- IT ASUT BECHIS Ernesto. Studi
- Serie
- 1863; 1866; 1873
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Lettere di Giuseppe Levi a Rodolfo Amprino
Parte diAmprino, Rodolfo
Lettere di Rita Levi-Montalcini
Parte diAmprino, Rodolfo
Corrispondenza con amici e colleghi italiani
Parte diAmprino, Rodolfo
Universiadi, Campionati nazionali universitari e sport in genere
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali relativi alle Universiadi, le olimpiadi universitarie estive e invernali, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta del XX secolo:
Manifesti dei Campionati nazionali universitari, organizzati annualmente dal Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI):
Sono inoltre presenti:
Istruzione presso ordini religiosi
Parte diCollezione "Marco Albera"
Nucleo eterogeneo di materiali relativi all'istruzione presso ordini religiosi tra l'inizio del XVII sec. e la prima metà del XIX sec.
Periodici e numeri unici studenteschi e universitari
Parte diCollezione "Marco Albera"
Sono qui aggregati materiali a stampa prodotti dagli studenti universitari e degli istituti medi superiori di Torino e di altre città italiane, tra fine XIX e gli anni Sessanta del XX secolo. Nel corpus, che comprende pubblicazioni assai diverse l’una dall’altra, si possono riconoscere due tipologie principali:
Contenuto ricorrente sono testi in prosa e in versi dall’intento umoristico e satirico aventi per bersaglio studenti e professori, oggetto di caricature e vignette.
Oltre ai materiali storici sono presenti quattro numeri unici goliardici recenti: Il Vampiro. Semisatirico dell’Associazione Ferrarese Universitaria (28 dicembre 1995), L’araldo dei Briai II. Numero unico, ferie matricolari 1996, Pisa, Il fittone universale (Bologna, 2003), L’ingriphato. L’unico editoriale goliardico per taglie forti… (Perugia, 16 aprile 2005).
Parte diCollezione "Marco Albera"
I materiali musicali e teatrali sono riconducibili a tre poli principali:
Miscellanea su studenti, associazionismo giovanile e Università
Parte diCollezione "Marco Albera"
Periodici illustrati – copie complete ma soprattutto ritagli – databili tra seconda metà del XIX secolo e prima metà del XX secolo. Gli dicembre esemplari sono stati raccolti dal collezionista sul mercato antiquario per il loro contenuto: riportano notizie, illustrazioni o fotoriproduzioni relative a iniziative e veglioni studenteschi, all’operato di diverse associazioni giovanili e ad anniversari e celebrazioni che riguardano svariate Università italiane.
Rimane un nucleo residuale di periodici, quotidiani e riviste umoristiche per lo più di ambito torinese, che seppur non presenti attinenza tematica si è mantenuto aggregato al corpus: «Il bacillo virgola», A. I, n. 16, 15 luglio 1932; «Il cittadino. Giornale politico, amministrativo, commerciale del circondario d'Asti», A. XXI, n. 26 luglio 1871; «Gazzetta Piemontese», 14 dicembre 1830 e 29 ottobre 1847; «Il Piemonte antiblasfemo», A.I, n. 1, maggio 1926; «Torino ride», anno XXI, n. 14, 8 ottobre 1926.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Testi di legge a stampa per lo più inerenti all'istruzione universitaria, dal Ducato di Emanuele Filiberto a Carlo Emanuele II e dal Regno di Sicilia sotto Vittorio Amedeo II al Regno d'Italia sotto Vittorio Emanuele III.
Tesi, poesie e diplomi per il conseguimento dei gradi accademici presso altri Atenei
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali inerenti il conseguimento dei gradi accademici presso Università italiane ed estere.
A questo corpus sono state aggregate alcune dissertazioni che non risultano stampate in vista del conferimento di un grado accademico: si tratta di dispute avvenute in accademie private di professori dell'Università successivamente alla laurea o di esercitazioni e prove in itinere di corsi. Al pari, oltre ai diplomi si conservano anche alcuni certificati di iscrizione (fides matricolari).
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali a stampa riferibili alla cerimonia per il conferimento dei gradi accademici, dalla seconda metà del XVIII secolo alla prima metà del XX.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Tesi e diplomi di laurea in ingegneria della Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Torino, dall'avvio sino alla seconda metà degli anni Settanta del XIX secolo.
La legge sul Riordinamento dell’Istruzione Pubblica 13 novembre 1859, n. 3725 (legge Casati) stabilisce la trasformazione dell’Istituto tecnico di Torino nella Scuola d’applicazione per gli ingegneri, annessa alla Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche dell’Università (artt. 53 e 309). Il successivo regolamento, approvato con R.D. 4338 del 17 ottobre 1860, prevede, per ottenere il diploma di “ingegnere laureato”, la frequenza di un corso biennale, concluso da un esame generale: “L’esame generale consisterà in una disputa attorno a una dissertazione scritta liberamente dal candidato sulle materie degli esami speciali, ed intorno a tesi di meccanica, di costruzioni e di geometria pratica. Le dissertazioni e le tesi saranno messe a stampa per cura del candidato e presentate quaranta copie alla Segreteria della Scuola almeno dieci giorni prima della disputa” (art. 24). Il regolamento annesso al R.D. 11 ottobre 1863, n. 1718 conferma quanto già in vigore per gli esami generali (art. 30), ma prevede come titolo di accesso alla Scuola, non più, come sino ad allora, la laurea in Matematica, bensì la licenza nella stessa disciplina. Contrariamente al dettato dei due regolamenti, gli esemplari presenti in collezione documentano la discussione non di tre, ma di quattro tesi, con l’aggiunta di una dal corso di Macchine a vapore.
Il Museo industriale è istituito a Torino con R.D. 23 novembre 1862, n. 1001, alle dipendenze del Ministero d'Agricoltura, industria e commercio; il seguente R.D. 30 dicembre 1866, n. 1844, disciplina i corsi impartiti dal Museo, che rilasciava, dopo non meno di quattro anni di corso, il diploma di professore per gli istituti tecnici industriali e professionali e di ingegnere per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche (art. 3).
Il R.D. 23 novembre 1867, n. 4052, approva il nuovo regolamento della Scuola d'applicazione, al fine di coordinarne l'azione a quella del Museo industriale e dell'Accademia Albertina di Belle Arti. Oltre all'ingegneria civile, la Scuola inizia a erogare cinque nuovi corsi di laurea, quattro in ingegneria industriale (per le industrie meccaniche, chimiche, agricole e metallurgiche) e uno in architettura civile. Per i soli aspiranti ingegneri chimici e per gli architetti il corso preparatorio universitario propedeutico all'accesso alla Scuola è ridotto a due anni, per gli altri resta in vigore l'obbligo del conseguimento della licenza in Matematica, dopo tre anni di corso all'Università. Al termine del corso biennale presso la Scuola d'Applicazione, per ottenere il diploma di laurea i candidati presentavano una dissertazione su un tema a loro scelta, stampata in 50 copie (art. 3); vengono meno le tesi discusse oralmente.
Il Regolamento per le Regie Scuole d'applicazione per gli ingegneri, allegato al R.D. 8 ottobre 1876, n. 3434, uniforma i requisiti d'accesso ai corsi, richiedendo la "licenza fisico-matematica" ossia aver frequentato un biennio presso la Facoltà di Scienze MFN, e prolunga la durata degli studi in ingegneria e architettura a tre anni (art. 3). Per il conseguimento della laurea era infine previsto un esame generale, diviso in due parti: la prima consiste nella "realizzazione di un progetto pratico complesso, da eseguirsi nel tempo di 15 giorni"; la seconda orale, in cui si discute il tema del progetto e le materie affini (art. 12). Nel regolamento viene meno la richiesta della dissertazione a stampa.
Parte diCollezione "Marco Albera"
Carte e materiali vari per lo più relativi al contesto studentesco e goliardico torinese, con alcuni esemplari ricollegabili a differenti città italiane sede di ateneo: diplomi di laurea goliardici, manifesti e papiri matricolari.
Pubblicazioni inerenti a professori dell'Università di Torino
Parte diCollezione "Marco Albera"
Materiali ricollegabili a docenti dell'Università di Torino, dal XVIII alla prima metà del XIX secolo. Si tratta di testi a stampa di cui i professori sono autori o soggetti, in particolare di orazioni, esercitazioni e necrologi.