Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata da Firenze il 6 novembre 1878. Lo scrivente ha saputo che Gibelli verrà chiamato a Torino e gli chiede notizie sul posto che occupava a Modena, perché avrebbe intenzione di concorrere.
Lettera inviata da Klosterneuburg (Vienna) il 14 novembre 1878. Lo scrivente comunica a Gibelli [a Modena] di avergli spedito la prima parte della collezione di funghi coltivati, con acclusa la fattura.
Lettera inviata da Riva Valdobbia [VC] il 17 novembre 1878. Carestia ha spedito a Gibelli esemplari freschi di segale cornuta. Durante l’estate non è riuscito a compiere escursioni, perché tormentato da aritmia cardiaca. All’inizio di agosto è stato a Trobaso per il trasporto della salma di De Notaris [a Trobaso, sobborgo di Verbania, De Notaris andò per anni in vacanza nella casa di uno zio]. Carestia vorrebbe avere notizie del viaggio di Gibelli a Parigi.
Lettera inviata da Bibbiena (Ar) il 18 novembre 1878. La villeggiatura e la caccia sono terminate e Bibbiena è tornata al solito tran tran. Ha ricevuto da Milano il lavoro di Bevilacqua, che non ha ancora “bevuto”. Fa sapere a Gibelli il costo dei vini e gliene manderà un assaggio appena sarà fatto.
Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 20 novembre 1878. Pirotta è molto occupato per una serie di incombenze da espletare dopo la morte del padre. A Pavia non ottiene nessun riconoscimento materiale o morale. Solo l’amore per la scienza gli impedisce di andare in qualche cittadina sperduta a insegnare in un liceo, portando con sé la madre. Pirotta ha concluso il suo lavoro, Studii sul latte, e ha dovuto contestare il “becco fottuto” [Garovaglio] perché voleva mettere sul lavoro anche il suo spregevole nome.
Lettera inviata il 23 novembre 1878. In mattinata Marcucci ha spedito assaggi di vino degli anni passati, specificando le quantità eventualmente disponibili. Vi è stata preoccupazione per le notizie di Napoli, Firenze, Pisa, Imola, Pesaro, Spezia etc. A Bibbiena vi è stato un raccolto di castagne da fare epoca, segno che i castagneti locali non sono stati aggrediti dalla malattia.
Lettera inviata da Verona il 23 novembre 1878. Goiran spedirà a Gibelli campioni di terra dei boschi di castagno, come da lui richiesto. Gli farà anche avere alcune centurie di piante del Veronese, del Nizzardo e del Tirolo. Chiede scusa per gli errori e la mancata determinazione di piante critiche, però non dispone di esemplari tipici, né di libri e di figure. Goiran sta preparando Prodromus Florae Veronensis. Chiede in prestito alcune piante, soprattutto del genere Equisetum.
Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 25 novembre 1878. Gibelli ha comunicato a Pirotta di avere a Modena due posti da coprire, però glieli sconsiglia perché sono precari. Pirotta dice che gli interesserebbero egualmente, poiché anche a Pavia il suo incarico è da rinnovare ogni anno. Perdipiù la compagnia è pessima.
Lettera inviata da Montpellier il 28 novembre 1878. Planchon ha letto attentamente il lavoro di Gibelli e Antonelli sulla malattia del castagno. Non è però d’accordo sull’impoverimento del terreno di acido fosforico e di potassio come causa della malattia. Ritiene invece che si tratti di un parassita. La malattia si diffonde lentamente da un singolo albero a quelli vicini, come succede per la vite con la filossera, da lui scoperta nel 1868: si tratta del comportamento tipico delle malattie contagiose. Altro elemento in favore del parassitismo è la rapidità di sviluppo della malattia nel singolo albero; l’impoverimento del terreno avviene invece molto lentamente. Planchon critica anche i rilievi sul potassio fatti da Gibelli.
Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 29 novembre 1878. Purtroppo il posto a Modena non è assolutamente sicuro, per cui Pirotta ha deciso di rimanere a Pavia.
Lettera inviata da Verona il 3 dicembre 1878. Goiran ha spedito la terra e le piante, come aveva promesso. Esprime a Gibelli alcune idee personali sulla malattia del castagno.
Lettera inviata da St. Etienne il 5 dicembre 1878. Hervier fa avere a Gibelli un fungo, chiedendogli di determinarlo. Essendo stato a lungo malato, non è riuscito ad incontrare Gibelli al congresso di Parigi. Continua il silenzio di Gennari [a detta di molti botanici del tempo, Gennari non rispondeva alle lettere ricevute]. Hervier chiede a Gibelli di essere informato se Huter e Rigo faranno un altro viaggio.
Lettera inviata da Augusta Bibbienorum (Ar) il 7 dicembre 1878. Il signor Niccolai prega Marcucci di chiedere a Gibelli se può mandare vasi vuoti per riempirli di vino, poiché ad Arezzo non se ne trovano. I carrettieri infatti arrivano con il barroccio carico di fiaschi vuoti.
Lettera inviata da Firenze l’8 dicembre 1878. Sommier fa un breve elenco delle piante mandate a Gibelli, che le ha richieste. Lo invita a non farsi scrupoli e di cercare il suo aiuto ogni volta che ne abbia bisogno.
Lettera inviata da Graglia [Biellese] il 22 dicembre 1878. Selva accenna a uno scambio di regali di fine anno. Ha problemi a causa dell’amministrazione del santuario di Oropa.
Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 23 dicembre 1878. Nonostante le preoccupazioni e gli affanni dell’anno trascorso, Pirotta non può dimenticare gli amici in occasione delle feste natalizie, e pertanto manda a Gibelli e alla sua famiglia gli auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Quinto [GE] il 24 dicembre 1878. Ceradini ha saputo che il ministro Baccarini ha approvato la spesa di lire 30.000 per l’applicazione della sua invenzione sulla linea Genova-Spezia. Il ministero pretende però che Ceradini rinunci a qualsiasi compenso per l’utilizzo del suo Block-System, nonostante abbia rinunciato al beneficio del brevetto. Cose italiane! Ceradini vorrebbe chiedere ancora un anno di aspettativa per mettersi a disposizione del ministero dei Lavori pubblici. Tornerà ad abitare a Genova.
Lettera inviata da Graglia [Biellese] il 25 dicembre 1878. Selva dice a Gibelli di non essere in grado di fargli avere delle relazioni più esatte di quelle a più riprese inviategli, anche perché non ha più gli originali dei collaboratori. Ramello manderà presto piante nuove.