Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata dal Valentino [Orto Botanico di Torino] il 29 luglio 1843. Delponte riferisce a Moris che il giorno precedente monsignore Pasio l’ha cercato all’Orto botanico; la cosa però non era urgente. Acclude una missiva per il signor Enriotti.
Lettera inviata dal Giardino botanico il 31 maggio 1845, alle 5 del mattino. Il signor Lisa è a letto” infreddato”; gli sono stati praticati due salassi ed è migliorato. Il giorno precedente vi è stata la solita visita di S. M. la Regina vedova, accompagnata dal conte Colombiano: desideravano un graticcio di canne per modello. Dopo la Regina, hanno visitato l’orto il segretario del Protomedicato e il cavalier Bonafous.
Lettera inviata dal Giardino Botanico il 3 giugno 1845, in cui Delponte riferisce a Moris che il malato migliora di giorno in giorno [dal contesto non si capisce di chi si tratti]. Anche lo scrivente è molestato dalla tosse.
Lettera inviata dal Valentino [Orto Botanico di Torino] il 19 novembre 1846, cui Delponte acclude la lettera di risposta al cavalier Serra. Riferisce poi che il signor Pomba non è solito incaricarsi della vendita di opere stampate; farà però un’eccezione per l’affare Moretti, visto l’interesse manifestato da Moris e da Delponte.
Lettera inviata da Mombaruzzo l’1 ottobre 1847. Delponte ha mandato a Moris un suo scritto che ritiene molto modesto, ma spera che Moris tolga il superfluo e riempia le lacune. La vendemmia ha prodotto uva buona ma in scarsa quantità. A giorni tornerà a Torino.
Lettera inviata dalla Maddalena il 3 maggio 1840. Alla Maddalena la flora non è interessante. Ha trovato la Vinca acutiflora Bertol., che a suo avviso non è specie buona. Nel settentrione della Sardegna imperversa una tosse fortissima, che i locali chiamano “grippe”. Lisa ne è stato contagiato, ma ora sta meglio. Dalla Maddalena, con il lancione regio, esplorerà il litorale verso oriente, però difficilmente potrà arrivare ad Orosei, dove non c’è porto. Lisa prega Moris di indirizzargli eventuali lettere a Nuoro, dove si tratterrà sino ad inizio giugno, per visitare anche Oliena e Orgosolo, prima di tornare a Tempio.
Lettera inviata da Alpi di Prael presso Ormea il 29 luglio 1844. Lisa ha spedito un cavalcante a Mondovì con un pacco di piante essiccate e un cesto di piante vive, da mandare a Torino con il velocifero. Elenca alcune piante rare che ha trovato. Non ha più ricevuto notizie della sua famiglia e di Moris. Vorrebbe sapere dal conte di Serravalle e dal signor Cucciardi notizie del soppalco del suo alloggio.
Lettera inviata da Mondovì l’8 agosto 1844. Da Ormea Lisa ha esplorato la valle Tanaro. Non ha trovato granché, data la grandissima siccità. Ha comunque spedito un pacco di piante, tra cui il frassino a gemme biancastre, che probabilmente è il Fraxinus australis. Il giorno seguente, ritenendo non propizia la zona di Garessio, sarebbe partito per Cuneo, per andare in val Macra. Eventuale corrispondenza potrà essergli inviata a Dronero per Prazzo. Al 20 del mese pensa di rientrare a Torino.
Lettera inviata da S. Peire [Sampeyre] il 19 luglio 1845, dove Lisa si trova. In alto c’è ancora molta neve, per cui si limita a raccogliere nei dintorni del villaggio. Ha trovato una specie per lui nuova, la Saxifraga petraea. Al ritorno dall’escursione ha sopportato per due ore una pioggia gelida, che gli ha procurato mal di gola. Lisa chiede a Moris di suggerirgli un calmante, onde poter continuare il viaggio. Proseguirà per l’alta valle, però c’è ancora troppa neve.
Lettera inviata da Torino il 5 aprile 1848 a Heinrich Gustav Reichenbach, in cui Lisa ringrazia il botanico tedesco per volere dare il suo nome a una nuova specie di orchidea esotica. Gli fa presente che già Boissier gli ha dedicato una ombrellifera della Siria.
Lettera inviata da Cesio (Im) il 13 luglio 1848. Il paese è nell’entroterra ligure, tra Pieve e Oneglia; la zona è arida e calda, ed è troppo tardi per raccogliere piante annue e Orobanche. Se necessario, scrivergli ad Albenga. Saluti al dottor Delponte.
Lettera inviata da Dorgali il 10 giugno 1852. Lisa si rallegra per avere saputo da Moris che Sua Maestà ha molto gradito la tavola dell’Amaryllis Adelaidae dipinta dalla moglie [Mussino Maddalena]. Il giorno seguente Lisa partirà per Oliena in compagnia di Gioanni Gasparo, padrino del cavaliere della Marmora, sperando di non essere derubato per strada. A Oliena sarà sicuro, data la protezione del dottor Bruera e del fu famoso bandito Antonio Raimondo Boe. Spera di trovare Graminacee e Orobobanche, piante scarse nella regione. Ha rinvenuto una Marsilea, che ritiene nuova specie, e il Bupleurum frutisescens, pianta che si trova in Corsica.
Lettera inviata da Oliena il 24 giugno 1852. L’amico Bruera ha recapitato a Calagonone le due ultime lettere di Moris. Lisa ha saputo della nomina di Giusta ad altro incarico e fa capire a Moris che gli piacerebbe sostituirlo [Lisa nel 1852 fu nominato capo-giardiniere e custode dell’Orto Botanico]. Lisa spera che Moris abbia ricevuto la lettera del dottor Bruera, dove quest’ultimo prega di inviare i libri che sono rimasti a Genova al professor Crispo Mannuta di Sassari, e da lì farli proseguire all’indirizzo dell’avvocato Muffone Intendente di Nuoro. Il dottor Bruera ha alloggiato Lisa in casa sua ed ha affidato la sua sicurezza al bandito graziato Antonio Raimondo Boe e al fratello Sebastiano, che l’avrebbero protetto nel territorio di Oliena, ma non sui monti. In seguito Lisa andrà ad Orgosolo
Lettera inviata da Fontano [Fontan, valle Roja] il 21 luglio 1854. La stagione è alquanto avanzata. Lisa ha trovato una pianta che non aveva mai visto, un Lilium con i petali rivoltati come il martagone, di colore croceo, e un trifoglio trovato nel 1828 nella provincia di Nuoro, presente nella raccolta delle piante sarde, però mancante nell’erbario dell’orto torinese, probabilmente il Trifolium diffusum Ehr. Nei giorni seguenti Lisa esplorerà i monti della Briga e in seguito si avvicinerà a Tenda. Spera di rientrare a Torino all’inizio di agosto.
Lettera inviata da borgata S. Lorenzo [comune di Formazza] il 26 luglio 1857. Lisa scrive da una delle ultime frazioni che confinano con i comuni di Berna e del Ticino. Affiderà questa lettera a persona fidata, per farla arrivare all’ufficio postale più vicino, a Crodo, a 14 ore di cammino. Salendo la valle ha trovato per lo più specie comuni; le rare sono come quelle trovate in val d’Ossola. Il vino e il vitto sono molto costosi. E’ molto difficile trovare una guida che parli italiano. Tornerà a Torino il 6 o il 7 agosto.
Lettera inviata “dal bordo del Regio Lancione il Celere” l’11 maggio 1840. Purtroppo la flora della costa orientale della Sardegna è estremamente in ritardo e Lisa si definisce arrabbiato. Sarebbe comunque disposto a fermarsi più a lungo del previsto, se Moris lo ritenesse opportuno. Occorrerebbe però inviare, per ottenere di nuovo il Lancione, due lettere del Ministro, una al comandante della piazza e l’altra al comandante della Marina dell’isola Maddalena, che si fanno una guerra terribile. Ora andrà a Nuoro, Dorgali, Oliena, Orgosolo e Ursulei. Se dovesse ripercorrere le zone dove la flora era in ritardo, dovrebbe poi attendere il piroscafo in partenza da Porto Torres il 24 agosto
Lettera inviata da Tempio [oggi Tempio Pausania] il 25 maggio 1840. Dettagliatissima lettera in cui Lisa elenca le località esplorate nel mese di maggio. Da Sassari si è recato a Tempio e poi a Longosardo [oggi Santa Teresa di Gallura]. A Tempio era stato anni prima Seraphino [Serafino] e pertanto gli abitanti non si sono meravigliati di vederlo raccogliere piante. Lisa è poi passato alla Maddalena e, con qualche difficoltà trovata a Terranuova, all’isola Tavolara. A Terranuova, avendo mostrato alle autorità la lettera di presentazione di Moris, Lisa è stato scambiato per il professore. Molti malati si rivolgevano a lui. In tal senso è stato informato anche La Marmora, il quale si è molto stupito, sapendo che Moris era partito per “Terraferma”. Nella lettera sono riportate molte piante interessanti, raccolte durante l’esplorazione.
Lettera inviata da Nuoro il 31 maggio 1840. Tornato a Nuoro da Orosei, Lisa ha trovato una lettera di Moris, una di sua moglie e una di De Notaris. Visiterà Orgosolo e Oliena se riuscirà ad avere una lettera di raccomandazione. Tornerà poi a Nuoro e andrà a Tempio, passando per Buddusò e il monte Berchidda. Da Tempio andrà a Chiaramonti e a Osili, e a fine mese arriverà a Sassari. Sinora non ha trovato, nel sito dove l’aveva rinvenuta nel 1828, la Cachrys echinophora raccomandatagli da Moris. Lisa elenca alcune piante rare raccolte. Mentre scrive gli viene recapitata una lettera di raccomandazione per Orgosolo da parte del canonico Salis, già vicario di Oliena. Spera di avere presto notizie circa l’eventuale prolungamento del soggiorno in Sardegna.