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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino
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Scuola superiore di Metodo

La Scuola di Metodo normale fu istituita presso l’Università con il R. Biglietto del 4 giugno 1844, reso esecutivo col Manifesto del Magistrato della Riforma n. 444 del 10 luglio 1844, allo scopo di formare i maestri della Scuola elementare. A seconda dell'abilità dimostrata in sede d'esame, gli allievi conseguivano le Patenti di maestro di prima o di seconda scuola elementare; solo ai candidati più meritevoli erano concesse le Patenti di professore di Metodo, in previsione dell’apertura di scuole di Metodo provinciali. La scuola inaugurò il 26 agosto: fu Ferrante Aporti a tenere le lezioni, concluse il 30 settembre e seguite dagli esami scritti e orali.
Le R. Lettere-Patenti n. 515 del 1° agosto 1845 istituirono, a fianco della prima Scuola superiore di Metodo, le Scuole provinciali di Metodo, destinate a formare i maestri elementari; diversamente, alla Scuola superiore presso l’Ateneo rimaneva in capo la sola formazione dei professori di Metodo. Il regolamento annesso stabiliva per il corso superiore di Metodo la durata di un anno scolastico, da novembre a giugno. Le lezioni erano tenute da un professore, coadiuvato da due assistenti e da un maestro di disegno lineare. Per accedere all'esame di ammissione era necessario aver già frequentato un corso presso una Facoltà (per gli ecclesiastici non graduati era sufficiente l’attestato vescovile di frequenza al corso teologico nella diocesi d’appartenenza) e i corsi di Zoologia, Mineralogia, Botanica e Chimica Generale (la Patente di professore di Filosofia era accettata come titolo equipollente). L’esame orale verteva su queste quattro discipline e sulla Filosofia razionale ed era sostenuto con i rispettivi docenti e il professore di Metodo. A fine corso era previsto un esame scritto e uno orale alla presenza del professore, dei due assistenti, del maestro di disegno e di tre membri del Collegio di Scienze e Lettere: chi conseguiva le patenti era abilitato al ruolo di assistente presso le Scuole di Metodo provinciali e dopo due anni al ruolo di professore.
A partire dal 1849-50 il «Calendario scolastico» indica come biennale la durata del corso per conseguire il grado di professore di Metodo: "Nel 1° anno si studiano la Chimica generale, la Mineralogia, la Botanica e Zoologia, sostenendo poscia un esame di promozione su tutte le materie che formano l’argomento degli studi delle quattro classi elementari. Nel 2° anno gli alunni frequentano le lezioni teorico-pratiche sulla Pedagogia e sul Metodo generale e speciale proprio delle scuole elementari. Di questo insegnamento sono incaricati un professore e un assistente” (divenuti due a partire dall'anno seguente).
Il R.D. n. 1281 del 24 ottobre 1851 aggiunse alle cinque materie previste per l’esame di ammissione gli Elementi di Aritmetica e Geometria, suddividendo lo svolgimento della prova in due sedute con votazione distinta: il superamento della prima costituiva requisito di accesso alla seconda. Il R.D. n. 1306 del 17 dicembre 1851 separò la cattedra di Metodo generale dalla classe di Lettere, per ascriverla a quella di Filosofia.
La “legge Casati” (R.D.Lgs. n. 3725 del 13 nov. 1859, art. 357) istituisce infine nove Scuole normali per gli allievi maestri, facendo venir meno le Scuole provinciali di Metodo. Non risulta più prevista la Scuola superiore di Metodo presso l'Università.

Temi per esami pubblici di laurea in Ingegneria idraulica e Architettura civile 1844-45

Temi assegnati a Carlo Alberto Audifreddi (A), Evasio Barna (I), Nicolò Emilio Bontempo (I), Luigi Choc (A), Giuseppe Liberale Ferrari (I), Antonio Destefanis (I), Ferdinando Simplicio Gardini (A), Giuseppe Aurelio Garneri (A), Pietro Genesio (I), Alessandro Mazzuchetti [Mazzucchetti] (I), Carlo Olioli (I), Pietro Francesco Ramella (I) e Giovanni Felice Rossi (A).

Tesi del 1845

Tesi di Lorenzo Abrate (Saggio chimico sull'olio di mandorle amare), Filippo Calsamiglia (Saggio botanico-chimico sopra alcune euforbiacee), Antonio Caraccio (Saggio chimico sopra la daturina), Carlo Cerruti (Saggio chimico sullo spermaceti), Ferdinando Deangelis (Saggio farmaceutico-chimico sugli estratti), Vittorio Raffaele Ferrari (Saggio chimico-legale sopra la brucina), Secondo Lasagna (Saggio chimico sull'acido valerianico), Paolo Nirino (Saggio analitico-chimico-legale sull'acido arsenioso), Luigi Rasino (Saggio botanico-chimico sul Solanum Tuberosum L.), Giambattista Robiolio (Saggio fisiologico botanico sulla germinazione), Carlo Rossi (Saggio chimico sulla serie cacodilica) e Giacomo Variglia (Saggio chimico sull'acido tartarico).

Anno 1845

Istanze di: Paolo Scaramuzza, n. 4422 (L. Med.); Giovanni Garrelli, n. 4513 (St. Med.chir.).

Proposizioni assegnate per l'esame di aggregazione

Bozze manoscritte delle proposizioni di Geometria, Algebra, Calcolo differenziale e integrale, Meccanica, Fisica e Idraulica raccolte in fascicoli cuciti e numerati dal n. 2 al n. 7.
Tre bozze a stampa delle proposizioni delle quali una con l'impaginazione definitiva e la copertina.
Copie manoscritte delle "Dimostrazioni delle tesi sostenute nell'esame d'Aggregazione" raccolte in fascicoli cuciti e racchiusi con una fascietta sulla quale lo stesso Erba ha annotato "NB mancano le dimostrazioni di parecchie tesi essendo venuto meno il tempo per iscriverle": tre fascicoli di Geometria, tre di Algebra, quattro di Calcolo differenziale e integrale, quattro di Meccanica e sei di Fisica.

Tesi del 1845

Per il grado di licenza: Adolfo De Foresta.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giorgio Anselmi.

Anno 1846

Pratiche relative a Vittoria Bono e Angelo Sasso, n. 4754 (Riv. spez.) e Francesco Cazzuli, n. 4790 (St. Med.chir.).

Esami

Registri dei verbali degli esami di ammissione e degli esami pubblici per il conferimento del grado di professore di Metodo.

1846-47 Rassegna di medicina e Chirurgia

Registro degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia e degli studenti delle scuole secondarie. Sono indicati: n. d'ordine; cognome; nome; nascita; data della registrazione; firma; dimora dello studente; ripetitore; anno del corso; data della spedizione degli admittatur; osservazioni.

Temi per esami pubblici di laurea in Ingegneria idraulica e Architettura civile 1845-46

Temi assegnati a Carlo Ignazio Banaudi (I), Felice Biglia (I), Carlo Bocca (I), Pietro Borella (I), Giuseppe Brizio (A), Giovanni Antonio Coda Canati (I), Paolo Comotto (A), Giovanni Costamagna (I), Felice Giordano (I), Carlo Gioachino Imperatori (I), Carlo Camillo Marchini (A), Tommaso Mazzolotti (I), Alessandro Mazzuchetti [Mazzucchetti] (A), Carlo Olioli (I), Giuseppe Pampuri (I), Giorgio Porrua (I), Dionigi Francesco Ruva (I), Vincenzo Schioppo (I), Giuseppe Domenico Scotto (I), Giuseppe Secondo Tamini (A) e Paolo Valle (I).

Tesi del 1846

Per il grado di laurea: Giuseppe Bona, Gioacchino Destefanis, Ferdinando Modesto Nicolini e Ernesto Zoppi.

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