Area dell'identificazione
Codice di riferimento
Titolo
Date
- Milano, 1991-10-25 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto
1 carta
Area del contesto
Nome del soggetto produttore
Istituto conservatore
Storia archivistica
Modalità di acquisizione
Area del contenuto e della struttura
Ambito e contenuto
Lettera di Conti a Castelnuovo: accompagna l'estratto segnalato in nota [1]. Ringraziandolo per l'invio della nuova edizione del libro su Matteo Giovannetti, si sofferma sulla prefazione: la apprezza perché chiarisce che, per comprendere la pittura di Avignone, era stato necessario aggiornare il "concetto del senso di qualità" rispetto a quanto inteso negli studi di Meiss e Panofsky [2]. Proponendosi di fare lo stesso per Maso di Banco, Conti lo aggiorna sulle proprie ricerche e in particolare su quella che ritiene la sua prima opera, la Madonna di San Giorgio a Ruballa [FI] [3]. In chiusura, torna sulle fotografie delle pitture di Giovannetti pubblicate da Castelnuovo che, rivelando gli impasti della pittura a calce, sono per lui di particolare interesse.
Valutazione e scarto
Incrementi
Sistema di ordinamento
Area delle condizioni di accesso e uso
Condizioni di accesso
Condizioni di riproduzione
Lingua dei materiali
Scrittura dei materiali
Note sulla lingua e sulla scrittura
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
29,x21 cm
Lettera dattiloscritta con firma autografa del mittente.
Strumenti di ricerca
Area dei materiali collegati
Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Nota
[1] Alessandro Conti, Testo e immagine nell'età di Giotto [Estr da: Civiltà comunale: libro, scrittura, documento. Atti del convegno, Genova, 8-11 novembre 1988, Genova, Società ligure di Storia Patria, 1989]; nel fondo si conserva l'estratto.
Nota
[2] Enrico Castelnuovo, Un pittore italiano alla corte di Avignone. Matteo Giovannetti e la pittura in Provenza nel secolo XIV, Torino, Einaudi, 1991, I ed. 1962.
Dalla prefazione alla seconda edizione: "La presa di posizione anti-avignonese di Meiss risaliva a una incomprensione, dovuta all'uso di criteri di giudizio fondati su standards fiorentino-senesi, dei caratteri poco ortodossi e assai spinti e peculiari delle pitture di Matto Giovannetti al Palazzo dei Papi. Quella di Panofsky era più astratta, più teorica legata com’era alla sua rivendicazione di Parigi come centro di elaborazione nel Trecento di una nuova cultura figurativa nata dall’incontro tra le innovazioni toscane in campo della rappresentazione dello spazio e le attenzioni naturalistiche che si erano manifestate nella miniatura gotica del Nord (pp. XXII-XXIII). Con "concetto del senso di qualità" Conti richiama questi pregiudizi che pesavano sulla pittura di Giovannetti e impedivano di coglierne a pieno la portata nel contesto dell'arte del Trecento. A seguito della pubblicazione dei primi contributi su Avignone da parte di Castelnuovo, nella bozza dell'articolo Un fragment rare d’un art honorable («Revue du Louvre et des Musées de France», XII, 3, 1962, pp. 105-114, n. 26) Meiss lo aveva appunto apostrofato come "embotteld avignonist" (cfr. la lettera di Laclotte a Castelnuovo, Parigi, s.d. [1961-1962]; la bozza si conserva nella serie degli estratti).
Nota
[3] Così scrive Conti: "Siamo in un senso della qualità (non longhiano) plasmato diversamente o non siamo davanti alla sua assenza?". Nella lettera, dopo aver citato quella che riteneva la prima opera di Maso di Banco, precisa: "ignorando tutte le cose scritte da Massimo sulla data della cappella Bardi di Vernio sul 1336-37". Il richiamo va alla pubblicazione di Massimo Ferretti, Una croce a Lucca, Taddeo Gaddi, un nodo di tradizione giottesca, «Paragone», 317-319, 1976, pp. 19-40. Conti aveva già scritto su questo tema: Pittori in Santa Croce: 1295-1341, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, serie 3, vol. 2, 1, 1972, pp. 247-263. I risultati dello studio all'epoca in corso sono stati infine pubblicati col titolo Maso, Roberto Longhi e la tradizione offneriana, «Prospettiva», 73-74, 1994, pp. 32-45.
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Ferretti, Massimo (Soggetto)
- Meiss, Millard (Soggetto)
- Panofsky, Erwin (Soggetto)


