Lettere inviate a Giulio Bizzozero da collaboratori e conoscenti
- IT AccMedTO Bizzozero FAM
- Sottoserie
- 1861 - 1901 ante
Parte diAccademia di Medicina di Torino
52 risultati con oggetti digitali Mostra i risultati con gli oggetti digitali
Lettere inviate a Giulio Bizzozero da collaboratori e conoscenti
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Corrispondenza tra familiari di Giulio Bizzozero
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Corrispondenza tra Giulio Bizzozero e Giulio Cesare Bizzozero
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Corrispondenza tra Giulio Bizzozero ed Erminia Brambilla
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Lettere inviate a Giulio Bizzozero da familiari
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Convocazioni e inviti ricevuti da Giulio Bizzozero
Parte diAccademia di Medicina di Torino
Corrispondenza di Elda Bizzozero
Parte diAccademia di Medicina di Torino
«Schede d’iscrizione allo stage» presentate dagli studenti e dalle studentesse della Facoltà di Economia e Commercio negli anni accademici 1956-57, 1957-58, 1959-60.
Elenco dei candidati: Lucia Alesso, Daniele Michele Amedeo, Pier Carlo Antonioletti, Alberto Badini Confalonieri, Pasquale Baudino, Ugo Bellini (f.), Paola Berardo, Corrado Bertolotto, Francesco Bianco, Ezio Boero (f.), Milena Boni, Eraldo Bottino, Primo Boveri, Luigi Bramafarina (f.), Ruggero Brezza, Guglielmo Carchedi, Carlo A. Casiraghi, Piero Castelli, Onorato Castellino, Giorgio Cavalcaselle, Giancarlo Cavalli, Luigi Cavana, Enrico Celebrano, Francesca Centanino, Pierluigi Cerrato, Pietro Civallero, Alberto Conti, Emilio Cornagliotti, Sergio Corrado, Elio Cresta (f.), Roberto Cristina (?), Roberto Dall'Aste Brandolini, Stefano Daziano (f.), Giorgio De Stasio (f.), Guglielmina Della Gatta, Armando Dell'Utri, Ettore Durbiano, Giancarlo Durelli, Luigi Ferma, Pier Luigi Ferraris, Andrea Franzo, Roberto Furbatto, Luigi Galetto, Bruno Gallino, Sergio Gallo (f.), Attilio Gandino, Giampiero Garella (f.), Gianfranco Gatti, Alfredo Giacometto, Giovanni Giacone, Mario Giacone-Griva, Filiberto Goria, Maurizio Gravela, Adriano Guallini (f.), Roberto Guermani, Luigi Guerra (f.), Mario Lanfranco, Gino Lusso, Vittorio Mamoli, Luigi Marini, Maria Teresa Martin, Roberto Mazzocco (f.), Luigi Moho (?), Veniero Molari, Giorgio Nicola, Walter Nicolotti, Giorgio Palazzetti, Sergio Palumbo, Vittorio Pasteris, Luciano Pernigotti, Domenico Perotti, Giovanni Piccu, Pier Angelo Prandi, Gian Carlo Ragazzoni, Andrea Remmert, Piero Ricuperati, Guido Robino, Cesare Rocco-Viscontini (f.), Agostino Ropolo, Guglielmo Ropolo, Giuseppe Rovero (f.), Giorgio Roz, Ezio Giuseppe Rozzi (f.), Gian Riccardo Ruffini (f.), Giuseppe Ruffino, Lia Sartori, Roberto Scala, Giuseppe Scifo (f.), Salvatore Simonetta, Franco Almerigo Speziali, Luigi Stella (f.), Davide Stoppino, Federico Tappa, Italo Tronca, Remigio Vercelli, Guido Vitale, Giacinto Zambino (?) (f.).
Processo di selezione per l'estate 1960
Carte relative al processo di selezione dei tirocinanti per l’anno accademico 1959-60: esami sostenuti e voti ottenuti (nel caso delle matricole erano presi in considerazione le valutazioni conseguite nell’ultimo anno di studi superiori); giudizi sulle competenze linguistiche (inglese e francese); assegnazione degli studenti idonei alle aziende. È presente inoltre un elenco degli stages, suddivisi per nazioni ospitanti, attivati dal Comitato piemontese per l’estate 1960.
Associazione Torinese Universitaria - A.T.U.
Parte diCollezione "Marco Albera"
L'Associazione Torinese Universitaria (A.T.U.) fu fondata nell'anno accademico 1945-46 ed ebbe sede presso i locali dell'Ateneo in via Po 17. Il logo è composto da uno scudetto con la sigla dell'associazione e la sagoma del colonnato dell'Ateneo, con all'interno la Mole Antonelliana; lo coronano una feluca goliardica e il motto "ciò che fu torna e tornerà nei secoli". Il gruppo si dichiarava erede della tradizione dell'associazionismo universitario laico e apolitico della seconda metà dell'Ottocento, rimasto in vita sino all'avvento del Gruppo universitario fascista in cui confluirono la gran parte delle organizzazioni studentesche durante il Ventennio . L'attività dell'associazione era gestita da specifiche sezioni interne dedicate a cultura, spettacoli, sport, servizio sanitario, rapporti interuniversitari, stampa e laureati. Parallelamente all'attività assistenziale a tutela dei soci, come l'assistenza medica e la richiesta di sconti presso gli esercizi commerciali torinesi, promosse eventi goliardici, feste e veglioni. Oltre agli studenti dell'Università, l'A.T.U. fu aperta anche a quelli del Politecnico e tenne rapporti con il Supremus Ordo Taurini Cornus, con cui organizzò alcune serata danzanti.
Associazione Universitaria Torinese - A.U.T., poi Associazione Torinese Universitaria - A.T.U.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Documenti inerenti al funzionamento e all'attività dell’Associazione universitaria torinese (A.U.T.) e dell'Associazione torinese universitaria (A.T.U.).
L'associazione fu fondata nell'inverno 1889; il suo stemma è composto dalla testa della Minerva sormontata da un toro, simboli della sapienza e della città di Torino, accompagnati dal motto "semper et virtus". L’A.U.T. ebbe carattere apolitico e aconfessionale e fu animata da fini filantropici: la beneficenza e la tutela della classe studentesca furono suoi interessi primari, perseguiti tramite la promozione di una serie di agevolazioni per i suoi iscritti, come visite mediche gratuite, sconti presso negozi e teatri, l’istituzione di sezioni sportive e di sussidi tramite un fondo di assistenza. Sul versante culturale promosse esposizioni, conferenze e scambi con gli Atenei d’Oltralpe. Nel 1894 Efisio Giglio Tos fu eletto presidente: durante il suo mandato cercò di aprire gli orizzonti dell'associazione all'estero, organizzando iniziative come l’Esposizione fotografica internazionale, che accolse nel 1895 a Torino espositori da tutta Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Impero Austro-ungarico, Germania, Inghilterra e Stati Uniti, e una raccolta di firme a favore degli studenti moscoviti arrestati nel dicembre 1896.
Le prime riunioni dei soci si tennero in birreria; nel 1894 furono inaugurati i locali in via Principe Amedeo 20-20A, dove secondo il periodico studentesco “Il Goliardo” rimase collocata la sede sino al 1897. Nel 1903 l'A.U.T. fu rifondata, con l’apertura dei nuovi spazi associativi: alcune carte dello stesso anno riportano l’indirizzo via Ospedale 26, attuale via Giolitti. Nel 1909 fu sciolta e rifondata con sede in via Maria Vittoria 27: lo statuto datato 12 dicembre 1909 riporta la denominazione "Associazione torinese universitaria". Sulla copertina della Guida dello studente del 1910, a cura dell'organizzazione, compare per la prima volta il nuovo stemma composto dalla testa della Minerva entro una corona di foglie di rovere, accompagnata dal motto di Giosuè Carducci "ciò che fu torna e tornerà nei secoli" (da Canto di Marzo, Odi barbare, libro II).
La parabola dell'A.T.U. terminò il 15 giugno 1917, quando fu chiusa a causa della chiamata alle armi della maggior parte dei cinquecento soci aderenti. Nel 1919 fu rifondata: il primo segretario fu Paolo Maria Guala, già laureato in Giurisprudenza e Lettere, seguito nella carica da Luigi Olivieri nel 1922 e da Emanuele Pesati nel 1923. Operò sino al 1928 quando fu sciolta e almeno parte dei suoi iscritti confluì nel Gruppo universitario fascista: il presidente, Pino Valle, fu nominato fiduciario fiduciario per la sezione universitaria del G.U.F.
Gruppi Universitari Fascisti - G.U.F.
Parte diCollezione "Marco Albera"
La documentazione è riconducibile a due nuclei principali:
Non riconducibile a un gruppo specifico o a un'occasione particolare, si conservano anche due spille e un tondo in gesso raffigurante un goliardo con fascio e moschetto (diametro 35 cm), databile probabilmente agli anni Trenta.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali relativi alla rivista teatrale Cose dell'altro mondo, di Giovanni Battista (Nino) Berrini, Alessandro (Sandro) Camasio e Angelo Agostino Adolfo (Nino) Oxilia. Lo spettacolo debuttò al Politeama Chiarella di Torino l'8 marzo 1912 e rimase in cartellone sino al 13 marzo; gli incassi furono devoluti alle famiglie dei soldati che combatterono la campagna d'Africa.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Manifesti di film che vedono gli studenti come protagonisti:
Da Il Commiato ad Addio giovinezza!
Parte diCollezione "Marco Albera"
Nel 1909 i laureandi in Giurisprudenza dell’Università di Torino richiesero a Giuseppe Blanc un inno per la cena d’addio agli studi. Per il testo fu coinvolto Angelo Agostino Adolfo (Nino) Oxilia: entrambi erano iscritti alla Facoltà di Legge. Dalla loro collaborazione nacque Il Commiato. Già nel 1913 Blanc ne ripropose il motivo nell’operetta La festa dei fiori; fu però durante la Prima Guerra Mondiale che la canzone trovò la sua consacrazione, adottata con modifiche al testo dagli arditi come canto di vittoria e poi dai fascisti come proprio inno. Nel dopoguerra si contano più riscritture, tra cui quelle dell'editore Marcello Manni (Giovinezza giovinezza o Canto degli arditi, 1918; riedita con modifiche al testo come Canto dei fascisti, 1919) e dello stesso Blanc (Giovinezza! Giovinezza! Inno italico, con modifiche al testo di Vittorio Emanuele Bravetta). In seguito Blanc avviò una causa legale che sancì il riconoscimento, nel 1921, della sua paternità; nel 1926 curò una nuova versione, con i versi di Salvator Gotta: Giovinezza! Inno trionfale del Partito fascista. In questa sola versione il ritornello dell'inno del 1909 (Giovinezza, giovinezza / Primavera di bellezza / Della vita nell'asprezza / Il tuo canto squilla e va!) è riproposto senza modifiche.
Da Il Commiato a Giovinezza! Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista:
A breve distanza da Il Commiato, il tema della gioventù che passa fu sviluppato da Oxilia e Alessandro (Sandro) Camasio in un altrettanto fortunata commedia. Addio giovinezza! debuttò nel 1911 al teatro Manzoni di Milano e fu subito ripresa al teatro Carignano di Torino. Nel 1913 fu portata sul grande schermo dallo stesso Camasio (produzione Itala Film, Torino) e nel 1915 fu ridotta da Alessandro De Stefani per l’operetta di Giuseppe Pietri. Seguirono due versioni cinematografiche di Augusto Genina (1918, 1927) e una di Ferdinando Maria Poggioli (1940). Nel dopoguerra la commedia fu anche trasposta in tre sceneggiati televisivi (1959, 1965, 1968); in alcune versioni è proposto l'inno Il Commiato come colonna sonora.
Addio Giovinezza! e le riprese teatrali e cinematografiche:
Parte diCollezione "Marco Albera"
Partiture a stampa di inni patriottici, della guerra italo-turca e del fascismo. Un'ampia parte di questi materiali musicali è relativa alle associazioni giovanili fasciste, i cui canti sono stati composti da Giuseppe Blanc.
Si conservano inoltre
Inni e canzoni studentesche e goliardiche
Parte diCollezione "Marco Albera"
Partiture a stampa di inni, canti e balli studenteschi.
Si conservano inoltre
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali relativi a serate musicali organizzate dagli studenti torinesi.
Si conservano inoltre 11 tavole facenti parte cofanetto del disco Componimenti musicali per la solenne esecuzione del moral ente Vitaliano Lenguazza nel decennale suo, Padova, Comitato 8 Febbraio Università di Padova, 1969 (non presente). Le tavole riproducono i membri dell’Ente Morale «Polifonica Vitaliano Lenguazza»; recano indicazione dei fotografi: Foto Lunardi, Foto Umicini, Studio P.
Spettacoli, riviste teatrali, operette e azioni coreografiche
Parte diCollezione "Marco Albera"
Opuscoli di sala relativi a riviste teatrali, operette e azioni coreografiche promosse dalle associazioni universitarie dell'Università di Torino e di altri Atenei italiani (Genova, Milano, Modena, Parma). Questi spettacoli erano solitamente organizzati per i festeggiamenti del carnevale, con un numero limitato di repliche; solamente pochi casi fortunati (come Addio giovinezza!) furono rimessi in scena a distanza di anni dal debutto. Nei libretti sono riportati la trama dell'opera e i testi delle canzoni e dei dialoghi; sono anche indicati i nomi (o i soprannomi) degli studenti e delle maestranze coinvolte. Oltre agli opuscoli, sono anche presenti partiture, fotografie, manifesti e volantini pubblicitari strettamente collegati alle rappresentazioni.
Sono presenti materiali relativi alle seguenti opere teatrali studentesche e goliardiche: La secca rapita, Scholasticón, I goliardi, Libertas, Il crepuscolo delle idee, La gran via bicerina, Turlupineide, Bummelstudenten, L’allegra brigata, Cercando la via, I denari della laurea, Venga con noi…, Funerali canti e danze, Bella se vuoi venire, Ahi!... Come fu?..., Fra gonne e colonne, Come me la godo!, Va all’inferno, I goliardi… Che mattacchioni!..., Goliardeide, Niente di nuovo, Si recita un giallo, Jukkaydy, Milanesi in mare. Spettacolo goliardico marinaio, Giovanotti in aula!, L’ippogrifo, Giovanotti... alle urne!, Nerone (nuovissima edizione), L’inferno può attendere, Le cinque orfanelle, Scusi, l’ha vista lei?, La moglie sorridente, Paradise follies.
Non sembrano invece riconducibili all'ambito studentesco i seguenti opuscoli di sala: Il ritorno di Pulcinella dagli studi di Padova, Sieba, Excelsior, Amor, Otello, Cristoforo Colombo, Il giro del mondo in 80 giorni, La boîte à joujoux, Bicerineide, Dalli al Tronco!, L'albero del melograno, Tutt’altra cosa.
Si conservano inoltre:
Diplomi per il conferimento della laurea in Ingegneria civile
Parte diCollezione "Marco Albera"
Diplomi per il conferimento della laurea in Ingegneria civile conferiti a: Gustavo Bracco (1887), Camillo Nicolello (1889), Eugenio Guastalla (1890) e Antonio Umberto Gay (1901).