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Ente

Summus Taroccorum Ordo Taurinensis

  • Ente
  • 1976 - ?

Il Summus Taroccorum Ordo Taurinensis fu fondato a Torino nel 1976, con a capo un Collegio degli arcani maggiori. Il logo presenta il nome dell'organizzazione lungo la circonferenza e nel centro una corona sormontata da una testa di giullare con una feluca, dalla quale dipartono due lacci che si annodano col nodo savoia.

Comitato Studentesco Universitario Interfacoltà - C.S.U.I.

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  • 1946-1968

L'organismo rappresentativo degli studenti, denominato Interfacoltà, nasce dopo la Liberazione come punto di incontro delle correnti politiche allora esistenti (cattolici, laici, sinistra, monarchici, destra) e con una funzione prevalentemente sindacale. Assume una fisionomia più definita dal novembre 1948, con l'approvazione di un nuovo statuto e la trasformazione in Comitato Studentesco Universitario Interfacoltà - C.S.U.I., che diventa l'unico organismo rappresentativo degli studenti dell'Università di Torino riconosciuto. A partire dall'anno accademico 1949-50 pubblica il mensile Ateneo. Nell'aprile 1951 torna ad aderire all'Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Interfacoltà - U.N.U.R.I., l'organismo nazionale della rappresentanza studentesca, con sede a Roma.

Bazzechi Foto Ottica

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  • Inizio anni Cinquanta - ?

Fondata nei primi anni Cinquanta da Ivo Bazzechi.

Opessi, Antonio

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  • 1773-

1879: negozio e magazzino in via S. Maurizio 22; fabbrica in via Principe Tommaso 8, casa propria.
Nel 1879 fornisce una bilancia di precisione all'Istituto di Medicina legale diretto da Cesare Lombroso.

Giacosa, Luigi

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Su fattura del 1878 compaiono queste qualifiche: "Successore G.B. Sormani. Armi d'ogni genere ed articoli relativi per caccia. Polvere nazionali ed esteri. Dinamite. Piombi da caccia e metalli".

Fratelli Lollini & C.

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Nel 1878 esegue lavori per l'Istituto di Medicina legale diretto da Cesare Lombroso.

Alman, Felice

  • Ente
  • 1828-

Nel 1879 fornisce una macchina fotografica e relativi accessori all'Istituto di Medicina legale diretto da Cesare Lombroso.

Bianco, G.

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Su fattura del 1879 si qualifica: successore Friès. Provveditore della Reale Casa, Principi e principali stabilimenti scientifici ed oftalmici d'Italia.

Fotografia Subalpina

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Fondata da Domenico Berra e Leone Mecco nel 1862, con sede in corso Siccardi 6 e via Cernaia 18. Nel 1878 ne diventa titolare Giovanni Battista Berra.

CESMEO - Centro Piemontese di Studi sul Medio ed Estremo Oriente

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  • 1982-2016

Il Cesmeo è stato fondato nel 1982 da Regione Piemonte, Provincia, Città e Università degli Studi di Torino, con lo scopo di promuovere e sviluppare i rapporti e gli scambi culturali con i Paesi asiatici, favorendo la cooperazione e la conoscenza delle lingue e delle culture dell'Asia e potenziando la ricerca scientifica.

Costituito in data 28 maggio 1982, con atto registrato il 2 giugno 1982 al n. 927 serie 1B. Sciolto e messo in liquidazione con atto n. 22400 del 14 aprile 2016.

Opera universitaria (Torino)

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  • 1923-1977

L'art. 56 del R.D. 30 settembre 1923 (Riforma Gentile) prevede la costituzione, in ogni Università, di un'Opera universitaria allo scopo di promuovere e attuare l'assistenza scolastica nelle sue varie forme. Il successivo R.D.L. 28 agosto 1931 n. 1227 riconosce all'Opera (art. 55) la personalità giuridica e ne prevede l'amministrazione non più da parte del Consiglio di Amministrazione delle Università, ma da un Direttorio. Tra le iniziative di assistenza è esplicitamente prevista l'organizzazione di un ufficio sanitario per il controllo dello stato di salute degli studente universitari. Il R.D. 5 giugno 1932 n. 1003 costituì presso il Ministero dell'Educazione nazionale un Comitato centrale per le Opere universitarie, che aveva tra i propri compiti la promozione di Case dello studente (art. 3). Con ordinanza allegata alla circolare 26 aprile 1933 n. 6975 furono date disposizioni per la costituzione del Direttorio e perché le Opere concorressero con fondi propri alla costituzione e al finanziamento della Casa dello studente. Tutte le disposizioni in materia trovarono coordinamento e integrazione nel Testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore approvato con R.D. 31 agosto 1933, che prevedeva che ciascuna Opera avesse un regolamento speciale . Successivamente tornò sulla materia il Regolamento generale sugli studenti, i titoli accademici, gli esami di Stato e l'assistenza approvato con R.D. 4 giugno 1938 n. 1269 (capo IV).
Finita l'epoca fascista il tema dell'assistenza scolastica e del diritto allo studio approdò nella Costituzione repubblicana (art. 34, commi 3 e 4).
Con l'istituzione delle Regioni si ebbe il trasferimento a esse dallo Stato delle risorse e delle funzioni in materia di assistenza scolastica a favore degli studenti universitari (art. 44 del D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616). Fu disposta la liquidazione delle opere.

Legione universitaria di Torino “Principe di Piemonte”

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  • 1925 ? - 1943?

La legione universitaria “Principe di Piemonte” fu una formazione paramilitare studentesca inserita entro i ranghi della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Attiva come coorte almeno dal febbraio 1926, ma forse fondata già l’anno precedente, sino agli anni Trenta limitò le sue attività alle periodiche adunate, alle esercitazioni e al servizio di parata nelle ricorrenze che vedevano la partecipazione degli studenti dell’Università e degli Istituti superiori. Come negli altri atenei, anche a Torino la milizia universitaria nacque come frutto di autonome iniziative degli alti gradi dei reparti ordinari della M.V.S.N., in applicazione della “Riforma Gentile” che concedeva la costituzione di formazioni militari per il controllo dell’ordine entro le università.
Nel 1929 Augusto Turati, segretario del P.N.F., promosse una prima riforma dell'intero comparto, istituendo l’Ispettorato generale della Milizia universitaria con sede a Roma e designando Roberto Maltini capo di stato maggiore. Nello stesso anno la coorte torinese, ai comandi di Italo Ingaramo, ebbe il primo ufficiale riconoscimento in città: in occasione dell’anniversario della fondazione dei Fasci prestò regolare turno di guardia a Palazzo Reale al fianco dei corpi dell’esercito. All’inizio del 1930 il reparto si trasferì con gli uffici della Federazione fascista nella nuova Casa Littoria e a febbraio prese la titolazione “Principe di Piemonte”, in onore del principe Umberto, secondo il desiderio degli stessi goliardi.
Una seconda e definitiva riforma della milizia universitaria su scala nazionale fu completata nel settembre 1931, con l’istituzione di cinque legioni (Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli); nelle altre città universitarie le formazioni paramilitari studentesche conservarono invece il loro stato di coorti (undici) e centurie (dieci). Da questo momento l’iscrizione fu subordinata a quella al P.N.F. e ai Fasci giovanili di combattimento: nonostante il carattere universitario delle formazioni, la sola appartenenza ai G.U.F. non era più sufficiente a garantire l’accesso ai suoi ranghi, che a questa data erano giunti a ospitare un totale di circa tredicimila aderenti. A Torino, la legione “Principe di Piemonte” giunse a contare nel gennaio 1932 tremila iscritti, comandati dallo studente di Giurisprudenza Mario Vedani e da trentacinque ufficiali. La formazione rimase attiva almeno sino al 1943.

Centro Studi Educazione Fisica Femminile

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  • 1967-1999

Le basi per la costituzione del Centro Studi Educazione Fisica Femminile sono da far risalire agli incontri che spontaneamente e periodicamente un gruppo di insegnanti di educazione fisica di Genova organizza negli anni Sessanta. Gli incontri hanno lo scopo di studiare la metodologia, la didattica e la tecnica dell’educazione fisica moderna nella sua costante evoluzione.
In quegli anni, in seguito all’apertura dell’Istituto Superiore Educazione Fisica (ISEF) di Roma nel 1952, l’educazione fisica, in particolare il settore femminile, è influenzata dalle moderne concezioni pedagogiche dell’insegnamento che modificano anche l’aspetto tecnico ed esecutivo del movimento.
Ciò rappresenta uno stimolo per l’aggiornamento, specie per le diplomate della soppressa Accademia di Orvieto che, coordinate da Adriana Carrea, si incontrano spesso tra il 1959 e il 1965 con la giovane neodiplomata dell’ISEF di Roma Maria Rosa Rosato, docente di Ginnastica Ritmica all’ISEF di Torino, per discutere sulla nuova tecnica dell’educazione fisica femminile introdotta in Italia da Andreina Gotta Sacco. Si giunge così alla decisione di costituire un centro studi e si propone la seguente denominazione:
Centro Sperimentale di Educazione Fisica Moderna Femminile.
Per realizzare questa proposta il primo incontro avviene il 3 dicembre 1965, presso la scuola media “Cristoforo Colombo” di Genova.
La dichiarazione d’intenti è la seguente:
“[…] ciascuno porterà il suo contributo di conoscenze ed esperienze, di informazioni e creazioni, di critica e di studio. La collaborazione attiva di tutti sarà intesa nel senso più ampio del termine, a seconda delle rispettive particolari attitudini, capacità e competenze”.
Al gruppo appartengono esperte di Ginnastica Ritmica, di atletica leggera, di musica, igieniste, cineamatori e così via. Verranno segnalati ed invitati a relazionare colleghi e colleghe che svolgono studi di particolare interesse sull’educazione fisica scolastica e sportiva.
Al primo incontro ne seguono, a brevissima distanza, altri due nella stessa sede e nello stesso mese di dicembre, a cui partecipano insegnanti di altre città come Adele Marini di Brescia. Già si iniziano a scambiare le informazioni e le esperienze di cui alcune dispongono: Marini, insieme alla collega Maria Provera, relazionano in merito alla IV Gymnaestrada di Vienna e al corso sulla ginnastica moderna svoltosi a Schilleiten (Austria), con proiezione e commento di filmati, e Rosato tratta il tema dell’educazione al ritmo, con proposte di esercizi.
L’informazione sugli incontri di questo gruppo si estende intanto ad altre città: Bologna, Massa, Milano, Torino e in ognuna di esse si susseguono le riunioni che vedono aumentare progressivamente il numero delle aderenti all’iniziativa.
A Bologna la riunione è organizzata dalle sorelle Denise e Dina Bambini. Sono presenti Carrea, Provera Maria e Gianna, Rosato. A queste si aggiungono: Elda Rovaro di Mantova, Maura Cortesi di Reggio Emilia, Maria Calcagnoli di Forlì e Giulia Lucini di Siena.
A Marina di Massa, nel marzo del 1966, l’incontro, organizzato dalla collega Anna Maria Ricci, verte sulla trattazione del tema Spalliera in forma moderna, proposto da Rosato con le sue allieve dell’ISEF di Torino: Alessandra Pagliano e Serena Sensi. Sono presenti Bianca Chelli e Puccini di Firenze, Adriana Sileoni di Siena, Calvani e Isa Ghiani Zari di Milano. Successivamente a Milano, presso i locali dell’ISEF dell’Università Cattolica, si trattano i preliminari per l’impostazione della fondazione del centro e si assiste a dimostrazioni di allieve dell’ISEF di Torino e di Milano. Nell’ottobre del 1966 a Torino, nei locali della Reale Società Ginnastica, si trattano i seguenti argomenti:
La bacchetta in forma moderna (Rosato con Pagliano e Sensi)
Esercizi in decubito in forma moderna (tema trattato da Rosato, Rovaro e Provera Gianna, con dimostrazioni di Pagliano e Sensi).

Il 2 giugno 1967, a Genova, presso l’abitazione delle sorelle Provera, avviene la costituzione ufficiosa del centro studi che vede l’integrazione del gruppo delle ex accademiste di Orvieto col gruppo di Torino. La nuova denominazione del centro sarà:
Centro Studi Educazione Fisica Femminile
Si approva lo statuto e all’unanimità si elegge il primo consiglio direttivo così composto:
Adriana Carrea: presidente
Maria Rosa Rosato e Denise Bambini: vicepresidenti
Maria Campanella: segretaria
Maria Provera: tesoriere
Adele Marini: revisore dei conti

Si delibera inoltre di costituire una commissione di esperti che, a rotazione, esaminerà i lavori presentati per l’eventuale pubblicazione. La riunione viene seguita da una conversazione sui principi fondamentali della ginnastica moderna, tenuta da Rosato, e nel pomeriggio da una dimostrazione di esercizi di gruppo per coppie e terziglie, sempre dell’ISEF di Torino.
Il 3 giugno si proiettano e si commentano i seguenti filmati:
Ginnastica e ritmo (di Rovaro)
La bacchetta in forma moderna (di Rosato)
Il Symposium ANEF (svoltosi a Rimini nel giugno 1966)
Il 16 settembre 1967, a Milano, presso lo studio del notaio Perabò, presente un gruppo ristretto di soci, viene steso l’atto costitutivo del Centro Studi Educazione Fisica Femminile, con sede provvisoria presso la scuola media “Cristoforo Colombo” di Genova. Viene fissata in 1.000 lire la quota associativa individuale. Al termine degli atti formali presso il notaio, il gruppo si trasferisce in altra sede per visionare il filmato di Isa Zari sul quadro svedese.
Il 6 dicembre 1967, ancora a Genova, sempre nella palestra della scuola media “Cristoforo Colombo” il Centro Studi Educazione Fisica Femminile viene presentato ufficialmente a tutte le insegnanti di educazione fisica di Genova e nell’occasione sono anche presentate le prime pubblicazioni (che si riferiscono ai lavori degli anni precedenti), raccolte e ordinate da Adriana Carrea e Provera Maria.
Nella successiva riunione del 20 e 21 dicembre a Genova, si proietta il film La bacchetta in forma moderna, girato e montato da Marini, Carrea e Provera Maria. Nella stessa occasione si comunica che il 2 e 3 marzo 1968 sarà organizzato a Brescia il I Convegno Nazionale CSEFF. Inizia così l’attività del Centro, estesa a tutti i docenti di educazione fisica del territorio nazionale e caratterizzata dall’incontro annuale che si svolgerà nelle città di Brescia, Ancona, Chiavari, Rapallo e Pallanza. I contenuti dei Convegni sono documentati e quasi tutti i lavori sono stati raccolti e pubblicati.

Si ricordano, oltre ai Convegni, le iniziative più significative del Centro:
• Corso d’aggiornamento per insegnanti di scuola media superiore a Torino nel gennaio 1985.
• Corso internazionale monotematico sul ritmo a Pallanza nel 1987.
• Gara di Ginnastica Ritmica a Pallanza nel 1985.
• Istituzione del 1994 di una “Lettura” a cadenza biennale per ricordare lo storico Michele di Donato, in collaborazione con la sua famiglia.
• Il Centro ha delegato 20 colleghe a rappresentarlo in sedi decentrate in modo da svolgere opera di informazione sulle iniziative e sulle attività dello stesso.
• Il Centro dispone di una raccolta di filmati degli anni Sessanta e Settanta relativi alla tecnica e alla didattica dell’educazione fisica e numerose riprese video che documentano i lavori degli ultimi Convegni Nazionali.
• Il Centro ha accolto le donazioni di testi e riviste fatte da colleghi e amici e ha provveduto, unitamente a quelli acquistati, a catalogarli per renderne possibile la consultazione.
• Il Centro, in relazione ai suoi requisiti e alle disposizioni ministeriali della Direttiva 305 del luglio 1996, ha chiesto e ottenuto di svolgere attività di formazione e aggiornamento nell’ambito dei Convegni Nazionali del 1997 e del 1998, con vantaggi economici e di carriera per i docenti partecipanti.

Contatti internazionali
• Il Centro ha invitato relatori stranieri di prestigio che hanno tenuto seminari su argomenti di specifica competenza: Jean Le Boulch (Francia), Monique Petit (Belgio), Heinz Recla (Austria), Gisela Kloetzer (Germania), Alexa Hahn (Germania), Jorge Maier (Argentina).
• Il Centro è stato abbonato per oltre 20 anni alla rivista francese Education Physique et Sport.
• Il Centro è stato membro associato della Fédération Internationale d’Éducation Physique (FIEP), con la quale ha intrattenuto scambi culturali, partecipando a convegni e assemblee della FIEP a Poitiers nel 1995, a Rabat nel 1996 e a Lione nel 1997, in occasione del Primo Convegno Europeo dello sport per tutti.

Dal 1980 allo scioglimento del 1999
Negli anni Ottanta il cambio di sede da Genova a Torino viene richiesto e sollecitato dal gruppo genovese, anche in seguito alle sopravvenute regole fiscali che imponevano competenze nuove e ovviamente un sovraccarico di preoccupazioni. Nello stesso tempo si erano realizzate le condizioni per gestire l’attività del Centro in Torino, città nella quale risiedeva il nuovo gruppo di lavoro operativo. Maria Rosa Rosato, che fin dalla fondazione aveva contribuito alla crescita del Centro, si assume la responsabilità della nuova gestione, affiancata da colleghe volenterose (Serena Sensi, Graziella Bellocchio, Susanna dal Rio, Amalia Tinto e altre).
Nel frattempo anche la sede dei Convegni viene trasferita dalla Liguria al Piemonte, e questo principalmente per il sempre maggior numero di partecipanti che imponeva la ricerca di una sede logistica con spazi di lavoro e accoglienza alberghiera adeguati. Nel 1980 si ha il più alto numero di partecipanti al Convegno Nazionale di Pallanza: 343, tanto da rendere necessaria una rotazione di gruppi per il lavoro in palestra.
Il cambio di sede del Centro da Genova a Torino coincide con la riforma dei programmi della scuola media inferiore (1979), che apporta sostanziali modifiche rispetto al passato anche all’insegnamento dell’educazione fisica. Tra queste, l’insegnamento per obiettivi e non per contenuti e l’insegnamento per classe e non più per squadra. Il CSEFF si impegna a interpretare la nuova linea indicata dai programmi.
I nuovi orientamenti programmatici sono commentati da Michele di Donato, il più eminente storico italiano del settore, che seguirà l’attività del Centro fino alla sua scomparsa (avvenuta nel 1990), affiancandolo e sostenendolo anche nelle pratiche burocratiche col Ministero della Pubblica Istruzione (MPI). Infatti, a partire proprio da quegli anni, il Ministero riconosce l’attività del Centro, autorizzando i docenti a partecipare ai Convegni Nazionali (anche se a spese proprie) e esonerandoli dal servizio. Ma tornando alla riforma dei programmi, è necessario ricordare che, fino ad allora, l’attività in palestra si svolgeva per squadre divise per sesso. Ciò aveva consentito la diffusione della nuova tecnica motoria proposta da Andreina Gotta Sacco (che aveva avuto l’avallo ufficiale del suo metodo da parte del MPI nel 1953), detto Ginnastica Femminile Moderna, in seguito Ginnastica Ritmica. D’ora in poi i contenuti dei programmi devono essere riconsiderati e la richiesta di una tecnica esecutiva di qualità, in rapporto alla Ginnastica Ritmica, deve essere limitata ai gruppi che partecipano alle gare, in modo da coinvolgere nella pratica dell’attività anche il settore maschile. Nei Convegni Nazionali, attraverso il contributo degli interventi di numerosi docenti, sarà evidenziata la valenza trasversale dell’educazione fisica, considerata fino a quel momento un patrimonio femminile.
Il Centro, che fino ad allora aveva largamente contribuito a diffondere la Ginnastica Ritmica attraverso le lezioni svolte ai Convegni Nazionali in molte città d’Italia dalle maggiori esperte italiane, si orienta anche alla trattazione di altre tematiche.
Per esempio, viene presa in considerazione la psicomotricità che pareva rinnovare i contenuti dell’insegnamento dell’attività di movimento. Viene invitato ad un Convegno il padre di questa nuova scienza, il francese Jean Le Boulch.
Grande impulso viene dato alla trattazione dei giochi sportivi classici, come la pallavolo e la pallacanestro, invitando ai Convegni Nazionali di Pallanza, tecnici e allenatori di alto livello, attenti alla presentazione della loro disciplina sportiva secondo l’ottica scolastico-educativa. Tra questi si ricordano Silvano Prandi per la pallavolo e Dido Guerrieri per la pallacanestro.
Né viene trascurata l’atletica leggera con la prestigiosa presenza dell’allora direttore tecnico nazionale Elio Locatelli, seguito in tempi successivi da Graziano Paissan e Giuseppe Trucchi. Sono da segnalare, per il particolare interesse che suscitano, gli interventi di un esperto di atletica leggera e noto cineamatore, Luciano Fracchia, che partecipa a numerosi Convegni e offre ai partecipanti la proiezione di filmati d’eccezione dal punto di vista sia tecnico sia storico.
Naturalmente il contributo di impegno, di stimolo, di suggerimenti didattici delle maggiori esperti di Ginnastica Ritmica continua. Si avvicendano ai Convegni, oltre a Rosato, Matilde Trombetta (Roma), Enza Aparo (Roma), Anna Vera Pifano (Roma), Maria Luisa Rovina (Ferrara), Valeria Bugattelli (Ferrara), Sava Cermelj (Roma), Daniela Delle Chiaie (Ariccia), Amalia Tinto (Torino), Lorella Saccuman (Vicenza) e altre. Da segnalare il contributo di appoggio e sostegno dato al Centro da Egle Abruzzini, esperta di Ginnastica Ritmica, anche in relazione agli incarichi istituzionali rivestiti. Dopo la scomparsa di Michele di Donato sarà infatti Abruzzini, quale ispettrice ministeriale, a facilitare le pratiche con il MPI. Prodigo di consigli amichevoli e presente a quasi tutti i Convegni Nazionali, il socio onorario Salvatore Finocchiaro, poi ispettore ministeriale, che si fa interprete, attraverso la sua dialettica coinvolgente e chiara, degli aspetti spesso tortuosi della legislazione scolastica. La sua partecipazione ai Convegni rappresenta un punto di riferimento per i partecipanti che gli espongono quesiti relativi alle rispettive condizioni di lavoro. Un grande contributo alle attività del Centro è dato dal Centro di Medicina dello Sport di Torino, attraverso gli interventi dei dott.i Carlo Gabriele Gribaudo, Gian Pasquale Ganzit e Roberto Chiey su tematiche riferite all’età evolutiva come l’alimentazione, l’adattamento funzionale, il ricambio idrico nell’attività fisica e anche con l’esposizione di risultati di indagini svolte nella città di Torino su soggetti in età scolare.
Dal 1985 il Centro beneficia poi, per circa un decennio, del contributo didattico e metodologico di docenti emersi per capacità e particolare impegno professionale dai Corsi d’aggiornamento nazionali che il MPI organizza in quegli anni in seguito alla riforma dei programmi della scuola media superiore (1982). I nominativi di questi docenti sono proposti all’assemblea del Centro dalle persone che componevano l’équipe nazionale preposta all’aggiornamento, tra cui Rosato, Finocchiaro, Abruzzini, Rovina e Bugattelli. Tra questi collaboreranno inoltre con il Centro, Daniela Putzu (Como) per la ginnastica artistica, Rodolfo Perini (Ferrara) per la pallacanestro, Giorgio Battisti (Bolzano) per la pallavolo. L’impegno di tutti sarà quello di proporre una metodologia mirata all’apprendimento della corretta tecnica esecutiva delle rispettive discipline, con il necessario aggiustamento e adattamento richiesti dalle esigenze scolastiche.
Per soddisfare le finalità istituzionali del Centro, continua anche in questo periodo, e si intensifica, il rapporto con alcune manifestazioni internazionali, come la Gymnaestrada, evento particolarmente significativo per l’evoluzione della ginnastica e dell’educazione fisica in generale. I filmati delle varie dimostrazioni saranno proposte ai partecipanti ai Convegni; saranno anche invitati i gruppi italiani che avranno preso parte alla Gymnaestrada, come quello dell’ISEF di Torino e il gruppo di Ada Strada di Vicenza. Lo stesso avviene per alcune competizioni di alto livello della Ginnastica Ritmica.
Particolarmente interessante dal punto di vista didattico si rivelano le proposte operative riferite ad alcuni attrezzi in disuso nelle nostre palestre, come il plinto (rivisitato ad opera di Maria Luisa Rovina) e gli appoggi Baumann (studiati da Valeria Bugattelli).
Negli ultimi anni di attività del Centro vengono inoltre dedicati alcuni spazi alla presentazione di giochi minori o meno conosciuti e praticati rispetto ai più noti. Si ricordano il gioco dell’inter-crosse, del tchouckball e del croquet.
Il Centro è stato influenzato negli ultimi tempi dal cambiamento nel mondo scolastico: l’aggiornamento decentrato ha offerto infatti ai docenti di tutte le Regioni d’Italia proposte metodologiche e tecniche nelle rispettive sedi di lavoro. Il Centro ha perciò subito una notevole flessione di partecipanti e iscritti, con evidenti ripercussioni sulla gestione. Lo scioglimento dell’associazione è sancito dall’assemblea straordinaria nella seduta del 20 ottobre 1999.
Per non disperdere il patrimonio culturale acquisito nel tempo è stato richiesto all’ISEF di Torino (oggi SUISM) di accogliere la struttura operativa del CSEFF, con identità d’intenti e proposte. Così è avvenuto con la seguente denominazione: Centro Studi per le Attività Motorie (CSAM).

Cine Club Universitario

  • Ente
  • 1950-51 - ?

Il Cine Club Universitario fu costituito presso l'Università di Torino nell'anno accademico 1950-51. Nel primo anno si contano 43 iscritti e 21 proiezioni, che nel 1951-52 crescono sino a raggiungere la quota di 410 soci, di cui 230 universitari e i rimanenti affiliati alla sezione studenti medi, e le 35 proiezioni. I cineforum si tenevano presso il Cine Teatro COR (via San Francesco da Paola, 42), mentre la sede era ospitata almeno dal 1952 nei locali della Galleria la Bussola (via Po, 9). I programmi dell'anno accademico 1950-51 definiscono l'associazione come "Sezione cinematografica del C.S.T.": non è stato possibile sciogliere la sigla, forse da riferirsi a un comitato studentesco torinese ancora da individuare.

Corale Universitaria

  • Ente
  • 1954 - ?

La Corale Universitaria di Torino fu fondata nel settembre 1954 come associazione apolitica e aconfessionale; nello statuto, pone come obiettivo primario lo studio e la diffusione tra gli studenti della musica polifonica, tramite concerti e corsi di solfeggio cantato per principianti.

La Terza Italia

  • Ente
  • 1907 - ?

La Terza Italia, Alleanza per la difesa dell'italianità e delle nazionalità oppresse, fu simbolicamente fondata a Caprera [Sassari] il 20 settembre 1907, in occasione del centenario della nascita di Garibaldi. Il primo comitato torinese fu inaugurato il 7 settembre 1914, occasione in cui fu distribuito il primo numero del foglio di propaganda «Terza Italia». Nel 1917 il comitato centrale era così composto: Efisio Giglio Tos, presidente; Ettore Gaetano Donn e Riccardo Tolentino, vice-presidenti; Cesare Foà, segretario; Carlo Fea, cassiere; Luigi Gariazzo, Carlo Guidetti-Serra, Giovanni Molar, Giovanni Villata, Carlo Zanoia, consiglieri. Nel 1918 a questi si aggiunse Giuseppe Tempo, consigliere.
L'associazione si ispirò agli ideali mazziniani e garibaldini e fu connotata da un marcato piglio irredentista; i suoi scopi primari furono la promozione dell'autodeterminazione dei popoli, la difesa delle nazionalità oppresse e quindi, più generalmente, la pace tra le nazioni.

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