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Allievi della Scuola superiore di Metodo 1845-46 1846-47 1847-48 1848-49 1849-50 1850-51 1851-52

Registro degli studenti iscritti alla Scuola superiore di metodo per gli anni accademici dal 1845-46 al 1851-52. Per ogni studente è riportato cognome, nome e qualifica, luogo e data di nascita, data di iscrizione, domicilio, indicazione della Facoltà presso cui si sono compiuti gli studi richiesti per l'ammissione, data e risultato dell'esame di ammissione, data della verifica del certificato di frequenza alla scuola e osservazioni varie.
Non presenta rubrica.

Esami verbali pubblici de' Professori di Metodo

Registro degli esami esami pubblici (1846-62).
Secondo quanto disposto negli articoli 3-7 del Regolamento annesso alle R. Lettere-Patenti n. 515 del 1° agosto 1844, che disciplinano lo svolgimento degli esami finali della Scuola superiore di Metodo, al termine del corso si tenevano una prova scritta su un argomento proposto dal professore di Metodo e un'interrogazione orale su tutte le materie del corso: la Metodica generale, la Metodica speciale, "i doveri dei professori di Metodo", "i principii della disciplina scolastica e delle regole con cui si governano le scuole" (art. 1).
Con rubrica.

Esami d'ammessione alla Scuola superiore di Metodo dal 13 luglio 1852

Registro degli esami d'ammissione alla Scuola superiore di Metodo (1852-61).
Ogni pagina presenta, per lo stesso candidato, i verbali delle due sedute in cui è diviso l'esame di ammissione, sulla base del R.D. 1281 del 24 ottobre 1851. Le materie oggetto d'esame nella prima seduta sono Botanica, Mineralogia e Zoologia; nella seconda Chimica, Filosofia razionale ed Elementi di Aritmetica e Geometria.
Con rubrica.

Esami d'ammessione alla Scuola superiore di Metodo dal 21 luglio 1848 al 7 novembre 1851

Registro degli esami d'ammissione alla Scuola superiore di Metodo (1848-51).
I primi due verbali sono redatti a mano su carta di risulta, mentre i successivi sono compilati su una base prestampata ad hoc. L'esame orale si svolge sulle materie di Botanica, Mineralogia, Zoologia, Chimica generale ed Elementi di Filosofia razionale, secondo la previsione delle R. Patenti del 1° agosto 1845, art. 7, e del Regolamento annesso, art. 2.
Alla carta 50 è certificata la chiusura del registro, poiché il R.D. 1281 del 24 ottobre 1851 aggiunge alle materie oggetto di interrogazione gli Elementi di Aritmetica e Geometria alle materie e dispone lo svolgimento dell'esame in due sedute.
Con rubrica.

Scuola superiore di Metodo

La Scuola di Metodo normale fu istituita presso l’Università con il R. Biglietto del 4 giugno 1844, reso esecutivo col Manifesto del Magistrato della Riforma n. 444 del 10 luglio 1844, allo scopo di formare i maestri della Scuola elementare. A seconda dell'abilità dimostrata in sede d'esame, gli allievi conseguivano le Patenti di maestro di prima o di seconda scuola elementare; solo ai candidati più meritevoli erano concesse le Patenti di professore di Metodo, in previsione dell’apertura di scuole di Metodo provinciali. La scuola inaugurò il 26 agosto: fu Ferrante Aporti a tenere le lezioni, concluse il 30 settembre e seguite dagli esami scritti e orali.
Le R. Lettere-Patenti n. 515 del 1° agosto 1845 istituirono, a fianco della prima Scuola superiore di Metodo, le Scuole provinciali di Metodo, destinate a formare i maestri elementari; diversamente, alla Scuola superiore presso l’Ateneo rimaneva in capo la sola formazione dei professori di Metodo. Il regolamento annesso stabiliva per il corso superiore di Metodo la durata di un anno scolastico, da novembre a giugno. Le lezioni erano tenute da un professore, coadiuvato da due assistenti e da un maestro di disegno lineare. Per accedere all'esame di ammissione era necessario aver già frequentato un corso presso una Facoltà (per gli ecclesiastici non graduati era sufficiente l’attestato vescovile di frequenza al corso teologico nella diocesi d’appartenenza) e i corsi di Zoologia, Mineralogia, Botanica e Chimica Generale (la Patente di professore di Filosofia era accettata come titolo equipollente). L’esame orale verteva su queste quattro discipline e sulla Filosofia razionale ed era sostenuto con i rispettivi docenti e il professore di Metodo. A fine corso era previsto un esame scritto e uno orale alla presenza del professore, dei due assistenti, del maestro di disegno e di tre membri del Collegio di Scienze e Lettere: chi conseguiva le patenti era abilitato al ruolo di assistente presso le Scuole di Metodo provinciali e dopo due anni al ruolo di professore.
A partire dal 1849-50 il «Calendario scolastico» indica come biennale la durata del corso per conseguire il grado di professore di Metodo: "Nel 1° anno si studiano la Chimica generale, la Mineralogia, la Botanica e Zoologia, sostenendo poscia un esame di promozione su tutte le materie che formano l’argomento degli studi delle quattro classi elementari. Nel 2° anno gli alunni frequentano le lezioni teorico-pratiche sulla Pedagogia e sul Metodo generale e speciale proprio delle scuole elementari. Di questo insegnamento sono incaricati un professore e un assistente” (divenuti due a partire dall'anno seguente).
Il R.D. n. 1281 del 24 ottobre 1851 aggiunse alle cinque materie previste per l’esame di ammissione gli Elementi di Aritmetica e Geometria, suddividendo lo svolgimento della prova in due sedute con votazione distinta: il superamento della prima costituiva requisito di accesso alla seconda. Il R.D. n. 1306 del 17 dicembre 1851 separò la cattedra di Metodo generale dalla classe di Lettere, per ascriverla a quella di Filosofia.
La “legge Casati” (R.D.Lgs. n. 3725 del 13 nov. 1859, art. 357) istituisce infine nove Scuole normali per gli allievi maestri, facendo venir meno le Scuole provinciali di Metodo. Non risulta più prevista la Scuola superiore di Metodo presso l'Università.

Libro in quale si descrivono tutti li Signori laureati in Medicina et delle admissioni luoro in collegio et altri ordinati d'esso illustrissimo et eccellentissimo Collegio dei signori medici di questa Città tenuto da me Gio. Michel Gibellino dei signori Causidici Collegiati nell'eccellentissimo Senato come secretaro d'esso Collegio

Sono registrati gli atti di competenza del Collegio dei medici, e in particolare: estrazione dei punti, recita e approvazione del candidato (laurea privata); presentazione del candidato, assegnazione dei punti per la discussione e conferimento della laurea (laurea pubblica), talvolta con ammissione al Collegio; ammissione e/o conferimento delle patenti agli speziali; elezione del priore e dei consiglieri; altro. A partire dalla carta 36 r sono apposti in alto due timbri, uno raffigurante uno stemma sabaudo, l'altro recante scritta "Provincia di Vercelli".

Esami di laurea a gruppi giusta il regolamento del 1876

Il volume è frutto della rilegatura di tre registri, ciascuno con propria rubrica.
Si tratta dell'esame di laurea del terzo gruppo di materie, vale a dire sulla Clinica chirurgica e Clinica medica. Era questa la prova finale del corso di studi. Nel riquadro al fondo di ciascuna pagina è presente il riepilogo delle votazioni conseguite dal candidato negli esami di laurea sul primo, secondo e terzo gruppo di materie, dalla cui somma scaturisce il punteggio di laurea.

Commemorazione del 25 marzo 1917

Materiale preparatorio (primi elenchi degli studenti da commemorare, notizie biografiche); elenco definitivo dei caduti commemorati (bozze dell'Annuario accademico del 1916-17, pagine 75-87); minuta di invito alla cerimonia; documenti relativi all'iscrizione marmorea (due elenchi dei caduti e fattura della ditta Catella Fratelli, incaricata dell'incisione).

Caduti nella Prima Guerra mondiale

Il decreto luogotenenziale 1° ottobre 1916, su proposta del ministro dell’Istruzione pubblica Francesco Ruffini, autorizzò i rettori a conferire le lauree ad honorem agli studenti caduti che avessero già compiuto l’intero corso di studi per il conseguimento della laurea medesima. Il Consiglio accademico, tuttavia, ritenendo che in tal modo un numero troppo esiguo di giovani fosse onorato, deliberò che fosse conferito un attestato d’onore a tutti i caduti, a qualunque anno appartenessero o appena laureati. La cerimonia si tenne nell’aula magna dell’Università il 25 marzo 1917, e riguardò i caduti di cui si fosse avuta notizia entro il 21 marzo. Tenne il discorso Ettore Stampini, autore anche del testo latino dell'attestato d’onore, e una relazione il rettore, Romeo Fusari.
Una seconda cerimonia di conferimento delle lauree ad honorem si tenne nell'aula magna dell'Università il 27 maggio 1918, una terza il 13 giugno 1920.
I distici latini scritti da Stampini sono riportati anche in apertura dell’epigrafe marmorea che reca la lista dei caduti commemorati, dedicata nel 1920 (e tuttora presente nella sala Mario Allara, al piano nobile del Palazzo del Rettorato).

Senato accademico. Verbali delle adunanze

La riforma dell'istruzione superiore attuata con R.D. 30 settembre 1923, n. 2102 (riforma Gentile) prevede, tra le autorità accademiche, il Senato accademico, che eredita composizione e competenze del Consiglio accademico. Il Senato accademico è composto dal rettore in carica, dal rettore appena cessato, dai presidi delle Facoltà e dai direttori delle Scuole.

Iscritti d'ufficio 1943-1945 (sub conditione)

Ai sensi dell'ordinanza ministeriale 2 ottobre 1942 potevano iscriversi all'università "...gli studenti provenienti dalle terre invase [...], gli studenti sfollati da altre università..."; per i medesimi era prevista la dispensa dal pagamento delle tasse qualora fossero di condizioni economiche disagiate. Nel registro, di formato minore rispetto ai consueti registri di carriera, sono indicati: dati anagrafici dello studente; Università di provenienza; data di iscrizione a Torino; tasse riferite a ciascun anno di corso; corsi previsti e relativi insegnanti; esami sostenuti e votazione conseguita; annotazioni.
È allegata al registro una circolare interna applicativa.
Sono contenuti i dati di: Liborio Aguglia (p. 10), Giuseppe Aloisi (p. 83), Giulio Amarù (p. 6), Vincenzo Amirante (p. 151), Ernesto Amoroso (p. 11), Vittorio Andreis (p. 61), Laura Anselmo (p. 7), Alessandro Arancio (p. 65), Giovanni Arena (p. 12), Aldo Arnone (p. 116), Mario Aubert (p. 117), Antonio Bruno Barbarello (p. 13), Giuseppe Barbaro (p. 14 e 152), Francesco Bazzani (p. 118), Shaban Begolli (p. 136), Giuseppe Bertolotti (p. 109), Adolfo Bianchi (p. 159), Michele Bianchi (p. 101), Giovanni Bochicchio (p. 153), Fabio Borrelli (p. 86), Antonino Brancatelli (p. 15), Giovanni Brancatelli (p. 160), Elisa Brauns (p. 103), Angelo Buccheri (p. 71), Vittoria Burdin (p. 119), Claudia Campoli (p. 154), Antonio Carpanzano (p. 16), Norberto Carrino (p. 137), Angelina Caruso (p. 66), Antonino Cascino (p. 17), Giulio Catelani (p. 167), Ezio Chillino (p. 18), Salvatore Cirillo (p. 19), Pio Cocorullo (p. 20), Gaetano Condorelli (p. 21), Mario Congedo (p. 22), Tullio Conte (p. 120), Tullio Corsi (p. 63), Armando Cortassa (p. 23), Lorenzo Cossa (p. 158), Aldo Costa (p. 24), Vincenzo Crisalfi (p. 87), Vincenzo D'Anna (p. 25), Pacifico D'Eramo (p. 123), Ennio De Angelis (p. 105), Luigi De Cecco (p. 121), Vittorio De Franco (p. 1), Vincenzo De Lorenzis (p. 26), Elia De Maina (p. 122), Armando De Masi (p. 138), Roberto De Miranda (p. 27), Arcangelo De Rosa (p. 29), Armando de Sieno (p. 155), Michele De Virgilio (p. 124), Wladimiro De' Liguoro (p. 111), Lando Dell'Amico (p. 110), Giovanni Denaro (p. 28), Anna Dernì (p. 161), Francesco Di Cesare (p. 88 e 125), Ferdinando Di Gesù (p. 30), Salvatore Di Rosa (p. 126), Orazio Di Salvatore (p. 100), Virgilio Di Siena (p. 90), Vincenzo Emanuele (p. 31), Paola Fabbrovich (p. 112), Giuseppe Farri (p. 2), Angelo Fazio (p. 127), Lorenzo Fenu (p. 128), Giuseppe Festa (p. 67), Ennio Fierro (p. 68), Filadelfo Fina (p. 32), Enrico Fiorini (p. 164), Antonio Riccardo Fiumanò (p. 129), Filippo Fonte (p. 33), Angelo Formica (p. 34), Valfredo Fradeani (p. 148), Giovanni Battista Francioni (p. 149), Primino Frassato (p. 35), Gioacchino Fratta (p. 36), Vittorio Galati (p. 113), Salvatore Galazzolo (p. 62), Giuseppe Galvagno (p. 37), Giuseppe Garrone (p. 38), Nicolò Giambellucca (p. 106), Enrico Giordani (p. 72), Ernesto Giordano (p. 39), Francesco Giordano (p. 76), Gaetano Giudice (p. 41), Giovanni Grieco (p. 40), Gioacchino La Verde (p. 8 e 44), Guglielmo Laezza (p. 42), Giovanni Latino (p. 156), Giorgio Lattarulo (p. 43 e 142), Rocco Laudati (p. 157), Salvatore Lazzara (p. 78), Vittorio Leonetti (p. 89), Giorgio Libotte (p. 130), Sante Lisciotto (p. 131), Giuseppe Lo Cicero (p. 3 e 45), Guido Maggiore (p. 46), Antonio Mancino (p. 47), Guido Mancuso (p. 48), Luigi Marino (p. 49), Nicolò Marsala (p. 50), Corrado Masetti (p. 91), Filippo Mastrosimone (p. 139), Gregorio Mattaliano (p. 132), Emilia Mazzetti (p. 150), Giuseppe Melluso (p. 73), Franco Meola (p. 51), Piero Merlini (p. 92), Vincenzo Mingione (p. 143), Carlo Morone (p. 81), Antonino Morretta (p. 69), Filippo Mugavero (p. 93), Ettore Napoli (p. 70), Enzo Olivieri (p. 140), Giuseppe Paganelli (p. 108), Giovanni Palazzo (p. 165), Costantino Pamphili (p. 144), Angelo Patanè (p. 94), Carlo Pennica (p. 166), Scipione Perdicaro (p. 84), Ginori Pezzullo (p. 95), Francesco Pinardi (p. 80), Pasquale Postiglione (p. 145), Renato Preziosi (p. 133), Mario Quarantelli (p. 52), Pasquale Ricciardelli (p. 74), Augusto Riccio (p. 53), Gaetano Rizzuto (p. 75), Salvatore Rogato (p. 77), Giovanni Rogozinski (p. 168), Giuseppe Romano (p. 64), Celso Rosso (p. 54), Corrado Sacconi (p. 104), Oberdan Sallustro (p. 55), Francesco Salvati (p. 9 e 56), Gaetano Salvatore (p. 141), Luca Santillo (p. 57), Salvatore Scalia (p. 79), Gaetano Scaravelli (p. 162), Francesco Scarpati (p. 115), Bruno Sciascia (p. 147), Bruno Silvestri (p. 102), Emilio Spitale (p. 82), Raniero Tedeschi (p. 58), Umberto Toma (p. 146), Salvatore Toro (p. 4), Alessandro Tribulato (p. 99), Salvatore Tribulato (p. 59), Raffaele Tritto (p. 114), Dante Tucci (p. 134), Rinaldo Turlo Tornari (p. 5), Giuseppe Ubertallo (p. 85), Eugenio Ugolini (p. 107), Giacinto Vassallo (p. 60), Giuseppe Vecchiati (p. 97), Giancarlo Venerosi Pesciolini (p. 96), Vinicio Venturi (p. 98), Antonino Vermiglia (p. 135), Luigi Vullo (p. 163).

Statuto e regolamenti

"Relazione della Commissione incaricata di fare proposte intorno al Laboratorio di Economia politica "S. Cognetti de Martiis" (1929), costituita dal preside Federico Patetta e dai professori Achille Loria, direttore del Laboratorio, Luigi Einaudi, Gino Segré, Gioele Solari. La relazione ricostruisce puntualmente la storia del Laboratorio fin dalle origini nell'anno accademico 1893-94 e attraverso i successivi passaggi istituzionali. I documenti citati nella relazioni sono tutti allegati in copia. Sono presenti in forma sciolta: documento relativo alla costituzione del Laboratorio (1893); R.D. 17 marzo 1901, n. 121 che riconosce il Laboratorio come Istituto scientifico, annesso contemporaneamente all'Università e al Regio Museo Industriale; R.D. 24 agosto 1901, n. 310 (parte supplementare) di intitolazione del Laboratorio al fondatore, Salvatore Cognetti de Martiis; due esemplari dello Statuto e Regolamento vigente dal 1908-09; R.D. 1 aprile 1909 n. 223 che approva il Regolamento delle biblioteche speciali governative non aperte al pubblico; l'opuscolo a stampa "Cenni sullo sviluppo e l'organizzazione del Laboratorio di Economia Politica S. Cognetti de Martiis", redatto dall'assistente bibliotecario Giulio Fenoglio in occasione dell'Esposizione Internazionale di Torino del 1911 (Torino, Tipografia S. Giuseppe Collegio degli Artigianelli, 1911). Nelle pp. 21 e seguenti l'opuscolo descrive in dettaglio il contributo del Laboratorio all'Esposizione Internazionale, riportando anche i nomi degli Allievi che vi collaborarono.

Corrispondenza 1942

Gran parte del fascicolo è costituita dalle adesioni alla raccolta di fondi promossa per istituire una borsa di studio da intitolare a Pasquale Jannacone, al momento dell'abbandono della cattedra di Economia, per raggiunti limiti di età. Sono presenti anche tre comunicazioni ritornate al mittente per assenza dei destinatari (Vittorio Castellano risulta prigioniero civile ad Asmara; Mario Sarfatti all'estero; Guglielmo Tagliacarne prigioniero in India). Si segnalano inoltre: pagamenti a Pericle Maruzzi per lavori di compilazione dei nuovi inventari e schedatura; comunicazione riservata della Soprintendenza bibliografica di Torino circa il divieto di dare in consultazione a cittadini stranieri "opere contenenti dati statistici di qualsiasi genere, monografie concernenti attività industriali e simili"; ringraziamento al professor Luigi Colomba per il dono di alcuni libri appartenuti al professor Gaetano Ferroglio, suo zio; invio di vaglia di lire 500 quale contributo ordinario annuale da parte del Consiglio provinciale delle Corporazioni di Torino.

Corrispondenza 1919

Sono conservati: copia del D.L. 13 febbraio 1919, n. 272 col quale il rettore dell'Università è autorizzato ad accettare il legato di lire cinquecento a favore del Laboratorio disposto dal professor Guido Cora col testamento olografo del 10 giugno 1914; disposizione ministeriale circa l'obbligo da parte degli istituti scientifici di astenersi dal pagamento di forniture fatte prima della guerra "da Ditte appartenenti a sudditi degli ex Imperi Centrali" (3 dicembre 1919).

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