Frammenti dell'archivio privato, rinvenuti all'interno di arredi a lui appartenuti. Sono presenti: fotografie di Benedetto Parini, del padre Giovanni Luigi e probabilmente della madre Carolina Galvano Chirio; pagelle scolastiche, dalle scuole elementari al liceo (1890-1901); documenti relativi alla causa di separazione tra Pietro Brondi e Teresa Dogliero (1924-1927), coniugati nel 1920 (sono menzionati l'avvocato Bernardo Rippa e il procuratore Gioachino Boglione); corrispondenza privata tra Teresa Dogliero e Benedetto Parini; ricevute di alberghi, ristoranti, tintorie, sartorie.
Piccolo nucleo di materiali relativi agli studi universitari di Teresa Barocelli.
Medaglia in argento, ricordo della nascita; sul fronte raffigurazione di madre e figlia, sul verso campana con incisione del nome Teresa e della data di nascita 26 giugno 1889;
opuscolo: Teresa Barocelli, La costituzione del tannino, Torino, Tipografia militare - S. Bosio, 1910. Reca in calce “Torino, R. Istituto di Chimica, maggio 1910”. Si tratta certamente dell’edizione a stampa della dissertazione scritta presentata per il conseguimento della laurea in Chimica;
opuscolo: Teresa Barocelli, I batteri dello zolfo, Torino, Tipografia S. Bosio, 1910. Reca in calce “Torino, Regio Orto Botanico, maggio 1910”. Si tratta certamente dell’edizione a stampa di una delle tre sottotesi presentate per il conseguimento della laurea in Chimica;
biglietto: “la Sig.na Teresa Barocelli si è addottorata in Scienze Naturali, Torino, 19 aprile 1913”, stampa L. Wolf & C. di Torino. Reca un fregio superiore con motivo scherzoso di piante e animali che alludono al corso di laurea completato.
La documentazione copre un periodo da fine '800 al 1942 e comprende carte che testimoniano la sua intensa e originale attività professionale, i suoi molteplici interessi verso altre discipline nonché il suo impegno politico (anche in relazione allo stretto rapporto con il fratello Claudio, deputato socialista, in seguito fuoriuscito).
Il fondo di Giuseppe di Rovasenda comprende quaderni manoscritti, appunti di osservazioni ampelografiche, corrispondenza con studiosi italiani e stranieri, schede ampelografiche estratte dai quaderni dal figlio Amedeo, copie italiana e tedesca del "Saggio di un'ampelografia", lettere e documenti diversi successivi alla morte del conte, concernenti la sorte delle sue carte.