- IT ASUT ALBERA - Poesie Giurisprudenza. 1783
- Unità archivistica
- 1783
Parte diCollezione "Marco Albera"
Per la laurea di Giuseppe Varese, 1 sonetto di Francesco Bartoli.
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Per la laurea di Giuseppe Varese, 1 sonetto di Francesco Bartoli.
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Si conserva anche un sonetto manoscritto di Francesco Leardi, dedicato a Giuseppe Pullini, dottore aggregato in Leggi, "che si è degnato di assistere alla pubblica funzione della licenza [...] nel giorno stesso, in cui gli era nato un figliuolo [1777];
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Per la laurea di Paolo Boggio, 1 sonetto.
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Per la laurea di Iacopo Vincenzo Quasso, 1 dedica in prosa e 6 componimenti poetici di Pio Carletti, Antonio Pavese, "Stanislao Fulvio Bolognese", "Egidio Pastor Arcade".
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Per la laurea di Tommaso Giacinto Gianazio di Pamparato, 22 componimenti poetici (autori nominati: Giuseppe Cerrone, Odoardo Cochis, Diego Gerri, Carlo Guasco, Alessandro Sappa, Paolo Sappa, "Amellindo Permessidense", "Zeuzippo Agroteriaco").
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Placchetta con emblema dell'Università di Torino
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Placchetta in argento 925: diametro mm 40, spessore mm 10; sul retro è saldata una vite in acciaio ottonato di mm 10.
Risale al novembre 1925 la prima attestazione dell’emblema dell’Università di Torino attualmente in uso, composto da un toro che poggia su tre libri, rimirante e sostenente sulla groppa un’aquila coronata che fissa il sole, con attorno la leggenda “+ Sigillum universitatis Augustae Taurinorum”. Era rettore Alfredo Pochettino e l’Università si avviava a celebrare il quarto centenario della nascita di Emanuele Filiberto. Con l’avallo di Federico Patetta, titolare della cattedra di Storia del diritto italiano, fu assunto come modello il sigillo aderente, in cera sotto carta, apposto in calce all’ordine del Collegio riformatori dell’Università del 15 maggio 1615, conservato presso l’Archivio di Stato di Torino. La corrispondenza al modello è filologica, ad esclusione di minimi dettagli: sui tre libri dell’originale vi sono una crocetta patente, un fermaglio e un segno indistinto a causa di una rottura, forse un altro fermaglio o il quarto zoccolo del toro. Chi concepì la placchetta interpretò invece come una seconda crocetta con un lungo piede il segno sul secondo libro e come un fiore araldico quello sul terzo.
Il toro è derivato dallo stemma della città e rimarca il legame dell’Università con Torino. L’aquila, unico volatile a poter fissare lo sguardo nel sole, rappresenta l’uomo che fissa la mente in Dio e in generale la sapienza, virtù dell’uomo di studio. L’uccello è coronato e allude quindi all’insegna dell’imperatore, che con un diploma del 1412 aveva confermato la bolla di fondazione dello studium di Benedetto XIII, del 1404. I tre libri su cui poggia l’animale rappresentano probabilmente le prime tre Facoltà: Teologia, Leggi, Arti e medicina.
Non è chiaro chi sia l’incisore dell’oggetto, ma il fatto che risulti in tutto sovrapponibile al timbro a secco realizzato tra 1925 e 1926 dalla ditta Navarra & Prandi incisori e della tipografia Villarboito Federico & figli potrebbe ricondurlo all'attività delle medesime aziende.
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Perrier, Stefano Luigi
Luigi Filippo Paoletti del Melle
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Patente di nomina a socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino, classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, rilasciata a Luigi Filippo Paoletti del Melle, 18 novembre 1803; reca la firma del segretario dell’Accademia Giovanni Antonio Giobert.
Paoletti del Melle, Luigi Filippo
Pier Giorgio Frassati, Adelaide Ametis
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Componimento poetico "Al Cav. Pietro Dott. Fioretta", a lui dedicato dal nipote Bartolomeo Fioretta in data 29 giugno 1877 per lo scampato pericolo di morte dovuto a una grave malattia, 1877.
Accademie militari, battaglioni e corsi preparatori universitari
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Numeri unici prodotti dagli allievi di accademie militari, battaglioni e di corsi preparatori universitari.
Modena, Scuola militare:
Fano, Scuola allievi ufficiali di complemento (A.U.C.):
Aosta, Scuola centrale militare d’alpinismo:
Torino, Reale Accademia di artiglieria e genio, corso preparatorio del 92° reggimento fanteria, corso nazionale di perfezionamento per insegnanti di educazione fisica:
Vercelli, Corso preparatorio del I reggimento carristi:
Verona, Battaglione universitario del 32° reggimento fanteria carrista:
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Periodici prodotti dagli studenti di vari Istituti medi superiori di Torino, dal primo dopoguerra agli anni Sessanta.
Istituto industriale
Istituto magistrale serale “Arnaldo Mussolini”
Istituto tecnico “Germano Sommeiller”
Istituto tecnico commerciale “Quintino Sella”
Liceo-Ginnasio “Vittorio Alfieri”
Liceo-Ginnasio “Massimo D’Azeglio”
Liceo-Ginnasio “Vincenzo Gioberti”
Liceo scientifico “Galileo Ferraris”
Torino, goliardia universitaria
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Periodici e numeri unici di ambito goliardico, prodotti dagli studenti dell'Università e della Scuola d'Applicazione per gli ingegneri di Torino (poi Politecnico), editi tra fine XIX e primo dopoguerra in occasione dei festeggiamenti del carnevale o per ricordare gite d'istruzione. Nonostante la denominazione sia spesso identica, non risulta alcun rapporto di continuità tra questi fogli:
Periodici e numeri unici editi a partire dal secondo dopoguerra, riconducibili a gruppi di studenti dell’Università e del Politecnico di Torino:
Si conserva inoltre il numero unico Noi siamo le colonne. Fondato da G. Irardengo, 15 febbraio 1934 (stampa a ciclostile; in allegato una carta con una prova di stampa di una caricatura): malgrado il titolo, presenta nel contenuto riferimenti a città dell'odierna provincia di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, ma non è chiaro a quale istituto scolastico afferiscano i giovani citati.
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Numeri unici prodotti dagli studenti della Scuola d'Applicazione per gli ingegneri, poi Scuola d'ingegneria di Roma, editi annualmente in occasione della ricorrenza goliardica del “Mac π 100”. L’espressione Mak P 100 (o Mak π 100, Mac π 100) deriva dal piemontese “mach pì” (solo più) e trova origine nell’ambito delle accademie militari: indica la cerimonia che ancora oggi si tiene a cento giorni dal diploma. Ad inizio Novecento la tradizione passò anche alle scuole non militari, trasformandosi in una ricorrenza a carattere goliardico.
Si conserva inoltre un numero unico pubblicato dagli studenti dell'Università di Roma a seguito della crociera in Tripolitania (26 marzo-7 aprile): S.S.S.S.S. Goliardia. Roma, maggio 1928, 1928 (redattori: José Carlo Ponti, Giuseppe Valentini; stampa a ciclostile). Oltre a brani degli studenti, presenta testi di Gioacchino Volpe, professore di Storia politica moderna dell’Università di Roma; in coda reca la lista dei partecipanti.