Lettera senza data e località di invio. Botta è molto risentito con Moris per avere definito come “bassezza” il suo comportamento, mirato esclusivamente a difendere in modo rispettoso i proprii interessi.
Lettera inviata da Parigi il 10 febbraio 1847. Lo scrivente dice di avere spedito l’ultima parte delle piante delle Canarie. In totale gli esemplari sono 271.
Lettera inviata da Aix-les-Bains il 6 agosto 1850. Lo scrivente invia a Moris il diploma di dottore, affinché sia presentato al Consiglio Universitario.
Lettera inviata da Rio de Janeiro il 6 marzo 1840. Lo scrivente è dispiaciuto per non avere avuto il tempo, nel suo passaggio a Torino, di incontrare Moris per avere istruzioni per eventuali esplorazioni botaniche in Brasile, soprattutto in funzione dell’economia agricola e medica degli stati sardi. Al congresso del gennaio della Società Auxiliadora dell’Industria Nazionale, venne distribuito un pacco di riso, detto Sopala, ed un altro di una semenza detta castagna d’Inhambana, provenienti dal Mozambico. Il riso potrebbe aggiungersi alle varietà già coltivate in Piemonte; la castagna è dotata di molte proprietà medicamentose. Con il brigantino “Trionfo del Brasile”, comandato dal capitano Carezzano, il tutto verrà spedito a Genova, assieme ai semi di una dozzina di piante locali, tramite l’incaricato del Consolato sardo, Alessandro Alloat. Il pacco verrà ritirato dalla vedova del banchiere Gioan Battista Carignani. Lo scrivente inizierà prossimamente un lungo viaggio in Uruguay, Argentina, Cile e Perù.
Lettera inviata da Milano il 25 aprile 1845. Bracht, capitano dei granatieri dell’arciduca Francesco Carlo, al fine di far conoscere a Moris qualche cosa del suo paese [Praga], gli fa avere un lavoro di Presl e uno di Carlo Enrico Schultz Bipontinus [l’ultimo nome gli è stato attribuito per distinguerlo da un botanico omonimo; il termine è la latinizzazione del suo luogo di nascita, che significa “due ponti”]. Bracht si dichiara disponibile a fare da trait d’union tra i botanici della sua terra e quelli italiani.
Lettera inviata da Berlino il 25 aprile 1863, in cui Braun annuncia a Moris che due suoi allievi, Paul Ascherson e Otto Reinhardt, verranno in Sardegna per una escursione botanica, e lo prega di dare loro buoni consigli.
Lettera inviata da Modena il 15 gennaio 1854. Lo scrivente vorrebbe pubblicare una monografia sul formentone (Zea mais), però deve terminare alcune osservazioni. Il defunto Bonafous gli aveva fornito i semi di molte specie di mais, però Brignoli non è riuscito a coltivarle perché si sono imbastardite, a causa della piccolezza del suo orto e della conseguente eccessiva vicinanza delle piante. Si rivolge a Moris, perché non conosce l’attuale direttore dell’orto dell’Accademia di Agricoltura. Desidererebbe avere semi delle numerose varietà di mais coltivate a Torino.
Lettera inviata da Parigi il 4 marzo 1841, in cui lo scrivente manifesta a Moris il piacere di averlo incontrato a Torino e spera di vederlo a Parigi. Annuncia che due suoi amici, Maire e Forestier, andranno in Sardegna a raccogliere piante. Chiede a Moris se in quel periodo vi sarà in loco qualche suo collaboratore.
Lettera inviata da Oliena il 21 luglio 1843. Lo scrivente si dichiara dispiaciuto che non siano arrivate a Moris le piante che aveva mandato tramite De Notaris. Non ha potuto spedirne altre, perché cadendo si è rotta la fibula. Invia i saluti a Lisa e all’amico Rasino.
Lettera inviata da Berna il 17 novembre 1838, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli mandato i volumi della flora di Sardegna e di Capraia. Osserva come Bertoloni nella sua flora sia eccessivamente prolisso. Si rammarica del mancato arrivo a Chavanon di piante da lui spedite del Senegal, Zambia e Capo Verde. E’ disponibile per fornire a Moris piante dell’Elba e del Senegal, scalando il costo da quello della Flora Sardoa. Prega Moris di salutare il buon vecchio Giusta.
Lettera inviata da Berna l’1 dicembre 1839. Brunner ringrazia, a nome di Reinwardt, per la copia della Florula Caprariae che Moris ha voluto mandare in dono. Augura a Moris di riprendersi dalla malattia che lo ha colpito.
Lettera inviata da Berna il 20 marzo 1840. Brunner dice che Reinwardt ringrazia del dono della Flora Caprariae; segnala però che manca il titolo dell’opera, non sapendo che soltanto al Nord usa riportarlo sulla copertina e all’interno. Seguono alcune revisioni nomenclaturali delle piante del Senegal. Invia i saluti a Griffa, Berutti e al professore Sismonda.
Lettera inviata da Berna il 14 aprile 1840. Brunner ha incaricato il suo commissionario Frainet di Marsiglia di ritirare da Moris il primo volume della Flora Sardoa e di fargli avere il denaro dovuto. Chiede di mandargli campioni di alcune orchidee presenti in Piemonte. Pensa che i professori Studer e Meyer, passando a Torino, abbiano incontrato Moris. Vuole sapere quali norme prevede il nuovo codice civile per l’acquisto di beni immobili da parte di stranieri.
Lettera (in lingua francese) inviata da Berna il 25 aprile 1840, in cui Brunner ribadisce le richieste espresse nella lettera 57.12. Chiede se la signora Maddalena Mussino Lisa si interessa ancora di disegno.
Lettera inviata da Berna l’1 settembre 1840, in cui Brunner raccomanda a Moris gli amici Studer e Meyer, in occasione della loro venuta a Torino per la riunione degli scienziati. Prega Moris di fornirgli, tramite loro, un campione fresco di Tuber griseum, ben avvolto nel muschio. Desidererebbe continuare a ricevere, se saranno ancora pubblicati, i fascicoli di Plantae minus cognitae di Colla. In cambio fornirebbe il catalogo delle piante del Senegal, purtroppo pubblicato solo in tedesco. Brunner chiede se la Nymphaea lotus sia germogliata anche a Torino. Ha ricevuto il IV volume di Bertoloni.
Lettera inviata da Berna il 10 settembre 1840. Brunner comunica a Moris che il signor de Watteville di Berna passerà a Torino durante un suo viaggio in Italia. Gli si potrebbe affidare l’esemplare di tartufo, già richiesto in 57.14, ed eventuali campioni di piante inviategli da Bertoloni. Chiede a Moris se ha notizie della pubblicazione di una memoria del dottor Bich su un caso di cretinismo osservato ad Aosta.
Lettera inviata da Berna il 5 dicembre 1840, in cui Brunner annuncia a Moris un suo probabile viaggio per Torino, Genova e Napoli, dove si tratterrà per disegnare funghi e, in primavera, per studiare orchidee e liliacee del luogo. Chiede il prezzo dell’opera di Viviani sui funghi; si preoccupa del costo perché le autorità sono molto restie ad acquistare opere di storia naturale.
Lettera inviata da Berna il 14 dicembre 1840, ove lo scrivente ringrazia del tartufo piemontese portatogli da Watteville e chiede se non sia possibile averne uno sardo, il Tuber arenarium. Il disegno è riuscito bene ed arricchirà la collezione del locale micologo Trog a Thun. Conferma per metà gennaio il passaggio a Torino, passando per Ginevra e il Moncenisio. Chiede di procurargli l’opera Plantae chilenses di Moris e Colla.