Lettera inviata da Como il 27 settembre 1841. Cesati, tramite il console De Angeli spedisce a Moris 360 piante della Nubia. E’ tuttora in attesa da Steudel della seconda quota di altre 200 piante abissiniche, a proposito delle quali è disponibile un nuovo lotto, che potrebbe essere spedito tramite il libraio Meisner. Spera di vedere De Notaris, accompagnato dalla sposa. Chiede a Moris se sia possibile avere un esemplare di Polygonum.
Lettera inviata da Como il 7 novembre 1841. Cesati ha spedito al libraio Meisner il pacco destinato a Moris. Meisner gli ha però mandato una lettera ove dice che il pacco è stato gravemente manomesso, probabilmente dalla Finanza. Cesati è adirato con Meisner perché non ha protestato con chi di dovere per l’inconveniente. Gradirebbe avere un esemplare di Trifolium Balbisii, per confrontarlo con un Trifolium da lui raccolto al Col di Tenda.
Lettera inviata da Como il 30 dicembre 1842, in cui Cesati chiede a Moris di mandargli, tramite il signor Casanova, alcuni esemplari di piante. Ha dovuto far rifare alla litografia Vassalli alcune tavole della sua Iconographia, perché riuscite troppo grossolane. Avrebbe voluto accludere anche la Centaurea filiformis, però ha rinunciato, avendogli detto De Notaris che probabilmente Moris l’avrebbe pubblicata nella Flora Sardoa. Persone. Casanova, Vassalli, De Notaris.
Lettera inviata da Nizza il 1° giugno 1844, in cui lo scrivente raccomanda a Moris il dottor Fournier di Parigi, che vorrebbe venire a Torino per studiare gli aspetti interessanti della città.
Lettera inviata da Torino il 17 luglio 1860. Lo scrivente ha sostituito il professore Piria, in sua assenza, nella commissione di esame. L’incarico gli è stato però revocato, poiché il suo titolo è di “ripetitore”. Chiappero spiega a Moris come, a suo avviso, la legge non impedisca assolutamente il rinnovo.
Lettera, con timbro in rilievo “Farmacia dell’Ospedale Mauriziano, via della Basilica – Torino”, inviata da Torino il 20 ottobre 1863. Il professore Orosi ha pubblicato una lettera inviata al ministero della Pubblica Istruzione sul rinnovamento degli studi farmacologici, criticando quanto deciso dall’apposita commissione, a proposito della durata del tirocinio pratico e delle qualità richieste ai professori di Farmacia. Lo scrivente, d’accordo con il professor Abbene, propone a Moris la stesura e la pubblicazione di una lettera a confutazione di quanto sostenuto dal cavalier Orosi.
Lettera inviata da Torino il 27 settembre 1853. Chiò chiede a Moris di aiutarlo a ottenere la cattedra di Fisica superiore, finalmente messa a concorso, per la quale per 14 anni è stato incaricato dell’insegnamento, come possono far fede i membri del Consiglio, cavaliere Re e conte Avogadro.
Lettera inviata da Nizza il 27 novembre 1859, in cui Ciampella annuncia a Moris la spedizione di un pacco di piante essiccate da parte del comune amico dottor Bubani.
Lettera inviata da Firenze il 12 aprile 1844. Cima dice a Moris di avere raccolto e redatto le lezioni tenute a Pisa da Matteucci, come lui stesso dichiara nella prefazione della pubblicazione. Purtroppo un suo amico, sull’Indicatore Sardo, ha scritto che le lezioni erano di Cima, esponendolo a giudizi negativi circa il suo operato. Prega Moris di chiarire l’equivoco, qualora fosse necessario.
Lettera inviata da Pisa l’11 maggio 1844. Cima mette al corrente Moris degli intrighi messi in opera al fine di ostacolare la sua nomina a professore a Cagliari, per cui non sarebbe neppure necessario un concorso, che invece si vuole bandire per favorire altra persona. Per fortuna Cima ha buone probabilità di essere chiamato a Pisa. Ha inoltrato al ministro domanda per essere nominato professore, accompagnandola da lettera di presentazione del professore Matteucci.
Lettera inviata da Cagliari il 7 aprile 1845. Cima segnala a Moris l’amico, dottor Zandon, che si recherà nel continente per affinare le sue nozioni di anatomia. Lo prega di salutare l’avvocato Decaroli.
Lettera inviata da Cagliari il 14 ottobre 1846, in cui Cima si scusa con Moris per il ritardo con cui gli ha mandato un suo opuscolo. Spera che il marchese Alfieri lo aiuti per avere l’incarico di Filosofia positiva a Torino.
Lettera inviata da Sanremo il 14 agosto 1853. Clementi, insegnante di Filosofia Positiva a Sanremo, si presenterà a Genova al concorso alla cattedra di Chimica Farmaceutica. Sarebbe grato a Moris se lo segnalasse al cavaliere Pollone, primo ufficiale nel Ministero, relatore dei concorrenti. Un ostacolo potrebbe essere rappresentato dal concorrente Gardella, preferitogli a suo tempo come supplente di Storia naturale al Collegio nazionale di Genova. Si potrebbe superarlo, conferendogli stabilmente il posto che attualmente ricopre
Lettera inviata da Torino il 24 luglio 1855. Su consiglio di Moris, Clementi si è rivolto al ministro dell’Istruzione, chiedendo che gli sia affidata la cattedra di fisica, resasi vacante a Genova. Prega Moris di aiutarlo, segnalando al ministro tutte le sue benemerenze.
Lettera inviata da Torino il 20 aprile 1857. Clementi, insegnante di Storia naturale al R. Collegio di Porta Nuova, chiede a Moris di poter utilizzare il materiale dell’Orto Botanico, per le dimostrazioni pratiche ai suoi studenti.
Lettera inviata da Parigi. Cocchi ringrazia Moris per le gentilezze ricevute a Torino. E’ ora a Parigi dove è tornato passando dal Moncenisio e da Chambéry. A Ginevra ha conosciuto De Candolle e i signori Vogt e Pictet. Prega Moris di salutare i professori De Filippi ed Eugenio Sismonda, che gli hanno suggerito di incontrare queste persone. Appena arrivato a Parigi ha consegnato a Decaisne i bulbi di Cyclamen; un secondo pacco, inviato da E. Sismonda, è stato consegnato al signor Michelin d’Ardouin, presso il quale ha conosciuto Constant-Prévost.
Lettera inviata il 6 febbraio 1851. Colla è commosso per l’elogio che Moris ha fatto del padre, e lo ringrazia della Flora Sardoa ricevuta in dono dalla moglie.