Lettera inviata da Tolosa il 20 dicembre 1859, in cui lo scrivente ringrazia Moris per i libri e le piante che gli ha mandato. In particolare è ammirato da Flora Sardoa, di cui conosceva già il primo volume, che è un monumento alla scienza. Timbal dice a Moris che il comune amico gli ha scritto da Bologna. L’anno prossimo dovrebbe venire sui Pirenei; Timbal spera che concluda la sua opera.
Lettera inviata da Siena il 17 luglio 1866. Tassi comunica a Moris di avere fatto domanda per essere trasferito alla cattedra di Botanica di Napoli, vacante dopo la morte di Gasparrini, adducendo a motivo il desiderio di ottenere un migliore trattamento economico. Riconosce la scarsità e la modestia dei suoi lavori, però si affida alla benevolenza di Moris.
Lettera inviata da Siena il 28 febbraio 1862. Tassi ritiene che una sola cattedra di Botanica sia insufficente, dovendo servire a studenti di molte facoltà. Cita gli esempi di Pisa e Bologna, dove sono state moltiplicate le cattedre di Botanica e di Chimica. Anche a Parigi le cattedre di Botanica sono quattro, rette da Brongniart, Duchartre, Chatin e Moquin-Tandon. Tassi vuole sentire il parere di Moris.
Lettera inviata da Cagliari il 20 aprile 1855, in cui Cannas chiede a Moris di aiutarlo, desiderando trasferirsi da Cagliari a Torino sulla cattedra di Materia Medica, resasi vacante.
Lettera senza data e località di invio. Lo scrivente chiede a Moris di acquistare piante di camelia vive e di mandargliele, via Genova e Civitavecchia, a Roma.