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Descrizione archivistica
Archivio storico. Università degli Studi di Torino Sub-fondo
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Facoltà di Scienze e Lettere

Il Magistero delle Arti aveva tradizionalmente la funzione di completamento degli studi secondari, propedeutica alla prosecuzione degli studi in Teologia, Legge, Medicina. Ne erano materie di studio fondamentali la retorica, la filosofia e la matematica. La Costituzione del 25 ottobre 1720 mantiene la dipendenza del Magistero da Medicina, prevedendo l’esistenza di tre Facoltà, “cioè la teologica, quella delle leggi, e canoni, e quella della medicina, filosofia ed arti”. Con le Costituzioni del 20 agosto 1729 il Magistero delle Arti è costituito come quarta Facoltà, con un proprio preside, ma senza un Collegio autonomo. Le medesime Costituzioni prevedono la nascita, fuori dell'Università, di Scuole di Grammatica, Umanità e Retorica, facendo sorgere l'esigenza del reperimento degli insegnanti. Le Costituzioni prevedono infatti che vi possano insegnare solo i maestri che abbiano superato un esame davanti al professore di Eloquenza o abbiano conseguito il Magistero delle Arti, che dunque si vede riconoscere, senza perdere la funzione propedeutica, la responsabilità di formare gli insegnanti delle nuove scuole pubbliche. Con la regia patente del 29 agosto 1737 si stabilisce la creazione di un Collegio delle Arti autonomo e uguale alle altre Facoltà. Il Collegio, presieduto dal priore, è diviso in tre classi, ciascuno composto da otto professori: quella dei filosofi, quella dei matematici e quella dei retori e maestri delle lingue. Come puntualizzato dalla patente del 3 aprile 1738, innanzi al Collegio, e in particolare ai professori della classe opportuna, si tenevano diversi esami: “pel grado di Magistero delle Arti da conferirsi agli studenti aspiranti alle Facoltà superiori; pel grado di Magistero delle Arti da conferirsi ai Maestri di Filosofia nelle Provincie, e di Rettorica, Umanità e Gramatica per i Maestri, così nelle Provincie, che in Torino; per l’esame degli Architetti, Maestri de’ Conti, e Misuratori; per l’esame de’ semplici Maestri de’ primi rudimenti gramaticali” (volume di verbali del Collegio delle Scienze e belle Arti).
Con Regio Biglietto del 9 marzo 1762 sono introdotte norme più restrittive e severe circa gli studi, la pratica e gli esami di agrimensori, misuratori, architetti civili e architetti idraulici..
Le Costituzioni del 1772 confermano il Magistero delle Arti sia come corso propedeutico per la prosecuzione degli studi nelle Facoltà superiori, con percorsi differenziati per gli aspiranti alle laurea in Teologia e Giurisprudenza rispetto a Medicina, sia per coloro che ambiscono all’impiego “di professore di Filosofia, o delle buone Arti” (titolo V, capo IV).
Il Manifesto del Magistrato della Riforma sopra gli studi del 3 ottobre 1822 prevede una durata di quattro anni per il corso di Matematica ed idraulica, per gli aspiranti al titolo di ingegnere idraulico, di tre per il corso di Architettura civile (quattro dal 1834), per gli aspiranti al titolo di architetto civile, e di quattro per il corso sia di Lettere che di Filosofia, per gli aspiranti al titolo di professore di filosofia, di retorica o di umanità, con deroghe per chi già esercitasse la professione fuori dall'Università.
Con R.D. 9 ottobre 1848, n. 826 la Facoltà di Scienze e Lettere è divisa "in due Facoltà separate sotto i titoli di Belle Lettere e Filosofia, e di Scienze Fisiche e Matematiche" (art. 1).

Facoltà di Economia e commercio (e suoi precedenti)

La documentazione è relativa anche alla Regia Scuola superiore di studi applicati al commercio, attiva dal 1906, divenuta poi dal 1913 Regio Istituto superiore di studi commerciali e poi dal 1923 Regio Istituto superiore di Scienze economico-commerciali, divenuto Facoltà di Scienze economiche e commerciali con R.D. 27 ottobre 1935, n. 2124.
Verbali delle adunanze del Consiglio accademico e di amministrazione, e poi delle adunanze del Consiglio di Facoltà, registri delle lezioni, registri di iscrizione e carriera, verbali degli esami.

Caduti nella Prima Guerra mondiale

Il decreto luogotenenziale 1° ottobre 1916, su proposta del ministro dell’Istruzione pubblica Francesco Ruffini, autorizzò i rettori a conferire le lauree ad honorem agli studenti caduti che avessero già compiuto l’intero corso di studi per il conseguimento della laurea medesima. Il Consiglio accademico, tuttavia, ritenendo che in tal modo un numero troppo esiguo di giovani fosse onorato, deliberò che fosse conferito un attestato d’onore a tutti i caduti, a qualunque anno appartenessero o appena laureati. La cerimonia si tenne nell’aula magna dell’Università il 25 marzo 1917, e riguardò i caduti di cui si fosse avuta notizia entro il 21 marzo. Tenne il discorso Ettore Stampini, autore anche del testo latino dell'attestato d’onore, e una relazione il rettore, Romeo Fusari.
Una seconda cerimonia di conferimento delle lauree ad honorem si tenne nell'aula magna dell'Università il 27 maggio 1918, una terza il 13 giugno 1920.
I distici latini scritti da Stampini sono riportati anche in apertura dell’epigrafe marmorea che reca la lista dei caduti commemorati, dedicata nel 1920 (e tuttora presente nella sala Mario Allara, al piano nobile del Palazzo del Rettorato).

Comitato Studentesco Universitario Interfacoltà - C.S.U.I.

Verbali delle adunanze degli organismi direttivi, documentazione contabile, corrispondenza.
Giornale "Ateneo": copie multiple delle copie stampate e archivio della redazione.
Sei manifesti prodotti dagli studenti durante le agitazioni del 1964 e due nel 1967.
Un manifesto relativo all’Italian Study Tour dell’aprile 1959, ciclo di iniziative sui problemi del Mercato Comune Europeo - MEC.

Comitato Studentesco Universitario Interfacoltà - C.S.U.I.

Corso di perfezionamento per i licenziati dalle Scuole normali

Verbali delle adunanze del Consiglio direttivo, registri di iscrizione, documentazione relativa alle tasse, verbali degli esami speciali e di diploma.

Il Corso di perfezionamento per i licenziati dalle Scuole normali, istituito con L. 24 dicembre 1904, n. 689 e avviato nelle Facoltà di Letteratura e Filosofia delle Università italiane con il R.D. 19 gennaio 1905, n. 29, fu regolamentato dal R.D. 1° gennaio 1906, n. 30 e infine soppresso e sostituito con l'Istituto superiore di Magistero con il R.D 13 marzo 1923, n. 736.
Aperto inizialmente a tutti i licenziati delle Scuole normali, ne vide successivamente l'accesso vincolato al superamento di un esame di ammissione (R.D. del 3 luglio 1921, n. 1084), provvedimento osteggiato dal Consiglio del corso. L'introduzione dell'esame causò un forte e immediato calo delle iscrizioni che dalle 420 unità dell'anno accademico 1920/1921 scese alle 97 dell'anno 1921/1922 .
Nelle fonti è talora indicato come"Scuola Pedagogica".

Attività della Commissione per la sistemazione delle Biblioteche Nazionale e Civica nel palazzo del Debito pubblico

Copie del decreto ministeriale del 9 ottobre 1912 di nomina della Commissione, minute dei verbali delle adunanze della Commissione dal 18 ottobre 1912 al 16 maggio 1913, corrispondenza.

Commissione per la sistemazione delle Biblioteche Nazionale e Civica di Torino nel palazzo del Debito pubblico

Atti delle commissioni istituite a seguito dell'incendio della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino

All'indomani dell'incendio furono istituite diverse commissioni per valutare i danni, coordinare le iniziative di recupero del patrimonio e di risistemazione della Biblioteca: "Commissione per la proposta dei provvedimenti più urgenti intesi a portare riparo ai danni dell'incendio della Biblioteca Nazionale di Torino"; "Commissione per il ricupero e per la ricognizione dei manoscritti"; Commissione speciale per la ricostituzione della Biblioteca Nazionale di Torino.

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