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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino
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Esami speciali di matematica

Sono verbalizzati gli esami di diversi insegnamenti: Calcolo differenziale integrale, Chimica inorganica, Disegno, Disegno architettonico, Fisica sperimentale, Geodesia, Geodesia teoretica, Geometria (2° esame), Geometria descrittiva, Introduzione al calcolo, Meccanica razionale.

Esami generali 1860-76

Gli esami generali sono introdotti dalla legge Casati, il cui art. 128 ne specifica numero e modalità di svolgimento. Il primo consiste "in una composizione scritta a porte chiuse in un determinato tempo senza alcun soccorso di consiglio o di trattati, intorno ad un tema tratto dalle materie che han formato l'oggetto degli esami speciali; il secondo, in un esperimento verbale intorno a diversi temi tratti da queste stesse materie; il terzo, in una disputa intorno ad una dissertazione, scritta liberamente dal candidato sopra un tema da lui scelto negli insegnamenti che alla laurea si riferiscono, ed intorno ad alcune tesi da lui parimente scelte in questi stessi insegnamenti". Il Regolamento particolare per gli studi della Facoltà medico-chirurgica approvato con R.D. 31 ottobre 1860, n. 4383 specifica che il secondo esame si debba svolgere sulle Cliniche speciali, ove presenti (art. 19, comma 2) e che l'argomento della dissertazione nel terzo esame possa essere scelto liberamente e che le tesi siano dieci, di cui sei relative a materie su cui vertono gli esami speciali e due concernenti la Patologia speciale (ibidem, commi 3 e 4). Il successivo Regolamento della Facoltà medico-chirurgica del 14 settembre 1862 conferma la durata di sei anni e prevede che il titolo dottorale si consegua, dopo aver superato tutti gli esami speciali, in un unico esame finale, consistente in: "1° Nel presentare due storie complete di due malattie, una chirurgica, l'altra medica, le quali dovranno portare il visto dei curanti rispettivi; 2° In una dissertazione sopra un tema pratico medico-chirurgico; 3° Nelle interrogazioni sulle due storie medico-chirurgiche e sulla dissertazione [...]" (art. 12). Ulteriori modifiche all'articolazione degli esami sono introdotte dal Regolamento della Facoltà medico-chirurgica approvato con R.D. 23 ottobre 1865, n. 2584. Il conseguimento del titolo, al termine del sesto anno e previo superamento di tutti gli esami speciali, è condizionato al superamento di due esami, di cui uno, indispensabile per proseguire nel biennio finale, alla fine del quarto anno, consistente "in una dissertazione scritta sopra un tema estratto a sorte ed in un esame orale successivo" (art. 7), un altro finale sugli studi clinici e pratici.

Secondo esame generale ed esame di quarto anno

Sono compilate solo 13 pagine: da p. 1 a p. 11 (dal 30 aprile al 17 luglio 1862) con i verbali del secondo esame generale, secondo di tre prove previste per il conseguimento della laurea, in base all'art 128 della legge Casati e all'art. 19 del Regolamento del 1860; alle pagine 12 e 13 (dal 14 giugno al 5 luglio 1866) sono presenti tre verbali dell'esame generale del quarto anno (estrazione del tema per lo scritto e verbale della prova orale). L'esame è introdotto dal Regolamento della Facoltà medico-chirurgica approvato con R.D. 23 ottobre 1865, n. 2584, che condiziona la frequenza dei corsi del 5° e 6° anno al superamento di questo esame, consistente "in una dissertazione scritta sopra un tema estratto a sorte ed in un esame orale successivo" (art. 7). Al superamento dell'esame era rilasciato un certificato.

Tesi del 1862

Per il grado di laurea: Marco Arese, Paolo Bainotti, Giuseppe Calvetti, Luigi Datta, Giuseppe Demichelis, Gustavo Morelli di Popolo, Giovanni Pautassi, Giuseppe Rebaudi, Giovanni Ribotti (3 copie), Prospero Ricca-Barberis e Giuseppe Vergnano.

Tesi del 1862

Per il grado di laurea: Giorgio Ballario, Simone Bensa, Giacinto Boetti, Giuseppe Germano, Giovanni Giudice (2 copie), Michele Longo, Giuseppe Marcellino, Domenico Sappa e Giovanni Saviotti.

Tesi del 1862

Tesi di Giorgio Vaccarino (Dissertazione inaugurale sulla stibina).

Tesi del 1862

Per il grado di laurea in Lettere: Spirito Garneri (titolo della dissertazione: Uffizi della letteratura. Seguono gli argomenti delle tesi libere, suddivisi per disciplina).

Orto Botanico

Documenti relativi a: lavori di riparazione; consegna di sementi inviate dal professor Gaspary, direttore del Giardino botanico di Koeningsberg; compenso alla pittrice Maddalena Lisa, incaricata di eseguire alcune tavole di piante, e al portinaio Giuseppe Sibilla; annessione dell'Orto botanico al giardino del Valentino.

Bilancio dell'Università

Bilancio preventivo per l'anno 1862; "Nota particolareggiata intorno alle proposte fatte per le spese ordinarie occorrenti nel 1863..." facente parte del bilancio preventivo per l'anno 1863; elenco di professori e di cattedre vacanti nell'anno 1860-61; bilancio preventivo per l'anno 1864; bilanci dei singoli Stabilimenti scientifici del 1863 e del 1864; circolare del Ministero della Istruzione pubblica n. 132 del 28 febbraio 1863 con oggetto "Bilancio per l'anno 1864"; corrispondenza con il ministro.

Premii Balbo, Bricco e Martini

Disposizioni del ministro circa le modalità di svolgimento del concorso e l'assegnazione dei premi; domande degli studenti per la partecipazione al concorso (non la totalità di quelle presentate): Daniele Antonini, Giovanni Astegiano, Emilio Astesiano, G. Basso, Ernesto Bechis, Stanislao Bruera, Alessandro Chiappè, Domenico Gagliolo, Alessandro Ganora, Carlo Giambelli, Giovanni Giudice, Elia Lattes (emigrato veneto), Vincenzo Massabò, Giuseppe Molinari, Ottavio Moreno, Antonio Negro, Francesco Patriarca, Beniamino Pavia, Paolo Pavesio, Carlo Antonio Pivano, Vincenzo Ratti, Marco Sales, Francesco Steverengo, Fedele Streito; schede compilate dai professori con i voti dati ai singoli concorrenti; tabelle e relazioni riassuntive sui candidati; nomina dei vincitori: Elia Lattes, Vincenzo Ratti, Antonio Ratti, Giovanni Astegiano, Carlo Pivano. Tutti questi documenti sono relativi al concorso dell'anno 1861-1862, mentre per l'anno successivo è presente un'unica lettera del ministro con l'indicazione dei vincitori: G. Carle, Domenico Zeppa, Giovanni Battista Corva, Antonio Negro, Giuseppe Roberto. All'interno del fascicolo sono presenti anche documenti relativi a un concorso per posti di perfezionamento all'estero e all'interno, per la cui assegnazione sono state nominate tre commissioni esaminatrici per le Facoltà di Giurisprudenza, Medicina e chirurgia e Scienze fisiche. Sottofascicolo "Facoltà di Giurisprudenza": domande e documenti di Alessandro Bert, Giovanni Bertetti, Aristide Bergoen, Francesco Paolo Orestano; nomina di Pasquale Stanislao Mancini a presidente e di Ilario Filiberto Pateri e Pier Carlo Boggio a componenti della commissione esaminatrice; assegnazione a Emilio Lattes di un sussidio per lo studio a Berlino; arrivo a Torino di Augusto Ruggeri quale vincitore della borsa di studio all'interno erogata dall'Università di Bologna. Sottofascicolo "Facoltà di Medicina e chirurgia": verbale della commissione esaminatrice, composta da C. Sperino, C. Demaria e J. Moleschott, nel quale sono indicati le modalità d'esame; lettere di Domenico Chiara. Sottofascicolo "Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali": commissione composta da A. Sismonda, R. Piria e G. Govi; domanda di ammissione al concorso di Giuseppe Montuori.

Tesi e diplomi per il conferimento della laurea presso la Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Torino

Tesi e diplomi di laurea in ingegneria della Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Torino, dall'avvio sino alla seconda metà degli anni Settanta del XIX secolo.

La legge sul Riordinamento dell’Istruzione Pubblica 13 novembre 1859, n. 3725 (legge Casati) stabilisce la trasformazione dell’Istituto tecnico di Torino nella Scuola d’applicazione per gli ingegneri, annessa alla Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche dell’Università (artt. 53 e 309). Il successivo regolamento, approvato con R.D. 4338 del 17 ottobre 1860, prevede, per ottenere il diploma di “ingegnere laureato”, la frequenza di un corso biennale, concluso da un esame generale: “L’esame generale consisterà in una disputa attorno a una dissertazione scritta liberamente dal candidato sulle materie degli esami speciali, ed intorno a tesi di meccanica, di costruzioni e di geometria pratica. Le dissertazioni e le tesi saranno messe a stampa per cura del candidato e presentate quaranta copie alla Segreteria della Scuola almeno dieci giorni prima della disputa” (art. 24). Il regolamento annesso al R.D. 11 ottobre 1863, n. 1718 conferma quanto già in vigore per gli esami generali (art. 30), ma prevede come titolo di accesso alla Scuola, non più, come sino ad allora, la laurea in Matematica, bensì la licenza nella stessa disciplina. Contrariamente al dettato dei due regolamenti, gli esemplari presenti in collezione documentano la discussione non di tre, ma di quattro tesi, con l’aggiunta di una dal corso di Macchine a vapore.
Il Museo industriale è istituito a Torino con R.D. 23 novembre 1862, n. 1001, alle dipendenze del Ministero d'Agricoltura, industria e commercio; il seguente R.D. 30 dicembre 1866, n. 1844, disciplina i corsi impartiti dal Museo, che rilasciava, dopo non meno di quattro anni di corso, il diploma di professore per gli istituti tecnici industriali e professionali e di ingegnere per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche (art. 3).
Il R.D. 23 novembre 1867, n. 4052, approva il nuovo regolamento della Scuola d'applicazione, al fine di coordinarne l'azione a quella del Museo industriale e dell'Accademia Albertina di Belle Arti. Oltre all'ingegneria civile, la Scuola inizia a erogare cinque nuovi corsi di laurea, quattro in ingegneria industriale (per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche) e uno in architettura civile. Per i soli aspiranti ingegneri chimici e per gli architetti il corso preparatorio universitario propedeutico all'accesso alla Scuola è ridotto a due anni, per gli altri resta in vigore l'obbligo del conseguimento della licenza in Matematica, dopo tre anni di corso all'Università. Al termine del corso biennale presso la Scuola d'Applicazione, per ottenere il diploma di laurea i candidati presentavano una dissertazione su un tema a loro scelta, stampata in 50 copie (art. 3); vengono meno le tesi discusse oralmente.
Il Regolamento per le Regie Scuole d'applicazione per gli ingegneri, allegato al R.D. 8 ottobre 1876, n. 3434, uniforma i requisiti d'accesso ai corsi, richiedendo la "licenza fisico-matematica" ossia aver frequentato un biennio presso la Facoltà di Scienze MFN, e prolunga la durata degli studi in ingegneria e architettura a tre anni (art. 3). Per il conseguimento della laurea era infine previsto un esame generale, diviso in due parti: la prima consiste nella "realizzazione di un progetto pratico complesso, da eseguirsi nel tempo di 15 giorni"; la seconda orale, in cui si discute il tema del progetto e le materie affini (art. 12). Nel regolamento viene meno la richiesta della dissertazione a stampa.

Tesi del 1862

Tesi di: Vincenzo Crosa (Motore a gaz-luce e ad aria dilatata) e Ottavio Moreno (Trasformazione del calore in lavoro dinamico e principii di termodinamica applicati alle macchine a vapor d'acqua, tav.).

Studenti di Farmacia

Disposizioni riguardanti gli studenti: fra Cesario da Savona (del convento dei frati cappuccini di Genova), Giovanni Battista Tacchella, Marco Vasilicò (emigrato veneto), Cipriano Bogino, Pietro Ponzano, Luigi Zolli, Giuseppe Botturi, Giacomo Steffanino, Salvatore Palma.
Disposizioni del ministro in merito a: ammissioni degli studenti agli esami prima della fine dell'anno scolastico; ammissione dei farmacisti alla Facoltà di Medicina e chirurgia.
Relazioni presentate al rettore da A. Abbene, direttore della Scuola di Farmacia in merito a: regolamentazione della pratica degli allievi farmacisti presso farmacie; esercitazioni pratiche che devono essere seguite dagli studenti; andamento della Scuola nell'anno scolastico 1861-62.

Studenti di Estere Università

Disposizioni del ministro in merito alla richiesta di dispensa dal pagamento delle tasse presentata dal sacerdote siciliano Silvestro Tudisca.

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