Lettera inviata da Cagliari il 15 dicembre 1857. Gennari ringrazia Moris per il regalo della Flora Sardoa. Incaricherà un amico di Torino, Tommaso Ciani, di farglielo avere al più presto. Ha deciso di proporre il terreno di Palabauda per la costruzione dell’orto botanico, per il quale ha avviato l’iter per ottenere l’approvazione dell’Università. Ha proposto anche di trovare una sistemazione per l’erbario all’interno del museo di Storia naturale.
Lettera inviata da Cagliari il 21 gennaio 1858, in cui Gennari dice a Moris di avere già raccolto 140 alghe marine. Chiederà al ministro un sussidio per far fronte alle spese delle escursioni e proporrà di unificare la cattedra con la direzione del Museo, poiché la persona che fa lezione ha bisogno il giorno precedente di materiale museale. Gennari vorrebbe avere il parere di Moris.
Lettera inviata da Cagliari il 24 febbraio 1858, in cui Gennari si lamenta del fatto che il Rettore non abbia a suo tempo informato il ministro sul progetto di costruire un orto botanico e sulla necessità di acquistare strumenti per l’insegnamento e di disporre di finanziamenti per le escursioni. Segue il racconto di alcune piante raccolte da Gennari.
Lettera inviata da Cagliari il 15 settembre 1858, in cui Gennari si scusa con Moris per non essere riuscito a trovare le piante di Symphitum da lui richieste. Gli manda comunque alcune piante interessanti, tramite il cavaliere Francesco Cara, che si recherà a Torino per esercitare la sua professione.
Lettera inviata da Cagliari il 9 novembre 1858. Gennari si rammarica di non essere riuscito a trovare la Sternbergia lutea, richiestagli da Moris; gli sono però stati forniti alcuni bulbi dal farmacista Efisio Uda, che potrebbe mandargli assieme ad altre bulbose. Antonielli viene a fargli visita quasi ogni sera.
Lettera inviata da Turbigo (Mi) [paese natale di Genè] il 18 gennaio 1840, in cui lo scrivente dice di avere ricevuto da Moris notizie sulla malattia di Sismonda. Segue una dettagliata descrizione della malattia che affligge Genè: quattro ascessi, tre salassi, quattro applicazioni di mignatte e ultimamente un ascesso più grande dei precedenti al lato interno della coscia. Ha ricevuto da Casaretto una lettera scritta il 13 novembre piena di lagnanze, di cui Genè si meraviglia, poiché il governo ha già inviato istruzioni a Rio de Janeiro dove la nave è in avaria. Genè consegna la lettera a Moris, che ne faccia uso discreto con il cavaliere Collegno e il cavaliere Cesare di Saluzzo.
Lettera inviata da Torino il 25 aprile 1842, su carta intestata “Accademia delle Scienze”, in cui Genè, a nome del presidente dell’Accademia, invita Moris a far parte della delegazione accademica che presenterà al principe Ranieri il terzo volume della nuova serie.
Lettera inviata dal museo [di Scienze Naturali di Torino] il 14 gennaio 1845, in cui Genè si felicita con Moris per la nomina a membro della Società Italiana dei Quaranta. La Società reale d’Agricoltura di La Rochelle chiede a Genè di mandare 100 kg di semi di canapa piemontese: Genè chiede a Moris dove si può rivolgere.
Lettera inviata da Novara il 16 ottobre 1854, in cui lo scrivente comunica a Moris che il 29 agosto è stato celebrato, dall’ arciprete Tarantola Giovanni, il matrimonio della sorella Amalia con il dottore Giuseppe Tarantola. Gli sposi hanno compiuto un viaggio, visitando Como, Arona, Venezia, Gallarate e Sesto, per tornare infine a Novara, dove avranno dimora. Genè prega Moris di partecipare la notizia alla famiglia, in particolare alla suocera signora Bianchini.
Lettera, senza località di invio, spedita il 30 marzo 1844, in cui Gillio dice a Moris che per alcuni giorni non sarà in grado di adempiere al suo dovere verso di lui.
In una lettera senza data né località di spedizione, Gioja comunica a Moris che non si presenterà alla prossima seduta del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, poiché ha recentemente rassegnato le dimissioni.
Lettera inviata da Montpellier il 15 luglio 1845. Girard sta preparando una monografia su Statice e Armeria; ringrazia Moris per avergli fornito i suoi esemplari, in particolare Armeria plantaginea di Allioni, che non era mai riuscito a vedere.
Lettera inviata da Montpellier il 10 marzo 1857. In assenza del professor Martina, Godron invia la lista dei semi desiderati dall’ orto di Montpellier. Le pubblicazioni di Moris sono state utili per la stesura di una Flore de France, scritta in collaborazione con Grenier.
Lettera scritta da Parigi il 6 marzo 1844, in cui Gorresio prega Moris di aiutarlo, favorendo il riconoscimento, da parte del Consiglio dell’Ordine del merito civile, del valore scientifico della sua opera, di cui ha mandato i primi due volumi al Ministro degli Affari interni.
Lettera inviata da Sarzana il 29 aprile 1847, in cui lo scrivente vorrebbe presentare alle autorità governative una memoria di Bertoloni sull’insalubrità delle saline della Lunigiana. E’ già stata fatta una richiesta affinché venga ricevuta una delegazione: Moris è pregato di accelerarne l’iter.
Lettera inviata da Napoli il 27 marzo 1829, contenente le osservazioni su parecchie piante inviategli da Moris. Sta lavorando con Bertoloni e si rallegra che finalmente verrà pubblicata una flora italiana. Invia a Capelli i semi richiesti.
Lettera inviata da Napoli il 25 giugno 1837. Gussone ha ricevuto, tramite Saint Martin, gli opuscoli di Moris e Colla, e li ringrazia. Acclude uno scritto da far pervenire a De Candolle, per sapere a che punto è la stampa del Prodromus, utile alle proprie pubblicazioni. Gli interesserebbe anche avere i fascicoli di Colla sulle piante raccolte da Bertero.