palazzo dei Papi di Avignone dal canonico Henri Requin [3].
Lo informa di un suo soggiorno ad Avignone, ospite di Roseline Bacou presso il Fort Saint-André, sui prossimi viaggi a Varsavia per accompagnare alcune opere destinate a un’esposizione di pittura moderna [4] e a Roma per una vacanza dedicata al Seicento bolognese [5].

Quesiti su Avignone e M. Giovannetti

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 4
  • Item
  • Parigi, 1959-07-05
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: come annunciato in precedenza [1], Laclotte pone alla sua attenzione svariate questioni sulla scansione cronologica dell'attività di Matteo Giovannetti e sull’attribuzione degli affreschi del Palazzo dei Papi di Avignone (Cappella di San Giovanni, Cappella di San Marziale, Cappella di San Michele, Camera del Concistoro, Camera della Grande Udienza, Camera della Guardaroba o del Cervo, Camera del Papa), del Palazzo Orsini e della Certosa di Villeneuve-lès-Avignon, dell'Abbazia de La Chaise-Dieu e del trittico cosiddetto "Fordor-Correr" [2]. Menziona i pareri di Pietro Toesca e Bernard Berenson, favorevoli a datare precocemente gli affreschi della Cappella di San Giovanni, che non condivide; segnala le proposte avanzate da Ferdinando Bologna e Roberto Longhi in merito a un viaggio ad Avignone rispettivamente di Roberto d'Oderisio e di Bartolomeo da Camogli [3].

M. Meiss sulla Dormitio Virginis del Musée du Louvre (M. Giovannetti?)

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 5
  • Item
  • Parigi, s.d. [1961-1962]
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: annuncia la prossima pubblicazione sulla «Revue du Louvre et des Musées de France» [1] di un articolo su una tavola nei depositi del Musée du Louvre di Millard Meiss, che la attribuisce alla cerchia di Matteo Giovannetti, sottolineandone le affinità con gli affreschi della Cappella di San Marziale del Palazzo dei Papi di Avignone [2]. D’accordo con Sylvie Béguin, a fronte del fatto che il dipinto si presenta in pessimo stato di conservazione, non concorda col giudizio e — più generalmente — con le critiche mosse a Castelnuovo, apostrofato da Meiss come "embotteld avignonist" per aver eccessivamente sottolineato l'apporto dato da Avignone all’evoluzione della pittura del XIV secolo in Francia [3]. Laclotte chiede quindi a Castelnuovo un parere sull'opera, riportando che secondo Carlo Volpe, pur presentando influssi riconducibili a Giovannetti, non era di scuola italiana bensì spagnola.

Felicitazioni per il matrimonio

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 6
  • Item
  • Parigi, 1962-12-31
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: porge le proprie felicitazioni per il matrimonio con Delia Frigessi [1], che si augura di conoscere al più presto, e li invita quindi a una mostra di arte spagnola da lui curata [2].

Saluti dal 121° Congres Archéologique de France

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Chastel A.1
  • Item
  • Avignone [Francia], 1963-06-10
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Cartolina di Chastel a Castelnuovo: ironizzando sulla scena riprodotta, un pastore col proprio gregge verosimilmente nei pressi del Palazzo dei Papi di Avignone, Chastel porge i propri saluti dal 121° Congres Archéologique de France [1] e chiede informazioni sulla mostra del Barocco [2]. Sono presenti i saluti autografi di Michel Laclotte, accompagnati da un'altra sottoscrizione non identificata.

Quesiti sulla Flagellazione di Luxeuil (Carracci?) e aggiornamenti bibliografici

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Laclotte M. 7
  • Item
  • Parigi, 1964-02-28
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Lettera di Laclotte a Castelnuovo: porgendo le sue felicitazioni per la nascita del figlio Guido, Laclotte chiede informazioni sulla Flagellazione di Luxeuil, attribuibile a suo parere ad Annibale o Ludovico Carracci verso il 1585, che all’epoca era in vendita sul mercato antiquario a Parigi e di cui intende promuovere l’acquisto da parte dei musei francesi [1]. Condivide l’opinione fortemente negativa di Castelnuovo sull’ultimo libro di Paul Deschamps e Marc Thibout e segnala altrettanto negativamente quello di Marguerite Roques [2].

Aggiornamenti sui lavori in corso e sulle ultime ricerche (Arte alpina nel XV secolo, Gotico, Arte e Rivoluzione industriale)

  • IT ASUT CASTELNUOVO - Carteggio. Chastel A.2
  • Item
  • Torino, 1968-04-02
  • Part of Castelnuovo, Enrico

Minuta della lettera di Castelnuovo a Chastel; offre un aggiornamento sui propri progetti in corso: la voce enciclopedica “Attribution” [1], un’antologia di scritti di Roberto Longhi in traduzione francese per l’editore Pierre Berès [2] e un volume sulle vetrate per l’editore Giovanni Pittaluga [3]. Castelnuovo si sofferma su tre argomenti che lo interessano particolarmente, oggetto delle ultime ricerche e dei corsi universitari: i problemi figurativi dell’area alpina nel XV secolo, il Gotico e il rapporto tra arte e Rivoluzione industriale.
Sul primo punto era intervenuto nella lezione inaugurale all’Università di Losanna [4] e, l’anno precedente, nell’assemblea generale della Società di Storia dell'arte in Svizzera [5]; avrebbe inoltre dedicato parte della didattica del 1968 [6], con l’auspicio di trasformare il Séminaire d’Histoire de l’Art del proprio Ateneo in un punto di riferimento per questi studi, dotandolo di una fototeca e di uno schedario [7].
Castelnuovo annuncia di avere in progetto un libro sul Gotico internazionale, da pubblicare con Einaudi e dedicato all’indagine su alcuni aspetti del periodo, come il rapporto che gli artisti ebbero con la tradizione classica e le particolari declinazioni nazionali del Gotico, da analizzare in chiave sia diacronica sia sincronico nell’Europa occidentale [8].
Nell’ultimo punto Castelnuovo manifesta le proprie predilezioni circa le pubblicazioni sul rapporto tra arte e Rivoluzione industriale: non apprezza Art et technique aux XIX et XX siecles di Pierre Francastel (1956, II ed. 1964; I ed. italiana Feltrinelli Editore, 1959), preferendo invece le ricerche di Sigfried Giedion, Francis Donald Klingender, Lewis Mumford, James Maude Richards e Robert Rosenblum. Richiamando il corso tenuto all’Università di Losanna nel 1966-67 su arte e rivoluzione industriale e quello dell’anno corrente sul Gothic Revival, esprime il desiderio di preparare un’antologia di testi sulla questione, che comprenda anche pagine di ingegneri e costruttori del XVIII secolo [9].
In chiusura accenna alla mostra L'Europe Gothique XIIe XIVe siècle (Parigi, Musée du Louvre, 2 aprile-1°luglio 1968); al progetto di una nuova rivista annunciato da Michel Laclotte e Jacques Thuillier, da riferire alla «Revue de l’art»; alle rivolte studentesche del Sessantotto e a Philippe Junod, proprio allievo a Losanna.

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