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Ente

Opera universitaria (Torino)

  • Ente
  • 1923-1977

L'art. 56 del R.D. 30 settembre 1923 (Riforma Gentile) prevede la costituzione, in ogni Università, di un'Opera universitaria allo scopo di promuovere e attuare l'assistenza scolastica nelle sue varie forme. Il successivo R.D.L. 28 agosto 1931 n. 1227 riconosce all'Opera (art. 55) la personalità giuridica e ne prevede l'amministrazione non più da parte del Consiglio di Amministrazione delle Università, ma da un Direttorio. Tra le iniziative di assistenza è esplicitamente prevista l'organizzazione di un ufficio sanitario per il controllo dello stato di salute degli studente universitari. Il R.D. 5 giugno 1932 n. 1003 costituì presso il Ministero dell'Educazione nazionale un Comitato centrale per le Opere universitarie, che aveva tra i propri compiti la promozione di Case dello studente (art. 3). Con ordinanza allegata alla circolare 26 aprile 1933 n. 6975 furono date disposizioni per la costituzione del Direttorio e perché le Opere concorressero con fondi propri alla costituzione e al finanziamento della Casa dello studente. Tutte le disposizioni in materia trovarono coordinamento e integrazione nel Testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore approvato con R.D. 31 agosto 1933, che prevedeva che ciascuna Opera avesse un regolamento speciale . Successivamente tornò sulla materia il Regolamento generale sugli studenti, i titoli accademici, gli esami di Stato e l'assistenza approvato con R.D. 4 giugno 1938 n. 1269 (capo IV).
Finita l'epoca fascista il tema dell'assistenza scolastica e del diritto allo studio approdò nella Costituzione repubblicana (art. 34, commi 3 e 4).
Con l'istituzione delle Regioni si ebbe il trasferimento a esse dallo Stato delle risorse e delle funzioni in materia di assistenza scolastica a favore degli studenti universitari (art. 44 del D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616). Fu disposta la liquidazione delle opere.

Legione universitaria di Torino “Principe di Piemonte”

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  • 1925 ? - 1943?

La legione universitaria “Principe di Piemonte” fu una formazione paramilitare studentesca inserita entro i ranghi della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Attiva come coorte almeno dal febbraio 1926, ma forse fondata già l’anno precedente, sino agli anni Trenta limitò le sue attività alle periodiche adunate, alle esercitazioni e al servizio di parata nelle ricorrenze che vedevano la partecipazione degli studenti dell’Università e degli Istituti superiori. Come negli altri atenei, anche a Torino la milizia universitaria nacque come frutto di autonome iniziative degli alti gradi dei reparti ordinari della M.V.S.N., in applicazione della “Riforma Gentile” che concedeva la costituzione di formazioni militari per il controllo dell’ordine entro le università.
Nel 1929 Augusto Turati, segretario del P.N.F., promosse una prima riforma dell'intero comparto, istituendo l’Ispettorato generale della Milizia universitaria con sede a Roma e designando Roberto Maltini capo di stato maggiore. Nello stesso anno la coorte torinese, ai comandi di Italo Ingaramo, ebbe il primo ufficiale riconoscimento in città: in occasione dell’anniversario della fondazione dei Fasci prestò regolare turno di guardia a Palazzo Reale al fianco dei corpi dell’esercito. All’inizio del 1930 il reparto si trasferì con gli uffici della Federazione fascista nella nuova Casa Littoria e a febbraio prese la titolazione “Principe di Piemonte”, in onore del principe Umberto, secondo il desiderio degli stessi goliardi.
Una seconda e definitiva riforma della milizia universitaria su scala nazionale fu completata nel settembre 1931, con l’istituzione di cinque legioni (Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli); nelle altre città universitarie le formazioni paramilitari studentesche conservarono invece il loro stato di coorti (undici) e centurie (dieci). Da questo momento l’iscrizione fu subordinata a quella al P.N.F. e ai Fasci giovanili di combattimento: nonostante il carattere universitario delle formazioni, la sola appartenenza ai G.U.F. non era più sufficiente a garantire l’accesso ai suoi ranghi, che a questa data erano giunti a ospitare un totale di circa tredicimila aderenti. A Torino, la legione “Principe di Piemonte” giunse a contare nel gennaio 1932 tremila iscritti, comandati dallo studente di Giurisprudenza Mario Vedani e da trentacinque ufficiali. La formazione rimase attiva almeno sino al 1943.

Centro Studi Educazione Fisica Femminile

  • Ente
  • 1967-1999

Le basi per la costituzione del Centro Studi Educazione Fisica Femminile sono da far risalire agli incontri che spontaneamente e periodicamente un gruppo di insegnanti di educazione fisica di Genova organizza negli anni Sessanta. Gli incontri hanno lo scopo di studiare la metodologia, la didattica e la tecnica dell’educazione fisica moderna nella sua costante evoluzione.
In quegli anni, in seguito all’apertura dell’Istituto Superiore Educazione Fisica (ISEF) di Roma nel 1952, l’educazione fisica, in particolare il settore femminile, è influenzata dalle moderne concezioni pedagogiche dell’insegnamento che modificano anche l’aspetto tecnico ed esecutivo del movimento.
Ciò rappresenta uno stimolo per l’aggiornamento, specie per le diplomate della soppressa Accademia di Orvieto che, coordinate da Adriana Carrea, si incontrano spesso tra il 1959 e il 1965 con la giovane neodiplomata dell’ISEF di Roma Maria Rosa Rosato, docente di Ginnastica Ritmica all’ISEF di Torino, per discutere sulla nuova tecnica dell’educazione fisica femminile introdotta in Italia da Andreina Gotta Sacco. Si giunge così alla decisione di costituire un centro studi e si propone la seguente denominazione:
Centro Sperimentale di Educazione Fisica Moderna Femminile.
Per realizzare questa proposta il primo incontro avviene il 3 dicembre 1965, presso la scuola media “Cristoforo Colombo” di Genova.
La dichiarazione d’intenti è la seguente:
“[…] ciascuno porterà il suo contributo di conoscenze ed esperienze, di informazioni e creazioni, di critica e di studio. La collaborazione attiva di tutti sarà intesa nel senso più ampio del termine, a seconda delle rispettive particolari attitudini, capacità e competenze”.
Al gruppo appartengono esperte di Ginnastica Ritmica, di atletica leggera, di musica, igieniste, cineamatori e così via. Verranno segnalati ed invitati a relazionare colleghi e colleghe che svolgono studi di particolare interesse sull’educazione fisica scolastica e sportiva.
Al primo incontro ne seguono, a brevissima distanza, altri due nella stessa sede e nello stesso mese di dicembre, a cui partecipano insegnanti di altre città come Adele Marini di Brescia. Già si iniziano a scambiare le informazioni e le esperienze di cui alcune dispongono: Marini, insieme alla collega Maria Provera, relazionano in merito alla IV Gymnaestrada di Vienna e al corso sulla ginnastica moderna svoltosi a Schilleiten (Austria), con proiezione e commento di filmati, e Rosato tratta il tema dell’educazione al ritmo, con proposte di esercizi.
L’informazione sugli incontri di questo gruppo si estende intanto ad altre città: Bologna, Massa, Milano, Torino e in ognuna di esse si susseguono le riunioni che vedono aumentare progressivamente il numero delle aderenti all’iniziativa.
A Bologna la riunione è organizzata dalle sorelle Denise e Dina Bambini. Sono presenti Carrea, Provera Maria e Gianna, Rosato. A queste si aggiungono: Elda Rovaro di Mantova, Maura Cortesi di Reggio Emilia, Maria Calcagnoli di Forlì e Giulia Lucini di Siena.
A Marina di Massa, nel marzo del 1966, l’incontro, organizzato dalla collega Anna Maria Ricci, verte sulla trattazione del tema Spalliera in forma moderna, proposto da Rosato con le sue allieve dell’ISEF di Torino: Alessandra Pagliano e Serena Sensi. Sono presenti Bianca Chelli e Puccini di Firenze, Adriana Sileoni di Siena, Calvani e Isa Ghiani Zari di Milano. Successivamente a Milano, presso i locali dell’ISEF dell’Università Cattolica, si trattano i preliminari per l’impostazione della fondazione del centro e si assiste a dimostrazioni di allieve dell’ISEF di Torino e di Milano. Nell’ottobre del 1966 a Torino, nei locali della Reale Società Ginnastica, si trattano i seguenti argomenti:
La bacchetta in forma moderna (Rosato con Pagliano e Sensi)
Esercizi in decubito in forma moderna (tema trattato da Rosato, Rovaro e Provera Gianna, con dimostrazioni di Pagliano e Sensi).

Il 2 giugno 1967, a Genova, presso l’abitazione delle sorelle Provera, avviene la costituzione ufficiosa del centro studi che vede l’integrazione del gruppo delle ex accademiste di Orvieto col gruppo di Torino. La nuova denominazione del centro sarà:
Centro Studi Educazione Fisica Femminile
Si approva lo statuto e all’unanimità si elegge il primo consiglio direttivo così composto:
Adriana Carrea: presidente
Maria Rosa Rosato e Denise Bambini: vicepresidenti
Maria Campanella: segretaria
Maria Provera: tesoriere
Adele Marini: revisore dei conti

Si delibera inoltre di costituire una commissione di esperti che, a rotazione, esaminerà i lavori presentati per l’eventuale pubblicazione. La riunione viene seguita da una conversazione sui principi fondamentali della ginnastica moderna, tenuta da Rosato, e nel pomeriggio da una dimostrazione di esercizi di gruppo per coppie e terziglie, sempre dell’ISEF di Torino.
Il 3 giugno si proiettano e si commentano i seguenti filmati:
Ginnastica e ritmo (di Rovaro)
La bacchetta in forma moderna (di Rosato)
Il Symposium ANEF (svoltosi a Rimini nel giugno 1966)
Il 16 settembre 1967, a Milano, presso lo studio del notaio Perabò, presente un gruppo ristretto di soci, viene steso l’atto costitutivo del Centro Studi Educazione Fisica Femminile, con sede provvisoria presso la scuola media “Cristoforo Colombo” di Genova. Viene fissata in 1.000 lire la quota associativa individuale. Al termine degli atti formali presso il notaio, il gruppo si trasferisce in altra sede per visionare il filmato di Isa Zari sul quadro svedese.
Il 6 dicembre 1967, ancora a Genova, sempre nella palestra della scuola media “Cristoforo Colombo” il Centro Studi Educazione Fisica Femminile viene presentato ufficialmente a tutte le insegnanti di educazione fisica di Genova e nell’occasione sono anche presentate le prime pubblicazioni (che si riferiscono ai lavori degli anni precedenti), raccolte e ordinate da Adriana Carrea e Provera Maria.
Nella successiva riunione del 20 e 21 dicembre a Genova, si proietta il film La bacchetta in forma moderna, girato e montato da Marini, Carrea e Provera Maria. Nella stessa occasione si comunica che il 2 e 3 marzo 1968 sarà organizzato a Brescia il I Convegno Nazionale CSEFF. Inizia così l’attività del Centro, estesa a tutti i docenti di educazione fisica del territorio nazionale e caratterizzata dall’incontro annuale che si svolgerà nelle città di Brescia, Ancona, Chiavari, Rapallo e Pallanza. I contenuti dei Convegni sono documentati e quasi tutti i lavori sono stati raccolti e pubblicati.

Si ricordano, oltre ai Convegni, le iniziative più significative del Centro:
• Corso d’aggiornamento per insegnanti di scuola media superiore a Torino nel gennaio 1985.
• Corso internazionale monotematico sul ritmo a Pallanza nel 1987.
• Gara di Ginnastica Ritmica a Pallanza nel 1985.
• Istituzione del 1994 di una “Lettura” a cadenza biennale per ricordare lo storico Michele di Donato, in collaborazione con la sua famiglia.
• Il Centro ha delegato 20 colleghe a rappresentarlo in sedi decentrate in modo da svolgere opera di informazione sulle iniziative e sulle attività dello stesso.
• Il Centro dispone di una raccolta di filmati degli anni Sessanta e Settanta relativi alla tecnica e alla didattica dell’educazione fisica e numerose riprese video che documentano i lavori degli ultimi Convegni Nazionali.
• Il Centro ha accolto le donazioni di testi e riviste fatte da colleghi e amici e ha provveduto, unitamente a quelli acquistati, a catalogarli per renderne possibile la consultazione.
• Il Centro, in relazione ai suoi requisiti e alle disposizioni ministeriali della Direttiva 305 del luglio 1996, ha chiesto e ottenuto di svolgere attività di formazione e aggiornamento nell’ambito dei Convegni Nazionali del 1997 e del 1998, con vantaggi economici e di carriera per i docenti partecipanti.

Contatti internazionali
• Il Centro ha invitato relatori stranieri di prestigio che hanno tenuto seminari su argomenti di specifica competenza: Jean Le Boulch (Francia), Monique Petit (Belgio), Heinz Recla (Austria), Gisela Kloetzer (Germania), Alexa Hahn (Germania), Jorge Maier (Argentina).
• Il Centro è stato abbonato per oltre 20 anni alla rivista francese Education Physique et Sport.
• Il Centro è stato membro associato della Fédération Internationale d’Éducation Physique (FIEP), con la quale ha intrattenuto scambi culturali, partecipando a convegni e assemblee della FIEP a Poitiers nel 1995, a Rabat nel 1996 e a Lione nel 1997, in occasione del Primo Convegno Europeo dello sport per tutti.

Dal 1980 allo scioglimento del 1999
Negli anni Ottanta il cambio di sede da Genova a Torino viene richiesto e sollecitato dal gruppo genovese, anche in seguito alle sopravvenute regole fiscali che imponevano competenze nuove e ovviamente un sovraccarico di preoccupazioni. Nello stesso tempo si erano realizzate le condizioni per gestire l’attività del Centro in Torino, città nella quale risiedeva il nuovo gruppo di lavoro operativo. Maria Rosa Rosato, che fin dalla fondazione aveva contribuito alla crescita del Centro, si assume la responsabilità della nuova gestione, affiancata da colleghe volenterose (Serena Sensi, Graziella Bellocchio, Susanna dal Rio, Amalia Tinto e altre).
Nel frattempo anche la sede dei Convegni viene trasferita dalla Liguria al Piemonte, e questo principalmente per il sempre maggior numero di partecipanti che imponeva la ricerca di una sede logistica con spazi di lavoro e accoglienza alberghiera adeguati. Nel 1980 si ha il più alto numero di partecipanti al Convegno Nazionale di Pallanza: 343, tanto da rendere necessaria una rotazione di gruppi per il lavoro in palestra.
Il cambio di sede del Centro da Genova a Torino coincide con la riforma dei programmi della scuola media inferiore (1979), che apporta sostanziali modifiche rispetto al passato anche all’insegnamento dell’educazione fisica. Tra queste, l’insegnamento per obiettivi e non per contenuti e l’insegnamento per classe e non più per squadra. Il CSEFF si impegna a interpretare la nuova linea indicata dai programmi.
I nuovi orientamenti programmatici sono commentati da Michele di Donato, il più eminente storico italiano del settore, che seguirà l’attività del Centro fino alla sua scomparsa (avvenuta nel 1990), affiancandolo e sostenendolo anche nelle pratiche burocratiche col Ministero della Pubblica Istruzione (MPI). Infatti, a partire proprio da quegli anni, il Ministero riconosce l’attività del Centro, autorizzando i docenti a partecipare ai Convegni Nazionali (anche se a spese proprie) e esonerandoli dal servizio. Ma tornando alla riforma dei programmi, è necessario ricordare che, fino ad allora, l’attività in palestra si svolgeva per squadre divise per sesso. Ciò aveva consentito la diffusione della nuova tecnica motoria proposta da Andreina Gotta Sacco (che aveva avuto l’avallo ufficiale del suo metodo da parte del MPI nel 1953), detto Ginnastica Femminile Moderna, in seguito Ginnastica Ritmica. D’ora in poi i contenuti dei programmi devono essere riconsiderati e la richiesta di una tecnica esecutiva di qualità, in rapporto alla Ginnastica Ritmica, deve essere limitata ai gruppi che partecipano alle gare, in modo da coinvolgere nella pratica dell’attività anche il settore maschile. Nei Convegni Nazionali, attraverso il contributo degli interventi di numerosi docenti, sarà evidenziata la valenza trasversale dell’educazione fisica, considerata fino a quel momento un patrimonio femminile.
Il Centro, che fino ad allora aveva largamente contribuito a diffondere la Ginnastica Ritmica attraverso le lezioni svolte ai Convegni Nazionali in molte città d’Italia dalle maggiori esperte italiane, si orienta anche alla trattazione di altre tematiche.
Per esempio, viene presa in considerazione la psicomotricità che pareva rinnovare i contenuti dell’insegnamento dell’attività di movimento. Viene invitato ad un Convegno il padre di questa nuova scienza, il francese Jean Le Boulch.
Grande impulso viene dato alla trattazione dei giochi sportivi classici, come la pallavolo e la pallacanestro, invitando ai Convegni Nazionali di Pallanza, tecnici e allenatori di alto livello, attenti alla presentazione della loro disciplina sportiva secondo l’ottica scolastico-educativa. Tra questi si ricordano Silvano Prandi per la pallavolo e Dido Guerrieri per la pallacanestro.
Né viene trascurata l’atletica leggera con la prestigiosa presenza dell’allora direttore tecnico nazionale Elio Locatelli, seguito in tempi successivi da Graziano Paissan e Giuseppe Trucchi. Sono da segnalare, per il particolare interesse che suscitano, gli interventi di un esperto di atletica leggera e noto cineamatore, Luciano Fracchia, che partecipa a numerosi Convegni e offre ai partecipanti la proiezione di filmati d’eccezione dal punto di vista sia tecnico sia storico.
Naturalmente il contributo di impegno, di stimolo, di suggerimenti didattici delle maggiori esperti di Ginnastica Ritmica continua. Si avvicendano ai Convegni, oltre a Rosato, Matilde Trombetta (Roma), Enza Aparo (Roma), Anna Vera Pifano (Roma), Maria Luisa Rovina (Ferrara), Valeria Bugattelli (Ferrara), Sava Cermelj (Roma), Daniela Delle Chiaie (Ariccia), Amalia Tinto (Torino), Lorella Saccuman (Vicenza) e altre. Da segnalare il contributo di appoggio e sostegno dato al Centro da Egle Abruzzini, esperta di Ginnastica Ritmica, anche in relazione agli incarichi istituzionali rivestiti. Dopo la scomparsa di Michele di Donato sarà infatti Abruzzini, quale ispettrice ministeriale, a facilitare le pratiche con il MPI. Prodigo di consigli amichevoli e presente a quasi tutti i Convegni Nazionali, il socio onorario Salvatore Finocchiaro, poi ispettore ministeriale, che si fa interprete, attraverso la sua dialettica coinvolgente e chiara, degli aspetti spesso tortuosi della legislazione scolastica. La sua partecipazione ai Convegni rappresenta un punto di riferimento per i partecipanti che gli espongono quesiti relativi alle rispettive condizioni di lavoro. Un grande contributo alle attività del Centro è dato dal Centro di Medicina dello Sport di Torino, attraverso gli interventi dei dott.i Carlo Gabriele Gribaudo, Gian Pasquale Ganzit e Roberto Chiey su tematiche riferite all’età evolutiva come l’alimentazione, l’adattamento funzionale, il ricambio idrico nell’attività fisica e anche con l’esposizione di risultati di indagini svolte nella città di Torino su soggetti in età scolare.
Dal 1985 il Centro beneficia poi, per circa un decennio, del contributo didattico e metodologico di docenti emersi per capacità e particolare impegno professionale dai Corsi d’aggiornamento nazionali che il MPI organizza in quegli anni in seguito alla riforma dei programmi della scuola media superiore (1982). I nominativi di questi docenti sono proposti all’assemblea del Centro dalle persone che componevano l’équipe nazionale preposta all’aggiornamento, tra cui Rosato, Finocchiaro, Abruzzini, Rovina e Bugattelli. Tra questi collaboreranno inoltre con il Centro, Daniela Putzu (Como) per la ginnastica artistica, Rodolfo Perini (Ferrara) per la pallacanestro, Giorgio Battisti (Bolzano) per la pallavolo. L’impegno di tutti sarà quello di proporre una metodologia mirata all’apprendimento della corretta tecnica esecutiva delle rispettive discipline, con il necessario aggiustamento e adattamento richiesti dalle esigenze scolastiche.
Per soddisfare le finalità istituzionali del Centro, continua anche in questo periodo, e si intensifica, il rapporto con alcune manifestazioni internazionali, come la Gymnaestrada, evento particolarmente significativo per l’evoluzione della ginnastica e dell’educazione fisica in generale. I filmati delle varie dimostrazioni saranno proposte ai partecipanti ai Convegni; saranno anche invitati i gruppi italiani che avranno preso parte alla Gymnaestrada, come quello dell’ISEF di Torino e il gruppo di Ada Strada di Vicenza. Lo stesso avviene per alcune competizioni di alto livello della Ginnastica Ritmica.
Particolarmente interessante dal punto di vista didattico si rivelano le proposte operative riferite ad alcuni attrezzi in disuso nelle nostre palestre, come il plinto (rivisitato ad opera di Maria Luisa Rovina) e gli appoggi Baumann (studiati da Valeria Bugattelli).
Negli ultimi anni di attività del Centro vengono inoltre dedicati alcuni spazi alla presentazione di giochi minori o meno conosciuti e praticati rispetto ai più noti. Si ricordano il gioco dell’inter-crosse, del tchouckball e del croquet.
Il Centro è stato influenzato negli ultimi tempi dal cambiamento nel mondo scolastico: l’aggiornamento decentrato ha offerto infatti ai docenti di tutte le Regioni d’Italia proposte metodologiche e tecniche nelle rispettive sedi di lavoro. Il Centro ha perciò subito una notevole flessione di partecipanti e iscritti, con evidenti ripercussioni sulla gestione. Lo scioglimento dell’associazione è sancito dall’assemblea straordinaria nella seduta del 20 ottobre 1999.
Per non disperdere il patrimonio culturale acquisito nel tempo è stato richiesto all’ISEF di Torino (oggi SUISM) di accogliere la struttura operativa del CSEFF, con identità d’intenti e proposte. Così è avvenuto con la seguente denominazione: Centro Studi per le Attività Motorie (CSAM).

Cine Club Universitario

  • Ente
  • 1950-51 - ?

Il Cine Club Universitario fu costituito presso l'Università di Torino nell'anno accademico 1950-51. Nel primo anno si contano 43 iscritti e 21 proiezioni, che nel 1951-52 crescono sino a raggiungere la quota di 410 soci, di cui 230 universitari e i rimanenti affiliati alla sezione studenti medi, e le 35 proiezioni. I cineforum si tenevano presso il Cine Teatro COR (via San Francesco da Paola, 42), mentre la sede era ospitata almeno dal 1952 nei locali della Galleria la Bussola (via Po, 9). I programmi dell'anno accademico 1950-51 definiscono l'associazione come "Sezione cinematografica del C.S.T.": non è stato possibile sciogliere la sigla, forse da riferirsi a un comitato studentesco torinese ancora da individuare.

Corale Universitaria

  • Ente
  • 1954 - ?

La Corale Universitaria di Torino fu fondata nel settembre 1954 come associazione apolitica e aconfessionale; nello statuto, pone come obiettivo primario lo studio e la diffusione tra gli studenti della musica polifonica, tramite concerti e corsi di solfeggio cantato per principianti.

La Terza Italia

  • Ente
  • 1907 - ?

La Terza Italia, Alleanza per la difesa dell'italianità e delle nazionalità oppresse, fu simbolicamente fondata a Caprera [Sassari] il 20 settembre 1907, in occasione del centenario della nascita di Garibaldi. Il primo comitato torinese fu inaugurato il 7 settembre 1914, occasione in cui fu distribuito il primo numero del foglio di propaganda «Terza Italia». Nel 1917 il comitato centrale era così composto: Efisio Giglio Tos, presidente; Ettore Gaetano Donn e Riccardo Tolentino, vice-presidenti; Cesare Foà, segretario; Carlo Fea, cassiere; Luigi Gariazzo, Carlo Guidetti-Serra, Giovanni Molar, Giovanni Villata, Carlo Zanoia, consiglieri. Nel 1918 a questi si aggiunse Giuseppe Tempo, consigliere.
L'associazione si ispirò agli ideali mazziniani e garibaldini e fu connotata da un marcato piglio irredentista; i suoi scopi primari furono la promozione dell'autodeterminazione dei popoli, la difesa delle nazionalità oppresse e quindi, più generalmente, la pace tra le nazioni.

Association Marc Bloch

  • Ente
  • 1992 -

Fondata nel giugno 1992 e registrata il 5 maggio 1993.
Probabilmente è erede dell'omonima associazione intitolata a Marc Bloc, attiva a Parigi tra 1947-1984.

Consorzio Universitario Piemontese

  • Ente
  • 1877-

Con Regio Decreto n. 4170 del 2 dicembre 1877 fu approvato il primo statuto del Consorzio Universitario di Torino, tra la Provincia e il Municipio di Torino. Scopo del Consorzio era quello "di contribuire con ogni maniera di concorso morale e con determinata misura di concorso materiale al lustro e all’incremento degli istituti universitari di Torino". La sua durata era fissata in 25 anni, a decorrere dal 1 gennaio 1878. Il Consorzio era retto da una Commissione amministrativa presieduta dal rettore in carica, da due delegati del Consiglio provinciale, due del Consiglio comunale, un delegato dell’Accademia delle scienze e uno del Consiglio accademico.
A partire dal 1920, per impulso del rettore Giovanni Vidari, il Consorzio risulta ricostituito su basi regionali ed entrano a far parte della Commissione amministrativa i delegati delle Province di Alessandria, Cuneo e Novara. Dagli atti ricostitutivi del Consorzio rogati in data 18 febbraio 1924 e 25 marzo 1926 risulta l’adesione al Consorzio delle Province di Alessandria, Cuneo, Novara e Torino; del Municipio di Torino; della Cassa Risparmio di Torino e dell’Opera Pia di San Paolo. La durata obbligatoria è di un anno a partire dal 1 gennaio 1926, rinnovabile tacitamente per nove anni.
Con successivi atti del 14 maggio e del 10 giugno 1935, ai quali parteciparono le amministrazioni provinciali di Torino, Aosta, Novara e Vercelli, nonché la Cassa di Risparmio di Torino, il Consorzio fu ricostituito a datare dal 1 gennaio 1935 per la durata di un anno, con tacito rinnovo per nove anni.
Scaduto il periodo di durata il 1 gennaio 1944, la ricostituzione avvenne dopo la fine dalla guerra, e precisamente in data 25 ottobre 1947. In tale occasione fu approvato il nuovo statuto, da cui risulta la partecipazione di: Municipio di Torino, Province di Torino, Novara Vercelli, Cuneo, Valle d’Aosta; Istituto S. Paolo; Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Torino. Le somme versate dagli enti sono destinate: a incrementare le dotazioni ministeriali assegnate agli istituti scientifici universitari per acquisto di strumenti, libri, mobili; "per acquisto di reagenti e di mezzi sperimentali d’ogni natura allo scopo di maggiore perfezione e vantaggio per la ricerca scientifca e le esercitazioni didattiche degli studenti, le lezioni pratiche che si svolgono negli Istituti, Scuole e Cliniche di tutte le Facoltà universitarie" (art. 5).

Commissione per la sistemazione delle Biblioteche Nazionale e Civica di Torino nel palazzo del Debito pubblico

  • Ente
  • 1912 - 1913

Nominata con decreto ministeriale del 9 ottobre 1912 e presieduta da Paolo Boselli primo segretario di S.M. il Re per l'Ordine Mauriziano, deputato al Parlamento. Altri componenti: Teofilo Rossi, senatore, sindaco di Torino; Gian Pietro Chironi, senatore, assessore comunale; Vincenzo Masi, direttore generale per l'Istruzione superiore; Francesco Ruffini, rettore dell'Università di Torino; Costanzo Rinaudo, consigliere comunale; Annibale Barisone, intendente di Finanza della Provincia di Torino; Camillo Testera, segretario capo del Comune di Torino; Giuliano Bonazzi, bibliotecario capo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Scuola di Coltura corporativa per dirigenti sindacali

  • Ente
  • 1929 - 1932

Istituita secondo le direttive del Ministero delle Corporazioni e posta alle dipendenze della Confederazione Nazionale dei Sindacati Intellettuali (fonte: relazione del rettore Silvio Pivano pubblicata nell'Annuario della R. Università di Torino 1929-30 anno VII, Torino, Villarboito).

Centro di Studi sull'accrescimento e sulla senescenza degli organismi

  • Ente

Nel 1947 il Consiglio Nazionale delle Ricerche affidò a Giuseppe Levi, reintegrato nell’insegnamento dell’Anatomia dopo la liberazione delle città del Nord nel 1945, la direzione del Centro di Studi sull’Accrescimento e la Senescenza degli Organismi, ospitato presso i locali dell’Istituto di Anatomia Umana Normale del quale Giuseppe Levi fu direttore fino al 1949. Al Centro gli antichi allievi del professor Levi, tra i quali Rita Levi Montalcini, Giovanni Godina, Rodolfo Amprino, hanno continuato e condotto le ricerche sulla crescita e l’invecchiamento degli organismi, avvalendosi di un laboratorio con strumentazione propria e approfondendo gli studi sulla biologia cellulare. All’attività della ricerca si affiancava quella didattico-divulgativa, con l’organizzazione di convegni sul tema e scambi di ricercatori nell’ambito di progetti condivisi con laboratori di altri Paesi. La gestione del Centro è stata sempre indipendente da quella dell’Istituto di Anatomia Umana Normale.

Centro Universitario Teatrale

  • Ente
  • 1946 - ?

Il Centro Universitario Teatrale fu fondato nell'immediato dopoguerra, probabilmente già nel 1946. Nonostante risulti aderente alla Federazione Italiana Teatri Universitari, l'attività promossa nei primi anni fu probabilmente precaria: per la mancanza di fondi, nel 1950, la sede sociale fu ospitata nei locali della Corda Fratres; nel 1951 l'associazione risulta presieduta da Vincenzo Ciaffi, assistente ordinario alla cattedra di Letteratura latina della Facoltà di Lettere e filosofia. Nel febbraio 1956 il C.U.T. fu quindi rifondato su nuove basi, probabilmente anche in più stretto rapporto col Comitato Studentesco d'Interfacoltà, che in un primo momento non risulta presente nelle sue attività. Nell'anno accademico 1956-57 l'organizzazione promosse un centro di studi teatrali, aperto anche a professori e critici; in questa occasione la sede sociale dell'associazione risulta ospitata nei locali dell'Unione Culturale, presso Palazzo Carignano.

Associazione amichevole fra gli ingegneri ex-allievi della Scuola di Torino

  • Ente
  • 1908 -

L’Associazione amichevole fra gli ingegneri ex-allievi della scuola di Torino fu fondata nel 1908 da un gruppo di ingegneri laureati nel 1872, in occasione dei 35° anniversario della loro laurea. Nello statuto, approvato il 26 luglio, si pone come scopo primario dell'organizzazione l’impegno di coltivare i rapporti tra gli ingegneri che avevano compiuto gli studi in città, anche per favorire lo sviluppo di una rete di relazioni di natura assistenziale a tutela della categoria. L’organizzazione era ospitata nella sede del Politecnico, il Castello del Valentino, da cui deriva il soprannome degli aderenti chiamati “ex-valentiniani”. Se i soci fondatori furono venti (Salvatore Artom, Alessandro Bianchi, Luigi Bologna, Angelo Bottiglia, Francesco Cantoni, Siro Colombani, Carlo Gallarini, Ernesto Ghiotti, Alberto Girola, Angelo Lambert, Oreste Lattes, Gaetano Manzi, Giuseppe Morelli, Ernesto Mossi, Risbaldo Nuvoli, Ermenegildo Perini, Francesco Sburlati, Francesco Serena-Monghini, Leopoldo Signorini e Luigi Zunino), nel 1911 sono contati circa millecinquecento iscritti. In occasione del cinquantenario della fondazione della Scuola d’applicazione per gli ingegneri di Torino, dalla cui fusione col Regio Museo industriale nacque il Politecnico nel 1906, si tenne il I Congresso dell’associazione (25-27 settembre 1911). Per l'occasione fu stampato il primo annuario, con gli elenchi dei laureati, e una medaglia commemorativa, da cui fu tratto il distintivo per i partecipanti. A questa data l’organigramma dell’associazione risulta così composto: Oreste Lattes (presidente), Alberto Girola (segretario e cassiere), Giuseppe Ammirato, Vittorio Baggi, Angelo Bottiglia, Lorenzo Ferraris, Giuseppe Luigi Pomba, Francesco Sizia, Massimo Tedeschi (consiglio direttivo). Attilio Rampoldi e Filippo Clavarino (rappresentanti locali dell’associazione a Firenze e Venezia).
Nel 1951 l'organizzazione fu ricostituita per iniziativa di un gruppo di ex allievi, con la nuova denominazione Associazione Ingegneri ed Architetti del Castello del Valentino. Il consiglio direttivo era retto da Aristide Micco (presidente), coadiuvato da Carlo Andreoni, Gaudenzio Bono, Mario Brunetti (vice presidenti) e Vittorio Bernocchi (segretario).
L'associazione è tuttora attiva; dal 1999 ha preso la denominazione di Alumni PoliTo.

Arte figurativa antica e moderna

  • Ente
  • 1953 - 1966

«Arte figurativa antica e moderna» è fondata a Milano nel 1953: dall'apertura al 1960 è diretta da Aurelio Caviggioli. Il numero di luglio-agosto 1959 inaugura la nuova serie, diretta da Alberto Martini. La pubblicazione cessa nel 1966.

Ducati

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Nel 1940 fornisce l'apparecchio Dufono multiplo all'Istituto di Economia e politica agraria.

Gruppo Universitario Fascista di Torino

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  • 1922-1943?

Il Gruppo Universitario Fascista di Torino fu costituito nel 1922: la fondazione dei G.U.F. sotto l’egida del Partito Nazionale Fascista ebbe inizio nel gennaio 1922 a seguito della chiusura dell’Avanguardia studentesca, la prima organizzazione degli studenti fascisti. Il I Convegno nazionale degli universitari fascisti (Bologna, 21 febbraio 1922) vide l’adesione del G.U.F. di Torino: la sua istituzione è da collocarsi tra fine gennaio e inizio febbraio, quando fu sciolta l’Avanguardia studentesca. Testimonia il difficile esordio dell’associazione, dovuto alle scarse adesioni, alla condotta turbolenta degli iscritti e a numerosi problemi organizzativi interni, la notizia della rifondazione del gruppo nel gennaio 1924.
Lo sviluppo dell’azione degli universitari torinesi in margine al fascismo può essere suddiviso in tre fasi, che rispecchiano quelle sottolineate dalla storiografia a livello nazionale e sono da leggersi in parallelo al più ampio progetto di costruzione dello stato totalitario. Lo squadrismo giovanile sorse spontaneo a fianco dei Fasci di combattimento, condividendone molti caratteri, e mirò in primo luogo a perorare gli interessi della classe studentesca in via di congedo dalle armi (1919-22); la seconda fase vide l’inquadramento di questi gruppi in una struttura sempre più alle dirette dipendenze del partito, con il trapasso dall’azione sindacale e squadrista all’impegno politico e alla lotta per il predominio sulle altre associazioni studentesche attive negli atenei (1923-fine anni Venti); infine, nella terza tappa presero avvio varie iniziative culturali nel solco della linea dettata dal P.N.F., che progressivamente aveva fatto dei G.U.F. uno strumento di mobilitazione giovanile. I littoriali dello sport e i littoriali della cultura e dell’arte sono espressione di quest'ultimo periodo, così come la riorganizzazione della stampa gufina.
Nel 1925 la direzione del G.U.F. passò a Domenico Mittica, che la mantenne sino al 1929. Nonostante la maggiore stabilità, sino al 1930 le adesioni e la portata delle attività promosse continuarono a rimanere alquanto limitate. Se sul finire degli anni Venti il campo dello sport fu il primo ad essere interessato dalle iniziative dell’associazione, sino agli anni Trenta il G.U.F. di Torino non si distinse nel campo culturale, nonostante la fondazione della prima sezione culturale-artistica nel 1927. Gli unici modesti progetti avviati si devono alle organizzazioni studentesche assorbite nella seconda metà degli anni Venti, talvolta senza significative svolte nei programmi. Il Gruppo Universitario Musicale, divenuto sua sezione musicale, continuò a promuovere stagioni concertistiche con gli stessi standard apolitici adottati sin dal 1921. Diversa fu invece la linea della «Rivista Universitaria» dell’Associazione Torinese Universitaria, che dichiarò apertamente il suo orientamento sin dalle copertine, che presentano i motivi dell’iconografia fascista.
Nel luglio 1931 Andrea Gastaldi, segretario federale, nominò Guido Pallotta segretario del G.U.F. di Torino. Sotto la sua direzione la portata delle attività si estese via via alla sfera ricreativa extra accademica. Le prime testimonianze di un rinnovato dinamismo sono date dalla partecipazione e dalla vittoria della prima edizione dei littoriali dello sport, tenutasi a Bologna nel 1932, e dall’apertura della rivista «Vent’Anni» nell’ottobre dello stesso anno, sotto la direzione dello stesso Pallotta. Già prima dell’avvio dei littoriali della cultura e dell’arte nel 1934, il G.U.F. di Torino avviò spontaneamente una rassegna di mostre d’arte e partecipò ai concorsi indetti da altri gruppi, come quelli di Bologna e di Napoli.
Per la seconda metà degli anni Trenta si conferma il progressivo incremento delle attività del gruppo entro l’Università e gli Istituti superiori cittadini, ma soprattutto nella sfera del tempo libero degli studenti. Sul versante istituzionale, il G.U.F. partecipò stabilmente ai littoriali sportivi e culturali promossi dal P.N.F., organizzando ogni anno i corsi preparatori e le preselezioni a livello locale. Si data al 1936 la fondazione de «Il Lambello»: la rivista prese il posto di «Vent’Anni», che aveva seguito Pallotta quando lasciò la direzione del gruppo nel 1934. Il G.U.F. si mobilitò in occasione della campagna d’Africa e poi per le leggi razziali, facendo proprie e promuovendo le battaglie del P.N.F. sulla stampa e nelle competizioni dei littoriali della cultura e dell’arte. Negli anni la sede del Gruppo Universitario Fascista seguì quella della federazione del partito: nel 1930 aveva traslocato nella nuova Casa Littoria, il palazzo San Filippo, risolvendo così il problema della mancanza di spazi. Solo alla metà degli anni Trenta il G.U.F. trovò una collocazione indipendente presso l’ex-residenza di Riccardo Gualino, nei cui pressi fu poi edificata la Casa dello studente, inaugurata nel 1938. Dopo la morte di Guido Pallotta sul fronte africano, il gruppo, che fu attivo almeno sino al 1943, fu intitolato nel 1941 alla sua memoria.

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