Lettera inviata da Brescia il 3 giugno [l’anno non è riportato]. Venturi comunica a Moris che gli verrà spedito il diploma di socio dell’Accademia di Brescia, onorificenza che lui stesso aveva proposto alla presidenza dell’Ateneo bresciano. Venturi è stato a Padova e ha trovato Meneghini in discrete condizioni.
Lettera inviata da Padova il 13 agosto 1840. De Visiani si è occupato della Gastonia palmata descritta da Roxburgh, di cui si tratterà al Congresso degli Scienziati, e chiede a Moris di spedirgli per posta il testo relativo alla pianta, riportato nelle opere originali, sempre che Moris ne disponga. Vorrebbe anche sapere se la pianta è coltivata a Torino o in qualche giardino dei dintorni e, se lo fosse, se sia mai fiorita. Per spedire a Padova il primo volume di Flora Sardoa, potrebbe servirsi a Genova del signor Antonio Merli, salita santa Catterina n. 16, che gliela farà avere. De Visiani prega Moris di prenotare una stanza per sé e una per il professor Meneghini, quando verranno a Torino per il congresso.
Lettera inviata da Padova il 25 aprile 1847. Il giardiniere di Moris è stato poco attento nello scegliere le piante da spedire a De Visiani: ne mancano di quelle richieste e ve ne sono di non richieste. Prega Moris di mandargli una nuova nota delle piante doppie. De Visiani si scusa con Moris per avere messo in dubbio la novità del suo genere Buglossites, avendolo confuso con un altro di Grisebach. Ha scritto un lavoro per chiarire le regole da adottare per fondare un nuovo genere o una nuova specie, ponendo particolare attenzione ai nuovi generi più recentemente individuati in alcune famiglie. Desidera avere un parere di Moris. Non vede Meneghini da un pezzo.
Lettera inviata da Padova il 24 ottobre 1841, in cui De Visiani si dichiara spiaciuto di non avere potuto partecipare al Congresso degli Scienziati di Firenze, però ha avuto da Meneghini buone notizie sulla salute di Moris. Segnala alcune correzioni da apportare alle tavole del suo lavoro. Spera che anche la memoria del professore Zanardini sia sotto il torchio.
Lettera inviata da Pisa il 31 dicembre 1834. Nella sua parte Pietro Savi comunica a Moris di avere mandato al signor Carena, segretario dell’Accademia delle Scienze di Torino, una memoria sulla Generazione delle Asclepiadee, che spera sia accettata. Se il lavoro fosse accettato, Savi prega Moris di controllare cha la stampa della tavola sia perfetta, perché fondamentale alla comprensione del testo. Invia i saluti alla contessa Saluzzo. Nella sua parte Gaetano Savi informa Moris che assieme al lavoro del figlio, di cui sopra, è accluso il catalogo dei semi del giardino pisano. Savi prega Moris di ringraziare Colla per averlo indirizzato a Meneghini, con cui ha attivato un progetto di scambi di piante secche. Moris dovrebbe avvertire la contessa Saluzzo che la figlia minore di Savi andrà sposa in aprile. Spera di vedere presto qualche fascicolo della Flora Sardoa.
Lettera inviata da Firenze il 5 gennaio 1849. Parlatore si scusa con Moris per non avergli mandato a tempo gli auguri di fine anno. E’ stato afflitto da disturbi nervosi importanti, che gli hanno impedito di fare fronte a qualsiasi impegno. Le notizie del fratello non sono molto buone: la sua salute fisica è buona, però ha il divieto assoluto di scrivere. Esorta Moris a riguardarsi e lo ringrazia dell’accoglienza riservata al primo fascicolo della Flora Italiana. Per continuare l’opera, aspetta che torni un po’ di luce nel presente periodo di tenebre e caos. Al momento sta lavorando con Webb per descrivere le famiglie delle piante della Flora Aethiopica-aegyptiaca, da pubblicare sul Giornale Botanico. Webb, Meneghini e Bubani salutano Moris. Meneghini avrà quasi sicuramente la cattedra di Geologia a Pisa. Bubani ringrazia Moris per le piante sarde che gli ha promesso. Parlatore invierà presto il catalogo dei semi e chiede a Moris di mandargli il suo, assieme all’elenco delle piante vive che desidera. Gradirebbe avere da lui piante della Nuova Olanda.
Lettera inviata da Genova il 21 gennaio 1845. De Notaris ha corretto le bozze del catalogo dei semi, che presto invierà a Moris, unitamente alla V decade dei micromiceti da presentare all’Accademia. Ha sentito dagli eredi di Viviani quali erano stati gli accordi tra il defunto botanico e lo stampatore per la pubblicazione dell’opera sui funghi. Vorrebbe sentire il parere di Moris prima di chiedere il finanziamento al ministro degli Interni. Meneghini è stato gravemente ammalato di “angioitide”, ma si sta riprendendo. Non si parla del futuro congresso. De Notaris, una delle prossime volte, riferirà a Moris di un progetto di alcuni signori che vorrebbero stabilire a Genova uno stabilimento agrario-botanico.
Lettera inviata da Genova il 25 gennaio 1840. De Notaris possiede una serie di cataloghi di semi (Torino, Padova, Lipsia, Bologna, Pisa), però non sa se riuscirà mai a seminarli. Non gli è ancora stato consegnato ufficialmente il giardino. Purtroppo si continuano nel giardino lavori che dovranno essere rifatti completamente. De Notaris ha ricevuto da Kunze una lettera, dove gli comunica con la massima segretezza, di essere stato nominato socio dell’Accademia locale, assieme a Moris, Genè e Meneghini.
Lettera inviata da Liegi il 21 maggio 1843. Tramite Vaudenteen de Jehay, segretario d’ambasciata, lo scrivente ringrazia Moris per i semi ricevuti, che sono ben germinati, e il volume Florula Caprariae, che gli ha ricordato De Notaris e la sua gentile accoglienza a Genova. Desidererebbe avere la pubblicazione sulle Nostochinee di Meneghini. Morren si lamenta del troppo tempo che deve impiegare per il corso di Agricoltura, cui è poco interessato, tralasciando la Botanica. Il barone Vaudensteen de Jehay ha portato 500 germogli di Gurance [dovrebbe essere un tipo di the], di cui vengono descritte le caratteristiche, proveniente da Andrinopoli [Adrianopoli], che Morren vorrebbe introdurre nelle coltivazioni locali. Si sta anche occupando della riproduzione di piante di vaniglia. Farà avere a Moris un volume di Teresa Targioni Tozzetti, cui ha collaborato.
Lettera inviata da Ginevra il 17 febbraio 1847, in cui Duby ringrazia Moris per il graditissimo omaggio inviatogli, unitamente alla pubblicazione di De Notaris. Vorrebbe conoscere l’opera di Meneghini Alghe italiane e dalmatiche.
Lettera inviata da Milano il 17 dicembre 1839. Cesati, tramite il signor Bazzi, direttore della Compagnia Drammatica, invia a Moris un esemplare di Daucus hispanicus, ricevuto dal professore Kunze di Lipsia; il campione mandatogli da Endress non era ben sviluppato. Data la rarità, prega Moris di limitarsi a staccare una sola ombrella e di restituirgli il resto. Sta preparando i disegni di Rariores vel novae stirpes; ha già pressoché ultimato quelli di Prodromus umbelliferarum. Nel post scriptum Cesati annuncia la nascita dell’Istituto di scienze e arti. Tra i primi membri nominati alla Cattedra di Scienze preparatorie per Chirurghi vi sono il dottor Garavaglio per l’Università di Pavia e il dottor Meneghini per l’Università di Padova.
Lettera inviata da Vercelli il 15 luglio 1855. Cesati ha saputo delle “peripezie” che Moris ha dovuto superare di recente. Lo prega di non stancarsi troppo, ad esempio rinunciando per il momento a studiare l’insidioso genere Cuscuta. Lo studente di Medicina Franchino, che vorrebbe trasferirsi a Torino per completare gli studi, gli ha portato da Pisa le lettere di Pietro Savi e Meneghini. Cesati vorrebbe visitare le valli di Lanzo e di Viù e il Moncenisio, ed eventualmente le colline e i laghi del Canavese. Ringrazia Moris per avergli inviato il IX volume della Flora Italica.