Lettera inviata da Torino il 23 giugno 1840. E’ stato spedito a Genova, su richiesta del professore Genè, un volume dell’Accademia al marchese Pareto. Tempo fa era già stato spedito il volume al cavaliere Multedo, cui non era stato possibile consegnarlo, data la sua improvvisa scomparsa. Il volume dovrebbe essere attualmente in possesso del professore De Notaris, che potrebbe consegnarlo al predetto marchese Lorenzo Pareto, restituendo all’Accademia, tramite lo spedizioniere Razetti, la copia spedita a Genova di recente.
Lettera inviata da Valencia il 22 novembre 1847, in cui De Cardenas rinnova a Moris la richiesta già fatta in un precedente scritto, di cui non ha ricevuto risposta. Vorrebbe sapere, sulla classificazione delle viti, notizie pubblicate dopo il 1825, quando il direttore della Biblioteca Italiana, Giuseppe Acerbi, gli aveva comunicato le notizie raccolte in un volume del 1825.
Lettera inviata da Spalato il 17 agosto 1857. In alto a sinistra della prima facciata è incollata un’alga [grammatica e sintassi sono assai approssimative]. De Cattani invia a Moris un souvenir di fiori e alghe [si tratta probabilmente di una pubblicazione floreale], che trae pregio dalle mani di Paravia. De Cattanj chiede a Moris di favorire a Vito Morpurgo materiale inedito … [non è chiaro di quale materiale si tratti].
Lettera inviata da Torino il 9 luglio 1851, in cui De Filippi espone a Moris un dettagliatissimo programma del corso di zoologia, utile sia agli studenti di Medicina sia agli aspiranti al dottorato in Scienze.
Lettera inviata l’1 settembre 1851. De Filippi manderà a ritirare alcune annate degli Annales des Sciences naturelles chieste in prestito. Spera che il ministro della Pubblica Istruzione approvi la sua proposta, che sarà presentata al Consiglio Superiore dal marchese Corti.
Si tratta di una dichiarazione, in data 3 agosto 1855, che il signor Giacomo Arnaudon ha frequentato con diligenza per quattro anni il corso di Zoologia e le sale del Museo.
Lettera inviata da Roma il 2 febbraio 1858, cui lo scrivente, avendo ricevuto da Moris il catalogo dei semi, acclude l’elenco di quelli che vorrebbe ricevere. Prega di mandarli al cardinale Antonelli, Segretario di Stato.
Lettera senza data e località di invio, in cui il fratello del botanico Giuseppe prega Moris di tutelare la sua domanda al conte di Benevello, fatta tramite il professore Bellosi, affinché venga esposto all’Esposizione di Torino un suo quadro. Il dipinto di grandi dimensioni rappresenta Diomede ed Ulisse che penetrano nel tempio dove è custodito il Palladio, trucidano i custodi e “retrocedono lieti e guardinghi con l’inviolato simulacro”. Il prezzo desiderato sarebbe di lire 1.000.
Lettera inviata da Parigi il 29 dicembre 1846. De Noè ringrazia Moris per avergli donato una lente di ingrandimento e si dichiara felice per essere stato messo in contatto con lui dai comuni amici Gay e Webb. Gay è molto preoccupato per la salute della moglie. Anche Delessert è gravemente malato.
Lettera inviata da Bruxelles il 25 marzo 1841, in cui lo scrivente ringrazia per l’accoglienza ricevuta a Torino e comunica il prossimo arrivo a Torino dell’incaricato d’affari belga Ippolito Vilani XIIII. Manda a Moris un esemplare delle sue favole e una medaglia che ha fatto coniare in memoria di Petrarca quando era prefetto di Vaucluse.
Lettera inviata da Parigi il 25 giugno 1852. Decaisne comunica a Moris di avergli inviato esemplari di orchidee esotiche, che formano la base di una collezione che il museo di Parigi vuole allestire. Se Moris fosse interessato allo scambio potrebbe contribuire inviando semi delle orchidee di Sardegna.
Lettera inviata dal Museo di Storia naturale di Parigi il 27 aprile 1853. Decaisne invia a Moris un lunghissimo elenco di semi desiderati e si rallegra che le orchidee inviate siano attecchite.
Lettera inviata dal Museo di Storia Naturale di Parigi l’ 1 dicembre 1857. Decaisne invia a Moris il catalogo della biblioteca compilato da Adrien de Jussieu. Prega Moris di far pervenire alla persona indicata lo scritto accluso alla lettera.
Lettera inviata dal Museo di Storia naturale di Parigi il 12 febbraio 1858, in cui Decaisne raccomanda a Moris un abile artista, Félix Leblanc, che circostanze varie hanno allontanato dalla Francia.
Lettera inviata dal Museo di Storia naturale di Parigi, senza data di invio. Decaisne segnala nuovamente a Moris il signor Félix Leblanc e garantisce trattarsi di ottima persona, che ha dovuto emigrare dalla Francia, però non per motivi politici o morali. Moris dovrebbe fargli avere un permesso di soggiorno a Chambéry, dove potrebbe lavorare, riuscendo così a mantenere la famiglia.
Lettera inviata da Montpellier il 19 marzo 1832, in cui Delile raccomanda Seringe per una sistemazione a Lione. Invia a Moris alcuni semi giunti di recente.
Lettera inviata da Montpellier il 6 marzo 1839. Delile ha ricevuto i semi; anche il tartufo era in buone condizioni, per cui è stato possibile paragonarlo con quello trovato da Audibert a Tarascon. Delile ha scoperto vari funghi nuovi e riporta la descrizione in latino di uno di essi che si propone di pubblicare.
Lettera inviata da Montpellier il 7 febbraio 1842. Moris ha mandato a Delile una Asperula, per confrontarla con Asperula vinaica raccolta dal barone Taylor in Arabia petraea. Delile ha ricevuto, tramite il conte St. George, la monografia sulle Tuberosae di Vittadini e non sa come ringraziare l’autore. Segue un lungo elenco di piante richieste a Torino dal giardino di Montpellier.
Lettera inviata da Firenze il 7 febbraio 1866. Delpino invia a Moris un opuscolo sull’ apparato di fecondazione delle Asclepiadeae, pregandolo di fargli avere le sue osservazioni.
Lettera inviata da Firenze il 12 aprile 1866, in cui Delpino si dichiara profondamente commosso per l’attenzione prestata da Moris alla sua precedente lettera, scendendo dal suo grado, “per mettersi paro a paro con un novizio”. Delpino ha rimorso perché, nei suoi dieci anni di permanenza a Torino, non ha osato mettersi in contatto con Moris, per poterlo aiutare a compilare le parti “tediose” della Flora Sardoa. Parla poi della sua tristezza dovuta al fatto che, appassionato di botanica, è stato dalla famiglia indirizzato alla carriera impiegatizia.