Fitta corrispondenza tra i professori Lessona e Sismonda, direttori dei Musei di Scienze naturali, il rettore e i Ministri della Pubblica istruzione e della Finanza, in vista dell'apertura dei Musei nel loro nuovo allestimento nelle sale di Palazzo Carignano. Le problematiche maggiormente discusse riguardano il personale, considerato insufficiente e mal pagato a fronte delle responsabilità che si assume; il numero di locali acquisiti, ancora troppo pochi per accogliere le collezioni debitamente distinte tra i 2 Musei; la necessità di prevedere all'interno del Palazzo medesimo alloggi per i direttori e il guardaportone e di escludere la residenza di estranei all'Università, in modo da garantire maggior efficienza e sicurezza delle collezioni.
Altri temi trattati sono la retribuzione straordinaria per il personale che ha garantito il successo del trasloco; l'impiego dei fondi straordinari elargiti dal Ministero; il buon funzionamento delle Scuole legate ai Musei, che hanno visto la crescita degli iscritti e della fama a livello nazionale; i lavori ancora da mettere in opera, il cui pagamento va ripartito tra tutti gli enti presenti in Palazzo Carignano; la consegna ufficiale dei locali.
Nei documenti ricorrono i nomi del personale museale: Vittore Ghiliani, Luigi Bellardi, Giorgio Spezia e Tommaso Conte Salvadori, assistenti; Baraldi, settore; Luigi Bonomi e Silverio Bainotti, preparatori; Angelo Pianta, Giovanni Francesia, Angelo Benso e Enrico Castagnone, serventi; Giuseppe Bertoglio, portiere di Palazzo Carignano; e quelli dei supervisori del trasloco dei Musei e del riadattamento degli spazi in Palazzo Carignano: Silvio Benintendi e Ercole Ricotti, delegati per il trasferimento dei Musei; Carlo Velasco, ingegnere municipale.
Nel trattare la controversa assegnazione dell'alloggio in Palazzo delle Scienze al prof. Fabretti, A. Sismonda sottopone al rettore la richiesta di pensionamento come direttore del Museo mineralogico, incarico che ricopre dal 1834.