Biblioteca del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi. Sede di Biologia vegetale. Università degli studi di Torino
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Lettera inviata da Berna l’1 maggio 1843. Brunner farà pervenire a Moris uno schizzo tratto da esemplari secchi di Pedicularis [probabilmente per far dipingere le piante da Mussino Lisa]. Chiede a Moris se vuole acquistare per l’erbario pubblico piante raccolte in Kurdufan da Kotschky nel viaggio al Nilo Bianco con Russegger. Brunner annuncia che Berna per la prima volta ha un’illuminazione a gas.
Lettera inviata da Berna il 15 ottobre 1843. Brunner propone a Moris l’acquisto per l’erbario universitario di piante dell’Abissinia dell’erbario Schimper. Chiede se sia possibile che la signora Lisa gli fornisca copia fedele di alcune Pedicularis già disegnate per l’Iconografia Taurinensis. Brunner ritiene che Moris sia a conoscenza del virulento articolo di Tenore contro le critiche espresse sulla Flora di Ratisbona; confuterà la pubblicazione in una nota alla Società dei Naturalisti di Graft. Invia un saluto a Colla.
Lettera inviata da Berna il 31 ottobre 1843, in cui Brunner si congratula con Moris per l’acquisizione delle piante di Schimper. Spiega poi i motivi del dissidio con Tenore [di cui alla lettera 57.22], dovuti alle osservazioni sulle deplorevoli condizioni dell’Orto botanico di Napoli; per di più il botanico napoletano aveva scaricato il suo malumore sull’innocente giardiniere Dehnhardt. Risponderà all’attacco di Tenore in un libello. Brunner vorrebbe stabilirsi in Piemonte: Moris potrebbe raccomandarlo al ministro degli Interni e delle Finanze conte Gallina. Elenca una serie di figure della Flora Taurinensis di cui vorrebbe che la signora Mussino Lisa gli facesse copia.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1844. Brunner sta cercando in Italia qualche località in cui poter attivare colture di piante, bisognose di clima mediterraneo, ad esempio di orchidee esotiche. Il suo giardino migliorerà, anche perché è stato esonerato un giardiniere incompetente. Prega Moris di sollecitare la signora Lisa Mussino a dipingere le Pedicularis richiestele. Charles Schnell de Berthoud, grande rivoluzionario, si è tolta la vita. Saluti a Colla, Berutti e Griffa.
Lettera inviata da Berna il 7 marzo 1844, in cui Brunner si dice imbarazzato perché la pittrice Maddalena Mussino Lisa lascia a lui decidere il compenso per i disegni fatti. Parla di un progetto di coltivazione di piante all’isola d’Elba.
Lettera inviata da Berna il 31 marzo 1844. Brunner ha ricevuto i disegni delle Pedicularis dalla signora Maddalena Mussino Lisa, che sono molto ben fatti. Chiede a Moris se può avere informazioni sui colori delle varie parti della pianta del riso. Già possiede la figura di Parissot, ma è in bianco e nero.
Lettera inviata da Berna il 15 febbraio 1839, in cui Brunner si scusa per non avere ancora mandato le piante del Senegal; andrà presto a Ginevra per finire di determinarle.
Lettera inviata da Berna l’8 marzo 1839, in cui Brunner annuncia di avere spedito 22 piante dell’Elba e 150 del Senegal. Segue un elenco di semi di 77 piante del Senegal, acquistabili al prezzo di 24 franchi.
Lettera inviata da Berna il 29 maggio 1839, in cui Brunner si dichiara sorpreso del fatto che Moris non ha trovato nel pacco dei semi la ricevuta del pagamento dei volumi. E’ sicuro di averla mandata; probabilmente è sfuggita aprendo il pacco, e suggerisce di cercarla nella cartaccia. Viene accluso l’elenco dei nomi di oltre 230 piante del Senegal.
Lettera inviata da Berna il 4 ottobre 1839. Brunner ha ricevuto il documento di cui si parla nella lettera 57.6. Sottolinea la modestia di Moris, per avere titolato con il termine di “Florula” il suo lavoro su Capraia, trattandosi di un volume di 240 pagine con 6 superbe incisioni. Brunner pensa di fare stampare in tedesco a proprie spese la relazione del proprio viaggio in Senegal. E’ curioso di conoscere il risultato della semina delle piante del Senegal: nel suo giardino ne sono cresciute 30 su 75.
Lettera inviata da Berna il 22 novembre 1839. Il professore Reinwardt di Leida desidera acquistare una copia della Florula Caprariae. Se gradita, Brunner spedirà a Moris e a De Notaris copia della sua relazione del viaggio in Senegal.
Lettera inviata da Torino l’11 giugno 1845. Lo scrivente chiede a Moris di agevolare la richiesta di autorizzazione a vendere prodotti coloniali, fatta dalla vedova Pozzelli. La cosa sarebbe gradita anche all’arcivescovo, poiché il marito della signora, il fu Giacomo Mellano, è stato un antico suo domestico e portinaio dell’arcivescovado.
Lettera inviata da Firenze il 25 luglio 1849. Bubani dice a Moris che non riesce ad occuparsi di botanica, che gli è stata di grandissimo aiuto durante l’esilio. E’ scontento del trattamento ricevuto in famiglia: il padre gli nega anche le piccole somme necessarie per le pubblicazioni, mentre spende migliaia di scudi per i vizi dei fratelli. Bubani lascerà all’Università di Bologna le cose che possiede, riguardanti la botanica.
Lettera inviata da Firenze il 26 dicembre 1849. Parlatore gli ha portato le piante mandategli da Moris per il suo erbario. Cercherà di contraccambiare ogni volta che tornerà da qualche viaggio. Si promette di ripartire per i Pirenei nell’aprile prossimo. Elenca numerose piante il cui ritrovamento gli ha procurato molto piacere. Vorrebbe avere ancora alcune piante della Sardegna, di cui invierà la nota. Il suo umore è migliorato, essendosi riconciliato con il padre e si è proposto di riprendere l’attività botanica, con un nuovo viaggio sui Pirenei, dove rivedrà il suo amico Dunal. Bubani si lamenta di Parlatore, che “deturpa il suo merito con tanta cialtroneria”; ne è molto spiaciuto.
Lettera inviata da Tolosa il 18 maggio 1857. Bubani fa una relazione del viaggio verso i Pirenei. Attraversato il colle di Tenda, raggiunse Nizza. I doganieri si insospettirono per la grande quantità di carta. Si fermò qualche giorno a Nizza, Perpignan e Avignone, e un mese a Montpellier, dove raccolse numerosi appunti da un prezioso manoscritto, la seconda edizione della Flora Gallo-Provincialis di Gérard. Ha aiutato la vedova di Dunal a riordinare la biblioteca, i manoscritti e l’erbario; le ha consigliato di continuare il lavoro di riordino con la collaborazione del giovane professore Fabre. Bubani ha saputo che il professore Clos ha messo gli occhi sull’erbario Lapeyrouse, dicendo di non avere mai saputo della revisione da lui fattane. Ha comprato un libro di Tacito, che cercava da 30 anni, l’Elzeviro. Bubani manda a Moris i saluti del dottor Vignier, del professore De Philippi, del professore Joly e del professore Léon Dufour di Saint-Sever. Bubani prega ancora di salutare Delponte. Ha saputo che è morto Brignoli.