Comprende appunti di conferenze e delle lezioni svolte da Pietro Egidi negli atenei di Messina e di Torino, nonché opere a stampa. Sono inoltre presenti appunti delle lezioni di Pietro Fedele.
Sono qui raccolte le descrizioni di nuclei documentari costituiti da un numero molto esiguo di carte, ma ai quali va riconosciuta la natura di fondi, in quanto prodotti da soggetti, privati o pubblici, autonomi.
Il fondo documentario è costituito da carteggio scientifico, fotografie originali, materiale iconografico (pubblicità, etichette, manifesti) e corrispondenza diversa. Oltre alla documentazione prodotta da Giovanni Dalmasso nel corso del XX secolo, fanno parte del fondo opuscoli, estratti di opere e documentazione varia a partire dal 1792, che lo studioso utilizzò nel corso delle sue ricerche.
L'archivio documenta l'attività, gli studi, il pensiero e le relazioni professionali di una figura di primissimo piano della storia dell’arte italiana ed europea.
Manoscritti, tavole, testi a stampa raccolti dal professor Erba durante la sua vita da studente, prima, e docente poi. Si tratta degli appunti presi durante le lezioni seguite, delle bozze delle sue tesi di laurea e di aggregazione, dei programmi dei corsi che tenne come docente. Sono presenti anche programmi delle lezioni di suoi predecessori sulla cattedra di Meccanica razionale e i testi, commentati, di altri matematici. Sono conservati anche documenti di natura istituzionale, raccolti durante il mandato di preside e di rettore (ruolo che rivestì, in quanto preside anziano, nel 1873, alla morte di Giuseppe Timermans), e come componente di commissioni istituite da vari Ministeri.
Sono stati inseriti in questo fondo i documenti che paiono raccolti con intenti espressamente collezionistici da Cesare Lombroso e dai suoi successori (primo fra tutti Mario Carrara), che ne hanno ampliato le serie.
Il fondo di Giuseppe di Rovasenda comprende quaderni manoscritti, appunti di osservazioni ampelografiche, corrispondenza con studiosi italiani e stranieri, schede ampelografiche estratte dai quaderni dal figlio Amedeo, copie italiana e tedesca del "Saggio di un'ampelografia", lettere e documenti diversi successivi alla morte del conte, concernenti la sorte delle sue carte.
Rovasenda (di), Giuseppe, conte di Melle <1824-1913>