Lunghissima lettera di otto facciate inviata da Genova il 26 maggio 1847. Il signor Gozzo di Ovada ha informato De Notaris che, con l’aiuto di Moris, è riuscito a risolvere il suo problema [vedi lettera 241.40]. Durieu gli ha fatto avere due esemplari di Catapodium dell’Algeria; ne manderà uno a Moris. De Notaris, esortato dal cavaliere Ricasoli, ha ripreso a studiare i licheni. Esorterà Ardoino a preparare una memoria per l’Accademia. Tramite il generale Quaglia ha fatto avere a Delponte un fascicolo di alghe e una memoria del suo discepolo Piccinelli per l’Accademia di Medicina. Il censore dell’Università gli ha chiesto di esaminare e di fare osservazioni sul nuovo piano di studi attualmente in preparazione. Una proposta che gli starebbe a cuore sarebbe quella di insegnare alle ostetriche a praticare la vaccinazione antivaiolosa, che la popolazione in genere rifiuta, e che sarebbe forse meglio accettata se proposta dalle ostetriche. L’usanza è già adottata in Francia e in altri paesi. Ovviamente le norme che verranno adottate determineranno variazioni nelle incombenze di molti professori, attualmente tenuti in scarsa considerazione dagli studenti: segue un elenco di animali cui sono stati paragonati dagli studenti stessi molti professori. De Notaris e Parodi sono stati classificati nel gruppo homo e De Notaris ne è fiero. Seguono due facciate di osservazioni e perplessità sul valore di molti professori.