- IT ASUT ALBERA - Tesi. Teologia 1765
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- 1765
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Giuseppe Antonio Bruno e Paolo Giuseppe Solaro di Villanova Solaro.
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Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Giuseppe Antonio Bruno e Paolo Giuseppe Solaro di Villanova Solaro.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di aggregazione al Collegio: Carlo Ludovico Bellardi.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di laurea: Giovanni Pietro Caramellino e Pietro Francesco Majola.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di licenza: Giuseppe Michele Gaiotti.
Per il grado di laurea: Giuseppe Antonio Tempia.
Università di Caen, tesi della Facoltà di Medicina
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Tesi discusse presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Caen (Francia) da Jean-René Pantin du Plesis [anche citato come Duplesis, Duplessy]:
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Per il grado licenza: Gabriele Perachia.
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Per il grado di licenza: Francesco Giuseppe Crodara.
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Per il grado di licenza: Pietro Antonio Badia.
Per il grado di laurea: Domenico Antonio Villa e Paolo Gaetano Vuy.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di licenza: Paolo Gaetano Vuy.
Per il grado di laurea: Giuseppe Capizucchi di Cassine, Lorenzo Capizucchi di Cassine e Francesco Antonio Cecidani.
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Per il grado di licenza: Felice Agostino Forma.
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Per il grado di laurea: Ludovico de La Tourrette.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per il grado di licenza: Pasquale Albertas, Pietro Maria Bertolino, Francesco Biglio, Giovanni Battista Conrado, Lazar-François Corvesy, Giuseppe Faggiani, Giacomino Alessandro Guala, Jean-Antoine-Joseph Jaquet, Pietro Luigi Lachelli, Prospero Romualdo Menzio e Andrea Giovanni Battista Re.
Per il grado di laurea: Jean Andrier, Francesco Biglio, Bartolomeo Borsotti, François Bosh, Ignazio Calvo, Pietro Paolo Chiarella, Giuliano Domenico Cocito (2 copie), Giovanni Salvatore Cortellia, Lazar-François Corvesy, Joseph-Bernard Desmaisons, Carlo Filippo Durando, Amedeo Fontana (2 copie), Carlo Giuseppe Mandelli, Francesco Antonio Matteoda, Giovanni Antonio Oitana, Giovanni Lorenzo Orecchia, Pietro Maria Pasquini, Mauro Giuseppe Prato, Enrico Maria Renaudi, Ignazio Ruffinelli, Giovanni Battista Scalito, Paolo Antonio Torreri e Lorenzo Vaschetti.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giovanni Battista Colombo, Giacomo Giuseppe Palietti, Giuseppe Prato, Giovanni Antonio Rabachino e Benedetto Felice Ranzono.
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Per il grado di laurea: Giuseppe Incisa di Camerana.
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Per il grado di licenza: Giuseppe Antonio Longo.
Per il grado di laurea: Pietro Tommaso Zappata.
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Per il grado di laurea: Jean-François Iuget.
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Perrier, Stefano Luigi
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Materiali relativi ai fatti occorsi a Torino alla fine di novembre del 1755, quando gli studenti si opposero con la forza allo svolgimento del ballo dell'orso e di un combattimento tra animali nel cortile dell'Ateneo, ritenendo tali manifestazioni lesive dell'onore dell'istituzione e proprio. Lo spettacolo, proposto da un "ciurmadore", era stato autorizzato da Carlo Luigi Caissotti, capo del Magistrato della Riforma. Dopo la distruzione delle palizzate montate per il circo, gli studenti respinsero un corpo di guardia inviato sul posto dalle autorità, che desistettero dall'intento e disposero il trasferimento dello spettacolo al Valentino.
Si conservano:
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Le agitazioni del 1791 scoppiarono a seguito dell'arresto di Giuseppe Parena, studente di Chirurgia apprendista presso il chirurgo Verna. Il ragazzo aveva schiaffeggiato una prostituta, Vittoria Fontana detta "bella Cabassina", dopo che questa lo aveva derubato. Le fonti e la storiografia propongono almeno due ricostruzioni dei fatti: la prima identifica come protettore della donna il sostituto assessore Antonio Zappa, che servendosi delle false accuse del parrucchiere e spia del Vicariato Lorenzo Oddono fece arrestare il giovane. La seconda vede invece come complice della donna solamente Oddono, che tramite una denuncia fraudolenta fece ordinare l’arresto del giovane da parte di Zappa, vittima anch’egli del raggiro. In entrambi i casi era violato il privilegio del foro: a difesa di questa immunità giuridica si levò la violenta sommossa armata degli studenti universitari e del Collegio delle Provincie, spalleggiati dagli artigiani e dai commercianti al minuto, che fu fronteggiata dall'esercito e si placò solamente dopo le pubbliche scuse di Zappa, la sua rimozione dalla carica e l'arresto di Oddono e della prostituta, esposti alla pubblica gogna. Il manoscritto in esame riporta la versione che incrimina Zappa come reo del misfatto, citando i nomi di varie autorità accademiche e della pubblica sicurezza cittadina, ma non quelli dello studente e della donna.
Il 25 marzo 1792 scoppiarono nuovi tumulti: dopo aver solidarizzato l’anno precedente, gli studenti - in particolare quelli del Collegio delle Provincie - si scontrarono con gli "Artisti" (gli artigiani), fiancheggiati dai “Bottegai”. Alla base, il malcontento suscitato dalla concessione di speciali privilegi agli studenti, non parimenti accordati ad artigiani e commercianti. Una banale rissa nei pressi della Porta Nuova degenerò nei giorni seguenti in scontri armati per le vie della città: sono segnalati morti e feriti, nonché l'intervento dell'esercito.
Si conserva un opuscolo manoscritto sui tumulti studenteschi scoppiati a Torino tra il 6 e il 10 giugno 1791 e il 25 marzo 1792, post 1792:
Libretti di iscrizione e tessere di riconoscimento
Parte diCollezione "Marco Albera"
Tessere di riconoscimento e libretti d'iscrizione di Università e Istituti superiori italiani, dagli anni Dieci agli anni Sessanta del XX secolo.
Tessere di riconoscimento:
Libretti d'iscrizione:
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I soggetti delle opere presentano uno stretto legame con la storia dell'Università di Torino. Vittorio Amedeo II (1666-1732) promosse durante il suo regno la costruzione della sede dell'Ateneo in via Po e una riforma completa dell'organizzazione degli studi tramite le costituzioni del 1720, 1723 e 1729. Luigi Fransoni (1789-1862), arcivescovo di Torino dal 1831, fu l'ultimo cancelliere dell'Università: durante la sua carica fu fortemente conservatore, intransigente nella difesa dei privilegi ecclesiastici e in tutto ostile alle riforme liberali di Carlo Alberto.
Sotto il patrocinio di santa Caterina d’Alessandra, protettrice di numerose università europee dell’Occidente a partire dal tardo Medioevo, fu posta al suo nascere anche l’Università di Torino, prima che Vittorio Amedeo II nel 1720 la consacrasse alla protezione "della Beata Vergine Maria e dell'Arcangelo Gabriele, che nell'annunciarla Madre del divin verbo, la rese meritevole tra gli altri titoli a lei dovuti, di quello [...] di sede della Sapienza" (regio biglietto al Magistrato della Riforma del 4 dicembre 1720). La santa è generalmente considerata la protettrice degli studenti per la saggezza dimostrata durante la disputa teologica che la portò al martirio ed è inoltre patrona delle apprendiste sarte, le caterinette, da sempre compagne di avventure goliardiche degli studenti.