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Morando, G. B.
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Ricerca di un nuovo giardiniere.

  • IT ORTOUT MORIS Corr. Notaris (de) 241.22
  • Item
  • 1845-06-23
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Genova il 23 giugno 1845. De Notaris si è liberato di un peso: il giardiniere. Dopo una inutile richiesta di aumento di stipendio, si è dimesso. Sarebbe opportuno assumerne uno da fuori, non essendoci nel Genovesato persona adatta. Ci vorrebbe una persona fidata, come ad esempio il Battista del Valentino. Nel giardino poi è ancora presente il vecchio Morando, che De Notaris vedrebbe volentieri a riposo, perché inutile e di carattere cavilloso; è inoltre un flagello per le piante. Farà presente la situazione al marchese Canepa, il quale potrebbe riferire all’intendente Peveraro. Invia a Moris i saluti di Vérany.

Proposta di trasferimento del giardiniere Bucco

  • IT ORTOUT MORIS Corr. Notaris (de) 241.29
  • Item
  • 1845-08-12
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Genova il 12 agosto 1845. De Notaris sta per andare in vacanza. Non si fida però di Morando e del giardiniere giornaliero, che dovrebbero raccogliere i semi. Chiede perciò a Moris di prestargli il giardiniere Bucco. Il marchese Serra è d’accordo; Bucco, vedendo il giardino genovese, potrebbe essere allettato dalla proposta di trasferimento. A causa della malattia della figlia, De Notaris ha rinunciato alla vacanza a Bobbio; si recherà a Stroppa. Successivamente andrà nel Novarese e a Milano.

Assegnazione dell’alloggio a De Notaris.

  • IT ORTOUT MORIS Corr. Notaris (de) 241.60
  • Item
  • 1849-11-06
  • Part of Orto botanico

Lettera inviata da Genova il 6 novembre 1849. Lo scrivente ha saputo che gli è stato assegnato dal ministro l’alloggio dell’Università. Moris gli manderà le piante doppie e verrà ricambiato con esemplari scelti sul catalogo inviatogli da De Notaris. Ricorda a Moris di interessarsi della richiesta a Peveraro di aumentare lo stipendio a Bucco. De Notaris richiederà presto un nuovo sottogiardiniere, poiché il vecchio G. B. Morando è passato a miglior vita. Propone un lavorante, nel giardino già da dieci anni, Giuseppe Canepa.