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Archivio storico. Università degli Studi di Torino
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Convento e casa di San Francesco da Paola

Il fascicolo intitolato "Acquisition de la maison de Saint François de Paule en septembre 29 1813" contiene documenti in originale e in copia dal 1806 al 1814, tra cui l'"Acte de vente de la totalité des batimens du Convent de S. François de Paule a Turin au profit de l'Academie de l'Université Imperiale de la meme Ville en vertue du décret imperial du 28 mai 1812".
Altre carte sciolte riguardano: il "testamento mistico della damigella Teresa Donaudi nella parte riguardante la pensione vitalizia legata alle sorelle" Laura Maria e Dorotea Curione, che a garanzia del proprio credito presero l'ipoteca su porzioni appartenenti alla testatrice della casa detta di San Francesco da Paola (1808-1809); il "trasporto progettatosi degli Archivi del Genio militare nel già Convento di San Francesco da Paola", cui l'Università si oppone per aver destinato quegli ambienti ad altri usi (1822); la richiesta del parroco, teologo Giuseppe Rossi, di trasferire la propria abitazione nell'alloggio affittato a Ignazio Casana (1830); "Nota dei fissi ed infissi esistenti negli infradescritti locali stati dalla R. Università degli studi di Torino ceduti alla R. Accademia di Belle Arti ..." (1833); l'ipotesi di chiusura di un passaggio esistente tra l'alloggio del parroco e quello del professor Michelotti (1835): un promemoria redatto dall'economo Cacciardi ripercorre le vicende degli spazi in uso al parroco e ai suoi collaboratori a partire dal 1814 e sono inoltre presenti due disegni riferiti al piano terreno e al piano nobile; la richiesta di indennizzo da parte del vermicellaio Giovanni Chicco, locatario di due botteghe nella contrada d'Angennes, per essere stato danneggiato da lavori fatti eseguire dall'Università: è presente il parere dell'architetto Gioacchino Marone (1846).

Anno 1855

Carte relative a: controversa ammissione di Gabriele Vincenzo Bianco di Ceres, già sottoposto a processo per esercizio abusivo della professione e altri reati, all'esame per ottenere la patente di flebotomo; nomina di Luigi Olivetti a medico assistente nell'Ospedale maggiore di San Giovanni Battista; cessazione di Michele Nicolaj, già scrivano nella Segreteria dell'Università.

Anno 1857

Carte relative al corso gratuito di Alta analisi e astronomia tenuto dal professor F. Faà di Bruno nel 1857, di cui sono elencati gli argomenti trattati. Corrispondenza, tra Università, Città di Torino e Ministero dell'Interno in merito alle celebrazioni dell'anniversario dello Statuto che prevedevano la funzione nella chiesa della Gran Madre di Dio e l'apertura al pubblico dei Musei universitari. Richiesta di riparazione del tetto dell'Accademia reale Medico-chirurgica, situata nel palazzo di San Francesco da Paola, inviata dal presidente della stessa, professor Lorenzo Girola, e corredata di preventivi. Richiesta di riparazioni da eseguire nei locali occupati dalla Società femminile d'insegnamento gratuito per le aspiranti maestre, inviata da Marianna Papa.

Armamentario chirurgico, poi Clinica chirurgica operativa e Clinica chirurgica

La denominazione Armamentario chirurgico è utilizzata dal 1878 al 1902 e si riferisce agli strumenti chirurgici e alla apparecchiature acquistate a vantaggio delle Cliniche chirurgiche con sede presso l'Ospedale San Giovanni. Come illustra L. Bruno, direttore della Clinica chirurgica operativa, in lettera al rettore del 29 maggio 1896, prima dell'intervento del Consorzio, cioè a partire dal 1878, la Clinica chirurgica operativa non possedeva strumenti propri e il personale doveva avvalersi di quelli dell'Ospedale. Con lettera del 23 luglio 1896 il rettore ribadisce che il contributo del Consorzio è finalizzato a "fornire gl'istrumenti tanto per la clinica operativa, che per la clinica chirurgica". Dopo la morte di L. Bruno (1900), gli incarichi fino ad allora divisi tra Bruno medesimo e A. Carle sono riuniti nella persona del secondo.

Istituto di Anatomia umana normale

Sono in uso le denominazioni: Istituto anatomico, Istituto anatomico patologico (1878-1881), Museo d'Anatomia (1881), Museo di Anatomia normale (1883), Museo anatomico (1896), Gabinetto anatomico, Laboratorio di Anatomia umana normale.
Nel febbraio 1879 è presentato alla Commissione Amministrativa del Consorzio il progetto, redatto dal'architetto C. Ceppi, "per la costruzione di una galleria vetrata per uso di osservazioni microscopiche da annettersi al Teatro anatomico", nell'isolato dell'Ospedale San Giovanni. Superati alcuni ostacoli frapposti dalla direzione dell'Ospedale, l'opera è realizzata tra 1880 e 1881, ma, resasi necessaria una spesa superiore di £ 1000 rispetto al calcolo iniziale, il saldo dei lavori avviene soltanto nell'aprile del 1882.
In data 30 ottobre 1881 il professor C. Giacomini, direttore dell'Istituto anatomico, accompagna la richiesta di acquisto "di vetrini copraoggetti e di dimensioni molto cospicue" per preparati anatomici con l'illustrazione delle ricerche effettuate: "l'Istituto di Anatomia possiede i microtomi i più perfetti ed i più recenti per lo studio del sistema nervoso centrale. Però onde utilizzare con il maggiore vantaggio possibile i detti strumenti, egli è d'uopo che le sezioni microscopiche (le quali comprendono talora i due emisferi cerebrali dell'uomo) vengano tutte conservate e regolarmente numerate, per poter studiare le modificazioni di struttura che si osservano nei diversi punti".
In data 19 giugno 1882 il medesimo comunica al rettore "che coi sussidi dati negli ultimi anni all'Istituto anatomico io ho intrapreso una serie di ricerche sul sistema nervoso centrale, le quali mi hanno condotto ad importanti risultati in special modo riguardo a sezioni microscopiche dell'intero encefalo umano, disposte in serie e regolarmente numerate, le quali son forse le prime che si siano fatte, ed aprono un vasto campo allo studio dell'intima struttura di quest'organo. Ma l'esperienza mi ha dimostrato che tali studi, oltre a cure infinite, per le quali io consacro tutto il mio tempo e la mia pazienza, richiedono mezzi numerosi ...". Egli chiede dunque al Consorzio un sussidio di £ 3000 "destinate esclusivamente a provvedermi di materiale per le ricerche sul sistema nervoso centrale. Solo nei grandi Istituti d'Anatomia e largamente forniti tali studi oggidì potranno essere tentati con profitto della scienza, ed io crederei di venir meno ad un mio dovere se non cercassi di realizzarli nella scuola da me diretta, che vanta un Rolando, considerato, a giusto titolo, il padre della Neurologia moderna".
Il 12 giugno 1883 espone al rettore la necessità di dotare l'Istituto di un nuovo apparecchio per la macerazione rapida per la preparazione degli scheletri.
In data 1° giugno 1887 Giacomini illustra al presidente del Consorzio la situazione per cui, avendo il Ministero deciso di decurtare la dotazione dell'Istituto anatomico di £ 2.200 a vantaggio dell'Anatomia patologica, a decorrere dall'anno 1887-88, è costretto a chiedere al Consorzio un contributo maggiore rispetto agli anni precedenti.

Istituto giuridico

Sono in uso anche le denominazioni Istituto di scienze giuridico - politiche e Istituto di Esercitazioni nelle scienze giuridico-politiche.

Istituto di Medicina legale

Dal 1878 al 1903 è direttore del Laboratorio Cesare Lombroso; dal 1904 Mario Carrara. A partire dal 1878 i fascicoli consentono di seguire con continuità le acquisizioni di strumentazione scientifica, di preparati e forniture necessarie all’attività sperimentale, di reperti destinati alla didattica e al museo, nonché il pagamento di prestazioni d’opera finalizzate alla loro preparazione. La preparazione di crani e scheletri è documentata per almeno vent’anni (1879-1899) e risulta affidata a Carlo Bonino (1879), Felice Peraldo (1881 e 1882), Battista Bricco, custode del Museo Anatomico (1896), Giovanni Cabria, inserviente del Gabinetto di Medicina legale (1896 e 1899). Frequenti anche le attestazioni relative alla preparazione di maschere di cadaveri, tra le quali si segnala il «modello del capo dell’assassino Cavaglià appesosi» per cui ricevette £ 20 Edoardo Bonanate, formatore dell’Accademia, o di «getti in plastica» di cranî e cervelli. Ventitré oggetti, tra cui il cavo craniano in due parti di Villella, il cranio di Volta, il cervello di Gatti, una testa di prostituta sono elencati in una quietanza del 31 dicembre 1878 a firma di Agostino Caudana, che ricevette per il suo lavoro £ 368 (1879). Numerosi sono i pagamenti concernenti la ritrattistica e fotografia di criminali, carcerati, epilettici, alienati (1881-92). Vanno inoltre segnalati due ambiti di interesse di Lombroso non meno significativi: gli studi sull’origine della pellagra, a cui vanno ricondotti gli acquisti di mais sano e avariato, nonché il pagamento delle spese per la panificazione, affidata a panetterie sempre diverse (anni 1881-1888) e quelli su ipnotismo e spiritismo, cui è riferibile il pagamento di trenta lire a vantaggio di tale Achille Regis «per n. 6 sedute di ipnotismo, fakirismo e divinazione del pensiero» (anno 1892).
Nei conti del 1909 figurano il rimborso di £ 18 a Maria Clotilde Bertetti per 3 tavole murali ad acquerello con disegni di ferite; e di £ 20 a Ignazio De Fraja per un disegno acquerallato a colori. Nei conti del 1914 figura il rimborso di £ 120,05 al pittore Carlo Thermignon per l'esecuzione di sei tavole murarie ad acquerello.
Negli anni dal 1916 al 1920 è presente il solo elenco degli oggetti che si intende acquistare.

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