Lettera intestata “Città di Novara-Segreteria”, inviata da Novara il 24 ottobre 1859, firmata dal sindaco C. Magnani Ricotti. Lo scrivente segnala a Moris il fatto che i cavalli dell’esercito francese, provvisoriamente accampati a Novara, stanno scorticando gli alberi del viale dove sono sistemati. Il sindaco chiede a Moris se sia possibile riparare il danno ed evitarne di maggiori.
Lettera intestata “Reale Accademia di Medicina di Torino” inviata da Torino l’11 marzo 1861 dal presidente dell’Accademia, il quale si dichiara dolente che Moris non possa essere presente, per motivi di salute, alla riunione in cui verrà nominato socio onorario.
Lettera autografa intestata “C. Schiepatti libraio-editore, via di Po n. 4, Torino”, inviata da Torino il 5 ottobre 1861 da C. Schiepatti, cui sono stati richiesti dalla Spagna i volumi sinora usciti di Flora Sardoa. L’editore chiede a Moris di fargli avere tali volumi. Gli verranno fatte avere lire 80, come stabilito in precedente occasione.
Lettera intestata “Sovrintendenza alle Scuole Elementari”, inviata da Dogliani il 30 gennaio 1862 dall’avvocato G. Gabutti, il quale, memore delle lezioni di Moris, continua a occuparsi di flora e in particolare di carpologia. Chiede all’antico maestro alcune spiegazioni sulla genesi dei frutti, che sinora non ha ben compreso.
Lettera autografa intestata “Société Royale d’Horticulture du Belgique”, inviata da Bruxelles il 18 febbraio 1841 dal segretario della società Drufois. Lo scrivente stila un lungo elenco di semi che vorrebbe ricevere da Torino e fa avere a Moris il catalogo dei semi dell’orto di Bruxelles.
Lettera intestata “L’histoire des maisons princières et des autres principales familles” inviata da Ginevra il 5 aprile 1862 dal redattore Goncet. Lo scrivente comunica a Moris che il suo nome verrà inserito nell’Histoire e lo prega pertanto di fornire all’editore le informazioni che ritiene utili pubblicare.
Lettera intestata “Sovrintendenza alle Scuole Elementari”, inviata da Dogliani il 7 ottobre 1862 dall’avvocato G. Gabutti, il quale chiede a Moris di agevolare nei limiti del possibile l’accettazione del figlio Gualtiero al Collegio delle Province. Gli rammenta il servizio prestato a Dogliani gratuitamente sin dal 1848, che gli ha impedito di avere un reddito importante.
Lettera autografa intestata “Amministrazione dei boschi - Ispezione del circondario di Susa”, inviata da Susa l’1 giugno 1862 dall’ispettore forestale Vittorio Quaglia [vedi lettera n. 22]. Lo scrivente confessa a Moris di avere venduto per bisogno tutti i suoi libri di botanica, però è ancora appassionato di piante e non ha strumenti per determinarle. Chiede a Moris se potesse fargli avere qualche libro di botanica che a lui non serve.
Stampato intestato “Il vice-segretario della Società Italiana delle Scienze”, inviato da Modena il 20 settembre 1862, firmato da Pietro Domenico Marianini, in cui si comunica ai soci il risultato dello spoglio delle schede per il rinnovo del presidente, da cui risulta essere stato riconfermato il professor Stefano Marianini. E’ altresì necessaria la nomina di un nuovo socio, a rimpiazzo del commendatore Francesco Carlini [morto il 29 agosto 1862], cui si provvederà con una prossima votazione.
Lettera intestata “Commissione Reale per la Coltivazione del Cotone”, inviata da Torino il 13 agosto 1863 dal presidente G. Devincenzi. Lo scrivente chiede a Moris di fargli sapere qual è il modo migliore di essiccare le piante di cotone, in modo da poter informare i contadini cui sono stati richiesti esemplari della pianta.
Lettera intestata “Municipio di Alessandria”, inviata da Alessandria il 28 gennaio 1869, firmata dal sindaco Margiocchi, che ringrazia Moris per avere donato semi e piante all’Istituto tecnico per l’istituendo orto botanico.
Lettera intestata “Gabinetto di S.M.”, inviata da Torino il 28 giugno 1841 e firmata dal segretario privato di Sua Maestà, Di Castagnetto, in cui si comunica che Sua Maestà ha molto gradito il modello della statua della “Madonna seduta” preparato dallo scultore Baruzzi. E’ stato ordinato l’invio a Bologna del marmo di S. Martino [Val Germanasca, Torino], desiderato dall’artista.
L’economo dell’Università G. Cacciardi ha saputo dal giardiniere Manhefeld che Moris farà venire da Casale il garzone da lui segnalato, e lo ringrazia. Lo informa che l’intendente generale della Real Casa, conte Gazelli si è occupato di persona per fare sistemare il nuovo alloggio della signora Lisa.