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Archivio storico. Università degli Studi di Torino
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Tesi del 1863

Tesi di: Alessandro Bonacossa (Sull'equilibrio e stabilità delle volte, tav.), Alessandro Malvano (Del settore di Stephenson considerato specialmente come organo di distribuzione od espansione variabile nelle macchine locomotive, tav.), Giovanni Battista Millo (Della flessione dei prismi rettilinei, tav.), Giuseppe Olivieri (Della Trazione dei veicoli sulle vie ferrate), Tommaso Piccardo (Teoria generale dei camini per caldaie a vapore) e Vincenzo Polani (Sull'equivalente meccanico del calore).

Tesi del 1863

Per il grado di laurea: Giocondo Aschieri, Ferdinando Bertone di Sambuy, Tullio Brofferio, Alessio Capuccio, Giovanni Fietta, Massimino Flandinet, Antonio Franzini, Vittorio Fulvio Fumagalli, Luigi Giansana, Cesare Magnaghi, Luigi Rigoletti, Emilio Serravalle, Giuseppe Toso, Carlo Ubertalli e Pier Virgilio Zucchinetti.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Michele Germano (2 copie).

Farmacia - Tesi per il conferimento del titolo di Farmacista

Tesi a stampa presentate per il conseguimento del titolo di Farmacista presso la Scuola di Farmacia. Si conserva il corpus pressoché completo delle dissertazioni discusse nell'Ateneo dal 20 dicembre 1843 al 14 agosto 1845 (risulta mancante solamente quella di Vincenzo Boschiassi).

Tesi del 1863

Tesi di Edoardo Riva (Dissertazione inaugurale intorno al calcio ed al suo protossido).

Esami speciali di matematica

Sono verbalizzati gli esami di diversi insegnamenti: Calcolo differenziale integrale, Chimica inorganica, Disegno, Disegno architettonico, Fisica sperimentale, Geodesia, Geodesia teoretica, Geometria (2° esame), Geometria descrittiva, Introduzione al calcolo, Meccanica razionale.

Esami di Clinica medico-chirurgica

I verbali degli esami di Clinica medico-chirurgica occupano le prime 147 pagine di un registro, poi utilizzato (dal 1864) per gli esami di Clinica chirurgica. Con rubrica.

Esami pubblici di Scienze fisiche e matematiche

A partire dal 1861 (p. 50) è in uso anche la denominazione esame generale, secondo quanto previsto dalla legge Casati (art. 128). Sono presenti lauree in Fisica, Scienze naturali, Chimica e una laurea in Matematica (di Giuseppe Boidi, 14 febbraio 1863).

Lezioni di Meccanica razionale 1861-62

Testo delle 154 lezioni tenute dal 6 novembre 1861 al 21 luglio 1862, corrispondenti al corso completo.
E' presente il sommario, che prevedeva 157 lezioni, ma, nel fascicolo relativo alla lezione 154, Erba annota "La lezione non ebbe luogo; il corso ebbe fine per mancanza di studenti alla scuola".

1861/62

Istanze di: Antonio Negro, Bartolomeo Tesio e Giorgio Turbiglio. Tutte le istanze sono corredate dagli allegati, ma prive delle prove scritte.

Tesi del 1862

Per il grado di laurea: Marco Arese, Paolo Bainotti, Giuseppe Calvetti, Luigi Datta, Giuseppe Demichelis, Gustavo Morelli di Popolo, Giovanni Pautassi, Giuseppe Rebaudi, Giovanni Ribotti (3 copie), Prospero Ricca-Barberis e Giuseppe Vergnano.

Tesi del 1862

Per il grado di laurea: Giorgio Ballario, Simone Bensa, Giacinto Boetti, Giuseppe Germano, Giovanni Giudice (2 copie), Michele Longo, Giuseppe Marcellino, Domenico Sappa e Giovanni Saviotti.

Tesi del 1862

Per il grado di laurea in Lettere: Spirito Garneri (titolo della dissertazione: Uffizi della letteratura. Seguono gli argomenti delle tesi libere, suddivisi per disciplina).

Domande di professori, direttori di stabilimenti relative a bisogni, a provviste, concernenti i loro insegnamenti

Sono presenti: elenchi di studenti iscritti a vari corsi del 1860, privi di segnatura originaria, e un ordine del rettore sulla distribuzione delle propine fra i bidelli; la "Relazione della Commissione incaricata di riferire al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sul progetto di riordinamento del corso di Matematica nella Regia Università di Torino", priva di data; la richiesta di L. Schiaparelli di due carte, una dell'Italia antica e una dell'impero romano, per il suo corso di Storia antica.

Scuola superiore di Metodo

La Scuola di Metodo normale fu istituita presso l’Università con il R. Biglietto del 4 giugno 1844, reso esecutivo col Manifesto del Magistrato della Riforma n. 444 del 10 luglio 1844, allo scopo di formare i maestri della Scuola elementare. A seconda dell'abilità dimostrata in sede d'esame, gli allievi conseguivano le Patenti di maestro di prima o di seconda scuola elementare; solo ai candidati più meritevoli erano concesse le Patenti di professore di Metodo, in previsione dell’apertura di scuole di Metodo provinciali. La scuola inaugurò il 26 agosto: fu Ferrante Aporti a tenere le lezioni, concluse il 30 settembre e seguite dagli esami scritti e orali.
Le R. Lettere-Patenti n. 515 del 1° agosto 1845 istituirono, a fianco della prima Scuola superiore di Metodo, le Scuole provinciali di Metodo, destinate a formare i maestri elementari; diversamente, alla Scuola superiore presso l’Ateneo rimaneva in capo la sola formazione dei professori di Metodo. Il regolamento annesso stabiliva per il corso superiore di Metodo la durata di un anno scolastico, da novembre a giugno. Le lezioni erano tenute da un professore, coadiuvato da due assistenti e da un maestro di disegno lineare. Per accedere all'esame di ammissione era necessario aver già frequentato un corso presso una Facoltà (per gli ecclesiastici non graduati era sufficiente l’attestato vescovile di frequenza al corso teologico nella diocesi d’appartenenza) e i corsi di Zoologia, Mineralogia, Botanica e Chimica Generale (la Patente di professore di Filosofia era accettata come titolo equipollente). L’esame orale verteva su queste quattro discipline e sulla Filosofia razionale ed era sostenuto con i rispettivi docenti e il professore di Metodo. A fine corso era previsto un esame scritto e uno orale alla presenza del professore, dei due assistenti, del maestro di disegno e di tre membri del Collegio di Scienze e Lettere: chi conseguiva le patenti era abilitato al ruolo di assistente presso le Scuole di Metodo provinciali e dopo due anni al ruolo di professore.
A partire dal 1849-50 il «Calendario scolastico» indica come biennale la durata del corso per conseguire il grado di professore di Metodo: "Nel 1° anno si studiano la Chimica generale, la Mineralogia, la Botanica e Zoologia, sostenendo poscia un esame di promozione su tutte le materie che formano l’argomento degli studi delle quattro classi elementari. Nel 2° anno gli alunni frequentano le lezioni teorico-pratiche sulla Pedagogia e sul Metodo generale e speciale proprio delle scuole elementari. Di questo insegnamento sono incaricati un professore e un assistente” (divenuti due a partire dall'anno seguente).
Il R.D. n. 1281 del 24 ottobre 1851 aggiunse alle cinque materie previste per l’esame di ammissione gli Elementi di Aritmetica e Geometria, suddividendo lo svolgimento della prova in due sedute con votazione distinta: il superamento della prima costituiva requisito di accesso alla seconda. Il R.D. n. 1306 del 17 dicembre 1851 separò la cattedra di Metodo generale dalla classe di Lettere, per ascriverla a quella di Filosofia.
La “legge Casati” (R.D.Lgs. n. 3725 del 13 nov. 1859, art. 357) istituisce infine nove Scuole normali per gli allievi maestri, facendo venir meno le Scuole provinciali di Metodo. Non risulta più prevista la Scuola superiore di Metodo presso l'Università.

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