Lettera autografa di Cristoforo Negri [capo divisione del ministero degli Affari Esteri], inviata da Torino il 21 febbraio 1859, il quale fa avere a Moris una scatoletta contenente una piccola quantità di una pianta delle regioni elevate del Chili [sic!] e del Perù. Si tratta di Chinua o Quinoa bianca, grano di uso alimentare nelle predette regioni, diverso dalla Chinua o Quinoa rossa, nota da tempo come medicinale. Gli esemplari dovrebbero essere ben conservati, essendo arrivati con vapori per la via di Panama. Moris potrebbe sperimentarne la semina ed esprimere un giudizio.
Lettera inviata da Genova il 24 aprile 1840. Lo scrivente ha saputo dal marchese Canepa che la deputazione ha mandato al presidente capo l’autorizzazione all’acquisto delle lavagne. De Notaris ha anche saputo con stupore che la deputazione riteneva trattarsi di spesa inutile! Continua a raccogliere piante nei dintorni, però ha pochi vasi. Vi è inoltre scarsità di acqua. Vi è stata la cerimonia di consegna dell’eredità di Viviani all’Università: De Notaris ritiene la biblioteca men che mediocre. Ha ricevuto dal conte Gallesio, figlio del fu Giorgio, un grosso pacco di manoscritti; li spedirà a Genè o a Carena, per farli pervenire all’Accademia delle Scienze.
Lettera intestata “Regia Università di Torino, e di Genova - Direzione Superiore degli Studi”, inviata da Torino il 31 gennaio 1844 e firmata “Sassi”. Si avvisa Moris che alla biblioteca universitaria è pervenuto il fascicolo n° 40 di Flora Danica. Il costo è di lire 81,36 (31,15 fiorini).
Lettera inviata da Cagliari il 30 giugno 1853. Lo scrivente si dichiara dispiaciuto del cattivo stato di salute di Moris. Lo informa che l’unico figlio che gli è rimasto ha febbre da due mesi; verrà a Torino dove spera che il clima sia più adatto.
Lettera inviata da Cagliari il 19 luglio 1828. Lo scrivente pensa che Moris sarà contento del ritorno di Lisa a Torino. Stara spera che le scomposte iniziative di Bernardi per diventare senatore non gli rechino nocumento. Stara fa avere a Moris una ricevuta di Muscas, da presentare all’azienda della Real Casa, al fine di esigere 2500 franchi. Il giorno precedente è approdato a Cagliari un brich inglese avente a bordo il duca di Buckingham, Pari di Inghilterra, venuto per diporto, il quale ha chiesto immediatamente di Moris e del cavaliere La Marmora. Quest’ultimo gli scriverà a Torino.
Lettera inviata da Firenze il 28 dicembre 1864. Lo scrivente ringrazia Moris e il signor Cirrone per avergli fatto avere il denaro. Ha già avvertito Devincenzi e il signor Trincheri. Parlatore rinnova gli auguri suoi e della sua famiglia per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Parigi il 23 gennaio 1858, in cui Gay informa Moris che gli sono arrivati i bulbi, senza che abbiano sofferto per il gelo al colle del Moncenisio. L’accuratezza della preparazione gli ha fatto riconoscere la mano di Lisa, con cui si complimenta. Seguo numerose osservazioni su piante dei generi Amaryllis e Quercus.
Lettera intestata “Regie Università di Torino, e di Genova - Direzione Superiore degli Studi”, inviata da Torino il 22 maggio 1840, firmata Provana di Collegno, il quale comunica a Moris che alla Regia Dogana sono pervenute tre casse di piante essiccate e di minerali [dalla lettera n° 5 si arguisce trattarsi di materiale di Casaretto, proveniente dal Brasile]. Moris è pregato di provvedere al loro ritiro ed al collocamento nel luogo che riterrà opportuno.
Aporti avvisa Moris che il console sardo a Montevideo ha inviato alla biblioteca universitaria Flora Brasiliensis di Endlicher e Martius. I volumi sono a disposizione per la consultazione.
Lettera inviata da Torino il 15 gennaio 1866 da Rocci, facente funzioni del ministro d’Agricoltura, Industria e Commercio, in cui si comunica a Moris che è arrivata la scatola contenente il catalogo dei semi di piante economiche, da fare pervenire a Mueller a Melbourne [vedi lettera n° 34 e 35].
Lettera inviata da Milano il 4 novembre 1847. Parlatore è stato assalito da febbre violenta durante il viaggio verso Torino, per cui ha dovuto fermarsi per tre giorni a Bologna. Arriverà a Torino e alloggerà da Feder: potrà finalmente abbracciare Moris.
Lettera inviata da Parigi il 2 giugno 1841. Parlatore è a Parigi da qualche giorno e comunica a Moris il suo indirizzo. Ha conosciuto molti botanici: Delessert, Gay, Brongnart, Guillemin, Jussieu, Decaisne, Webb, Guebard. Sono stati tutti molto gentili, grazie alle raccomandazioni avute, in particolare quella di De Candolle. Parigi supera ogni aspettativa.
Lettera (su carta intestata della Direzione del R. Orto Botanico di Napoli) inviata da Napoli il 16 novembre 1868, in cui Cesati annuncia l’arrivo a Napoli delle tre casse che Moris gli ha mandato. Spera di ricambiare l’invio, quando l’orto napoletano sarà in migliori condizioni.
Lettera inviata da Genova il 26 novembre 1839. De Notaris è a Genova da pochi giorni [De Notaris nel 1839 si trasferisce a Genova, dove nel 1843 sarà professore di Botanica e direttore dell’Orto Botanico]. Deve occuparsi di mille cose; deve anche fare compagnia alla sorella, che nei primi tempi lo aiuterà, ed è chiusa tutto il giorno in una camera di albergo. Si trasferirà quanto prima in due camere ammobiliate, nella stessa casa del signor Ratti. Tutti sono molto gentili con lui. De Notaris fa una descrizione sommaria dell’orto botanico e delle serre. Il lavoro sarà impegnativo, anche perché deve svolgere tre lezioni alla settimana; teme di non potersi occupare per parecchio tempo delle sue crittogame.
Lettera inviata da Bologna il 14 dicembre 1853. Bertoloni esprime a Moris le proprie condoglianze per la morte della madre. Ha saputo che il pacco spedito a giugno (vedi lettera 31.7) è arrivato a Torino. Si stupisce che a Delponte manchino alcuni fascicoli della Flora, essendogli stati spediti unitamente a quelli per il Sig. Albis. Ha saputo della morte di Moretti.
Lettera inviata da Bologna il 16 gennaio 1841, in cui Bertoloni si lamenta di non avere avuto risposte da Pomba, Giannini e Fiore, suoi debitori. Chiede a Moris di andare alla Crocetta per controllare la Stellaria nemorum e tre specie di Arenaria. Sta cercando di procurarsi i libri richiesti da Fischer; suo figlio dovrebbe mandargli da Roma la Flora Romana di Maratti. Spedirà i volumi al signor Plana. Spera di ricevere presto le piante di Capraia. Alla lettera è accluso un esemplare di Arenaria striata.