- IT ASUT ALBERA - Tesi. Farmacia 1863
- Sotto-sottoserie
- 1863
Parte diCollezione "Marco Albera"
Tesi di Edoardo Riva (Dissertazione inaugurale intorno al calcio ed al suo protossido).
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Tesi di Edoardo Riva (Dissertazione inaugurale intorno al calcio ed al suo protossido).
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Per il grado di aggregazione al Collegio: Francesco Morelli (per la classe di Eloquenza). Si tratta dell'orazione "De vi Graecae poeseos in Italicam", tenuta dal candidato in occasione della cerimonia di aggregazione al Collegio di Scienze e Lettere come membro soprannumerario, nomina avvenuta il 30 dicembre 1797 in esecuzione del R. Biglietto diretto al Magistrato della Riforma del 12 del medesimo mese.
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Per il grado di laurea in Lettere: Domenico Pezzi (Il dio supremo dei greci nelle epopee omeriche).
Per il grado di aggregazione al Collegio: Eusebio Garizio (Considerazioni storico-politiche sulla lotta fra il patriziato e la plebe per l'uguaglianza cittadina dei due ordini in Roma).
Placchetta con emblema dell'Università di Torino
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Placchetta in argento 925: diametro mm 40, spessore mm 10; sul retro è saldata una vite in acciaio ottonato di mm 10.
Risale al novembre 1925 la prima attestazione dell’emblema dell’Università di Torino attualmente in uso, composto da un toro che poggia su tre libri, rimirante e sostenente sulla groppa un’aquila coronata che fissa il sole, con attorno la leggenda “+ Sigillum universitatis Augustae Taurinorum”. Era rettore Alfredo Pochettino e l’Università si avviava a celebrare il quarto centenario della nascita di Emanuele Filiberto. Con l’avallo di Federico Patetta, titolare della cattedra di Storia del diritto italiano, fu assunto come modello il sigillo aderente, in cera sotto carta, apposto in calce all’ordine del Collegio riformatori dell’Università del 15 maggio 1615, conservato presso l’Archivio di Stato di Torino. La corrispondenza al modello è filologica, ad esclusione di minimi dettagli: sui tre libri dell’originale vi sono una crocetta patente, un fermaglio e un segno indistinto a causa di una rottura, forse un altro fermaglio o il quarto zoccolo del toro. Chi concepì la placchetta interpretò invece come una seconda crocetta con un lungo piede il segno sul secondo libro e come un fiore araldico quello sul terzo.
Il toro è derivato dallo stemma della città e rimarca il legame dell’Università con Torino. L’aquila, unico volatile a poter fissare lo sguardo nel sole, rappresenta l’uomo che fissa la mente in Dio e in generale la sapienza, virtù dell’uomo di studio. L’uccello è coronato e allude quindi all’insegna dell’imperatore, che con un diploma del 1412 aveva confermato la bolla di fondazione dello studium di Benedetto XIII, del 1404. I tre libri su cui poggia l’animale rappresentano probabilmente le prime tre Facoltà: Teologia, Leggi, Arti e medicina.
Non è chiaro chi sia l’incisore dell’oggetto, ma il fatto che risulti in tutto sovrapponibile al timbro a secco realizzato tra 1925 e 1926 dalla ditta Navarra & Prandi incisori e della tipografia Villarboito Federico & figli potrebbe ricondurlo all'attività delle medesime aziende.
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Per il grado di laurea: Vittorio Cochis e Paolo Ignazio Crosa.
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Per il grado di Laurea: Luigi Racca (2 copie).
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Per il grado di licenza: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giacomo Giovanni Germano.
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Per il grado di laurea: Luigi Marchisio.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Vincenzo Gioberti.
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Per il grado di laurea: Vittorio Bolla e Iginio Martorelli.
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Per il grado di laurea: Celso Giuseppe Francesco Gallina.
Teologia - Poesie per la licenza, la laurea e l'aggregazione
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Poesie offerte in occasione del conferimento dei gradi accademici presso la Facoltà di Teologia:
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Per il grado di licenza: Pietro Antonio Badia.
Per il grado di laurea: Domenico Antonio Villa e Paolo Gaetano Vuy.
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Per il grado di licenza: Pietro Giuseppe Pinchia.
Per il grado di laurea: Cesare Andrea Massera.
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Per il grado di laurea: Giovanni Maria Baussero.
Per il grado di aggregazione al Collegio: Giuseppe Pullino.
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Per il grado di laurea: Giulio Filippo Toesca di Castellazzo.
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Per il grado di laurea: Jean André Ducrey, Pietro Giuseppe Gallenga e Joseph Reymond.
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Per il grado di laurea: Raimondo De Caroli.
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Per il grado di laurea: Carlo Ballauri.
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Per il grado di licenza: Vittorio Roero di Cortanze.