Caporale, poi caporal maggiore, poi sergente del 34. reggimento fanteria; nel 1918 del 41. reggimento . Nel settembre 1915 si trova nelle vicinanze di Gorizia: “io spero di poter salvarmi da questa guera … di terminare la mia vitta da buon soldato e di poter vincere e acuistare cuesta bella città di gorissia che ci stiamo vicino ma con l’aiuto del buon dio speriamo di entrarci” (8-9-1915). “In occasione del capodanno 1916 augura “che non abino la fortuna di venire a trovarsi in cuesti brutti tormenti perche cene per tutti anche per i nostri bravi uficialli”. (1-1-1916). In data 28 febbraio scrive dall’Ospedale Savorgnan di Udine, dove è ricoverato almeno fino alla metà di marzo. Riferisce di aver fatto visita, il giorno di Pasqua, a “un camposanto dove ci sono tutti i nostri compagni che anno datto la sua anima a dio per la patria ma sono morti tutti dai gas sfisianti” (9-4-1917). L'ultimo invio è una cartolina illustrata di La Spezia, su cui ha disegnato Giacomo Mottura, allora tredicenne,
Soldato del 4. battaglione, 54. reggimento fanteria a Domodossola, poi a Recoaro "così non sento più tanto il nemico e dormo", poi in zona di guerra nel battaglione complementare, reparto zappatore (1918). Ringrazia la famiglia Mottura del sostegno a lui e ai propri fratelli al fronte, nonché alla propria moglie e ai bambini.
Parte per il campo di Molare (Al) il 28 maggio 1918. Ringrazia la famiglia Mottura per il sostegno economico. Dopo la fine della guerra resta sotto le armi, in Albania e in Dalmazia.
Se si esclude una lettera dell'organista Ulisse Matthey del 31 marzo 1927, in cui elenca i brani che eseguirà al concerto (l'unico della stagione 1926-27 di cui si abbia corrispondenza), la documentazione è rappresentata da una fattura della Tipografia Giuseppe Anfossi per acquisto di programmi e tessere, da permessi di esecuzione e da quietanze di pagamento: per diritti erariali alla Società Italiana degli Autori; per concessione di sale al Comune di Torino; per pulizia di sala al Regio Liceo Femminile di Torino; per acquisto di biglietti alla Società Italiana degli Autori; per compenso dei musicisti Nino Rossi (2), Gilberto Crepax, Alberto Poltronieri, Gregorio Raissoff (Grigorij Raisov), Alessandro Borovski (Aleksandr Kirillovic Borovskij).
Indirizzo di saluto, su carta intestata del Gruppo, del nuovo presidente Guido Bachi, studente dell'Istituto superiore di Scienze economiche e commerciali. Composizione del nuovo consiglio direttivo: Guido Bachi, presidente; Aldo Mamini, studente di Giurisprudenza, vice-presidente; Giacomo Mottura, studente di Medicina e chirurgia, segretario; (Santino?) De Ambrogio, studente dell'Istituto superiore di Scienze economiche e commerciali, cassiere; Menotti Tomeselli, studente di Giurisprudenza, consigliere; Domenico Abrate, studente di Ingegneria, consigliere.
La documentazione ruota intorno al Concerto di musica sacra tenutosi domenica 22 maggio 1927 presso il Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele 23 a Torino, a cura del coro del G.U.M. e della Corale Valdese. Sono conservati un manifesto che riporta programma ed esecutori, oltre alle minute di due calorosi inviti a presentarsi alle prove indirizzati ai componenti del coro, alle quietanze per il pagamento della tassa di affissione dei manifesti, alla fattura della confetteria P. Cambiano & C. per il rifresco, alla "Distinta di prestazioni d'orchestra" indirizzato alla Chiesa Valdese dal Sindacato Orchestrale - Bandistico della Confederazione Nazionale Sindacati Fascisti.
Nei fascicoli relativi a singoli concerti o, nel caso dei quattro concerti schubertiani, a un ciclo unitario, sono mantenuti insieme, ove conservati, la corrispondenza con gli artisti coinvolti, il programma, la rassegna stampa.
Minute, di mano di Giacomo Mottura, di lettere in partenza e lettere in arrivo dalla Direzione Italiana Concerti, poi Unione Nazionale Concerti - Ufficio Scritture Artisti (Roma) e dall'Ufficio Concerti (Milano). Le lettere sono relative agli artisti rappresentati, alle condizioni di ingaggio, alle possibili date dei concerti. L'elenco degli "Artisti rappresentati dala Direzione Italiana Concerti", inviato in data 1 aprile 1927, presenta insieme, suddivisi per strumento, musicisti italiani e stranieri, mentre l'anno seguente l'Unione Nazionale Concerti - Ufficio Scritture Artisti invierà due elenchi separati. E' stata qui inserita anche una lettera in tedesco della pianista Annie Riethof (1897-1970), che si firma Annie Leifs, dal cognome del coniuge Jon Leifs, in cui si propone per un concerto e si dichiara disponibile a inviare un curriculum.
Programma e sua minuta; lettera di Augusto D'Ottavi, in cui allude "alle recenti disposizioni del ministro Fedele", in omaggio alle quali ha definito il programma, diverso da quello, non noto, proposto dal G.U.M.
Opuscolo a stampa "Programma 1927-28" in cui, oltre a un programma di massima, sono riportati anche l'elenco dei sette concerti tenuti nel 1926-27, la relazione finanziaria, cenni sulla nuova sede di via Rossini 8, sulle facilitazioni per i soci, composizione del nuovo direttovo, denominato Rettorato; bozza dattiloscritta di un'informativa da diffondere; rassegna stampa.
Programma, corrispondenza con Vittorio Fael, in rappresentanza del Quartetto Veneziano del Vittoriale (composto anche da Luigi Enrico Ferro, Oscar Crepax e Riccardo Guarnieri), rassegna stampa. Il concerto si tenne nella sala dell'ex Liceo musicale "Giuseppe Verdi", nuova sede del GUM (via Rossini, 8).
Programma del Concerto Beethoveniano di Lieder per canto e pianoforte, testo dei Lieder, corrispondenza di Giacomo Mottura col pianista Nino Rossi. Come cantante fu inizialmente prevista Rachele Maragliano - Mori, ma, per sopravvenuta indisposizione, intervenne invece Laura Pasini. Il concerto si tenne nella sala "Giuseppe Verdi" (via Rossini, 8).