Lettera di Luigi Antonio Ventimiglia
- IT SMAUT Museo Lombroso 592
- File
- 1978
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Lettera di Luigi Antonio Ventimiglia
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Disegni a matita di Andrea Dessette
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Disegni a matita (alcuni con scritte) di Agostino Cortella
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Alcuni sono stati attribuiti
Tre disegni di Romualdo Rasini (uno piccolo, a inchiostro, rappresenta il manicomio di Imola)
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Pittura a tempera di Giovanni Battista Giudici
Part of Museo "Cesare Lombroso"
L'autore annota: Stile pompeiano a colori
Disegni anonimi, a inchiostro, accompagnati da una lettera del donatore, C. Lorray di Metz
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Due quaderni con disegni a colori (matite e inchiostri)
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Nel primo quaderno si trova la scritta Frangar non flectar a pag. 1, 4, 22, 36, 43, mentre a pag. 13 si trova il nome (del potenziale autore?) Oderda Andrea. Le pagine del secondo quaderno sono state numerate dall'autore
Disegno a inchiostro di Ambrogio Poggi
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Disegno a inchiostro di Giuseppe Robbia
Part of Museo "Cesare Lombroso"
L'autore scrive in didascalia: Il po' parte dl Monviso all'altezza di duemila metri
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Part of Museo "Cesare Lombroso"
Part of Collezione "Marco Albera"
L’11 gennaio 1821, al Teatro d’Angennes, alcuni studenti indossarono un berretto di lana rossa con fiocco nero, colori delle insegne carbonare. Nonostante si trattasse di un gesto goliardico, furono arrestati dai carabinieri in violazione del privilegio del foro. Il giorno seguente, per protesta, l'Università fu occupata; nonostante la mediazione di Prospero Balbo, ministro dell'Interno e capo del Magistrato della Riforma, Ignazio Thaon di Ravel, governatore militare della città di Torino, ordinò di sedare con la forza il tumulto. Le truppe, abbattuto il cancello su via Po, irruppero nel cortile e ferirono una trentina di giovani: numerosi furono gli arresti e i ricoveri presso l'Ospedale di San Giovanni. Seppur la protesta sia sorta spontaneamente, contro la violazione di antichi privilegi, i fatti assunsero un forte significato politico, in virtù del malcontento per le condizioni dell’Università. Nel 1814 erano stati allontanati alcuni tra i migliori docenti, a causa della loro partecipazione alle vicende rivoluzionarie e alla collaborazione con il regime napoleonico, sottoponendo l'Ateneo a un controllo ideologico soffocante.
Molti studenti, insieme ad alcuni docenti e numerosi “ripetitori” del Collegio delle Province, presero parte al movimento insurrezionale sorto a marzo. Dopo la sconfitta di Novara a opera dell’esercito austriaco alcuni fuggirono esuli in Spagna, tra cui tre degli studenti che avevano indossato il berretto rosso; altri furono invece arrestati. L’Università restò a lungo chiusa e furono adottati provvedimenti per evitare gli assembramenti dei giovani in città, stabilendo che si istruissero almeno per i primi anni nelle città di provenienza. Nel 1822 fu abolito il privilegio del foro, soppresso il Collegio delle Province e approvato un Regolamento in cui i doveri religiosi e il controllo costante su abitudini di vita e condotta suscitano un forte malcontento.
Si conservano:
Si conservano inoltre alcuni estratti in fotocopia di studi storici dedicati ai fatti di Pietro Egidi, Arturo Segre e Pierangelo Gentile.
Part of Collezione "Marco Albera"
Il 10 marzo 1885, in occasione del tredicesimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, a Torino si tennero alcune manifestazioni a cui parteciparono gli studenti, tra cui gli iscritti all'Associazione democratica universitaria. Questi assembramenti furono prontamente sciolti dalla forza pubblica, che arrestò anche alcuni partecipanti. Già nei giorni precedenti il prefetto Bartolomeo Casalis aveva mandato nelle aule dell'Università alcuni agenti in borghese, a vigilare sull'ordine pubblico, senza darne avviso alle autorità accademiche. L'11 marzo gli studenti mandarono una loro delegazione in Prefettura per chiedere spiegazioni, trovando però i cancelli chiusi e le forze dell'ordine pronte a respingerli. Mentre la protesta stava montando nel cortile dell'Ateneo, una seconda delegazione si recò nuovamente in Prefettura e fu finalmente accolta. Nel corso dell'assemblea del giorno seguente venne comunicato l'esito dell'incontro: la posizione del prefetto, che rivendicava l'opportunità del proprio operato per il mantenimento dell'ordine pubblico, infiammò i giovani, che mossero in corteo verso piazza Castello. La forza pubblica procedette a disperdere i manifestanti, ad alcuni arresti e al sequestro della bandiera degli studenti. Solo tramite l'intervento del rettore Enrico D'Ovidio si giunse a una tregua, con la restituzione del vessillo e la scarcerazione degli allievi.
Si conserva una tavola a stampa, intitolata "Torino. L'agitazione universitaria (disegno di Oreste Silvestri)", illustrazione (fotozincotipia a colori ?) estratta da «L'Illustrazione Italiana», A. XII, n. 14, 5 aprile 1885, p. 221.
Part of Collezione "Marco Albera"
Manifesto in cui il rettore Domenico Tibone impone agli studenti il ritorno all'ordine, 3 febbraio 1897, stampa Tip. Reale-Paravia, mm 760 x 545.
Il 26 gennaio 1897 il ministro della Pubblica istruzione Emanuele Gianturco, in visita all'Università di Bologna, venne duramente criticato dagli studenti per le sanzioni disciplinari disposte contro i professori Antonio Labriola e Maffeo Pantaleoni. La protesta presto si allargò agli Atenei di Roma, Napoli, Sassari, Cagliari e Genova, dove si verificarono scontri tra gli studenti e la forza pubblica e furono chiuse le Università. A Torino il presidente del Circolo monarchico universitario Giovanni Toselli, studente di Giurisprudenza, inviò al ministro un telegramma di sostegno, in cui deplorava le manifestazioni dei colleghi bolognesi: questo episodio causò il 29 gennaio l’infiammarsi della protesta, guidata dallo studente di Lettere Carlo Sambucco. A febbraio l’Ateneo venne quindi chiuso e fu avviato un provvedimento disciplinare contro gli allievi che parteciparono alle contestazioni, con la conseguente loro espulsione.
Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali
Part of Università degli Studi di Torino
Verbali delle adunanze dei professori, registri delle lezioni, registri di iscrizione e carriera, verbali degli esami.
Documentazione relativa agli esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di chimico.
Facoltà di Lettere e filosofia
Part of Università degli Studi di Torino
Verbali delle adunanze dei professori, registri di iscrizione e carriera, verbali degli esami. Scuola di Magistero annessa alla Facoltà di Lettere e filosofia.
Facoltà di Chirurgia (1729-1844)
Part of Università degli Studi di Torino
Verbali delle adunanze del Collegio, iscrizioni, verbali degli esami.
Part of Università degli Studi di Torino
Bilanci, entrate, spese, giornali di cassa, tasse.
Felicitazioni per il matrimonio
Part of Castelnuovo, Enrico
Lettera di Laclotte a Castelnuovo: porge le proprie felicitazioni per il matrimonio con Delia Frigessi [1], che si augura di conoscere al più presto, e li invita quindi a una mostra di arte spagnola da lui curata [2].
Petit Larousse de la peinture / Dizionario della pittura e dei pittori
Part of Castelnuovo, Enrico
Lettera di Laclotte a Castelnuovo: esprime la sua approvazione per l'edizione italiana del Petit Larousse de la peinture [1], rendendosi disponibile per un incontro a Roma, tra fine agosto e inizio settembre, con il gruppo di lavoro coordinato da Castelnuovo.