Ritratto a mezzo busto di Ernesto Bechis
- IT ASUT BECHIS Ernesto. Foto. Ritratto giovanile
- Item
- seconda metà del secolo XIX
Part of Altri fondi
Ritratto a mezzo busto di Ernesto Bechis
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Esperimenti sugli embrioni di pollo
Part of Amprino, Rodolfo
Incoraggia Levi e si informa sul lavoro di revisione del Trattato di Chiarugi.
Prosegue gli esperimenti sugli embrioni di pollo per confermare su un campione più vasto i risultati già ottenuti e manifesta l’intenzione di analizzare più a fondo “l’anatomia degli arti reduplicati, ricercando la disposizione dei nervi, dei vasi, muscoli e tendini. Il problema della distribuzione dei nervi potrebbe avere un certo interesse, perché bisognerebbe per lo meno poter escludere che le differenze rispetto agli arti normali nella distribuzione dei rami terminali precede la suddivisione dei territori organogenetici nei casi di reduplicazione”. Comunica di aver spedito ad Hans Mislin per Experientia una breve nota con figure “sempre sugli esperimenti di rotazione di 180° della calotta distale dell’arco”. Si definisce “bôgia-nen” della ricerca, per la difficoltà a introdursi in campi nuovi, che non gli siano famigliari.
Riferisce con stupore di una brutta prova di Nicolò Miani, assistente di Bucciante “fra i candidati alla docenza in Anatomia”, nonostante il valore dei lavori presentati.
Il duca Vittorio Amedeo II al medico Carlo Ricca inviato all'Università di Oxford
Part of Legislazione sull'Università e sull'Istruzione pubblica
Lettera di Vittorio Amedeo II a Carlo Ricca: il duca incarica il medico di osservare il funzionamento e l'organizzazione dell'Università di Oxford, di cui riconosce il prestigio, e quindi di riferirne i dettagli.
Al fine di riformare l’Università di Torino, Vittorio Amedeo II richiede un resoconto sugli stabilimenti e sui privilegi detenuti dall'Università di Oxford, sui suoi regolamenti e sugli insegnamenti lì impartiti, sui lettori e sulle modalità di remunerazione, sui privilegi goduti dagli studenti e sugli eventuali obblighi contratti al conseguimento della laurea.
Reca le firme di Vittorio Amedeo II e di Francesco Antonio Lanfranchi, suo segretario ordinario.
Untitled
Leggi di S.M. dal 1720 al 1729 indi i Brevi Pontifici
Part of Legislazione sull'Università e sull'Istruzione pubblica
Leggi di Sua Maestà per la Regia Università, principianti dal 1720 per tutto il 1729 alle quali seguono le Copie de' Brevi Apostolici tanto per la Celebrazione delle Messe, che per le indulgenze, così nella Congregazione dell'Unità, che in tutte le Regie sciole del Piemonte e della Savoja.
Raccolta di provvedimenti regi e brevi pontifici trascritti da mani diverse a partire dalla metà del XVIII secolo almeno fino al 1858, data dell’ultimo breve. La compilazione precede il trasferimento nell’Archivio di Stato di Torino della documentazione preunitaria, comprese le raccolte di leggi, attuato tra il 1877 e il 1881 (ventuno pacchi di Sovrane Provvidenze dal 1677 al 1850 nel solo aprile del 1877, come da elenco in ASTo, Archivio dell'Archivio, Direzione, 1877, fasc. 118, mazzo 1) e pare essere stata fatta presso la Segreteria dell’Università da fonti allora esistenti, per uso interno. Sono di supporto a questa ipotesi anche le note a corredo della trascrizione di due brevi (rispettivamente datati 18 settembre 1815 [ff. 99-100] e 10 gennaio 1826 [ff. 100-101]), in cui se ne attesta la trasmissione all’Università da parte della Segreteria di Stato per gli Affari interni.
Il cartulario inizia con il testo delle Costituzioni del 1720, che segnano l’avvio dell’opera di rinnovamento e riforma complessiva del sistema dell’istruzione perseguita da Vittorio Amedeo II. I brevi apostolici trascritti disciplinano l'organizzazione delle funzioni religiose entro lo Studio e l'educazione morale e spirituale degli studenti.
Invio Praelectiones tramite Bonafous. Viola valderia All.
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bologna il 26 dicembre 1831, in cui Bertoloni esprime soddisfazione per l’interesse dimostrato per la sua opera Praelectiones, che si ripromette di tradurre in italiano. Gliene invierà alcune copie dell’edizione latina, tramite Matteo Bonafous di Genova. La Viola calcarata inviatagli è probabilmente Viola Valderia All.
Stampa dell’ottavo volume del Prodromus. Elogio di De Candolle padre preparato da Dunal.
Part of Orto botanico
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bordighera il 13 novembre 1895. Bicknell ha visto il figlio di Gibelli: non lo ha subito riconosciuto, tanto è cambiato. Bicknell è tornato il giorno precedente da Firenze, dove non è riuscito a incontrare il professor Mantegazza. E’ andato a teatro e ha visitato la città. Ora è a casa tranquillo e può pensare ai Rubus e ad altre piante che Mefistofele ha creato per tormentare la gente.
Invio di un francobollo australiano con disegnata una pianta misteriosa.
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bordighera il 21 dicembre 1896. Bicknell manda a Gibelli e famiglia gli auguri per le feste di fine anno. Acclude alla lettera un francobollo australiano con (forse!) la misteriosa pianta di cui si è parlato di recente. Pare di vedere a sinistra alcune foglie che potrebbero essere quelle di Carduus o Cnicon; i fiori però non appartengono a tali generi. In uno spazio libero è presente uno schizzo delle foglie e dei fiori.
Ricerca a Torino di materiale per disegno.
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bordighera il 26 gennaio 1897. Bicknell confida a Gibelli che la sua amica [personaggio sconosciuto] sembra sempre moribonda; ha già avuto gravi crisi, quasi sempre quando lui desidera fare una lunga escursione o andare a S. Remo a sentire l’opera. Vorrebbe sentire cantare il suo concittadino Zeni, che fa molto bene in Bohème, molto meglio che in Ero e Leandro, che è piaciuta poco al pubblico torinese. Bicknell sta preparando, per farne una litografia, una veduta panoramica dei monti visibili da Bordighera, però non ne è soddisfatto, perché con il materiale che usa (carta, inchiostro e penna sottile) le linee risultano troppo grosse. Riproduce sulla lettera lo schizzo del profilo montuoso come lo vorrebbe e come invece risulta utilizzando il materiale che ha a disposizione. Chiede a Gibelli, abile disegnatore, di indicargli qualche bottega di Torino che possa soddisfare le sue esigenze. Bicknell ha ricevuto da un certo dottor Di Giovanni di Caltanissetta una lista di piante siciliane da vendere e ne elenca alcune, nel caso interessassero a Gibelli.
Offerta di piante sudafricane da parte di G.M.Wood.
Part of Orto botanico
Lettera dattiloscritta spedita il 23 febbraio 1897 a Bicknell da Bertea Durban (Sud-Africa). Quest’ultimo la gira tale e quale a Gibelli, accompagnandola con poche righe manoscritte. Lo scrivente è John Medley Wood, direttore del giardino botanico sperimentale di Durban; ringrazia Bicknell di avergli fornito l’indirizzo di Gibelli, cui ha intenzione di fornire piante sudafricane, non appena la stagione sarà propizia.
Richiesta di letteratura su Protomyces violaceus.
Part of Orto botanico
Si trovano riuniti alcuni fogli di grafia Bicknell, contenenti la traduzione di una lettera in lingua inglese (“inglese giapponesizzato” come annota Bicknell) che Gibelli ha ricevuto da Tokyo, in data 3 novembre 1897, da H. Nomura, che sta lavorando su Protomyces violaceus. Nomura chiede indicazioni sulla letteratura esistente. Oltre alla traduzione, sono presenti la minuta della risposta scritta in lingua italiana da Gibelli e la traduzione inglese che Bicknell propone.
Ringraziamento per i tartufi. Testi sulla correlazione tra nomi antichi e moderni delle piante.
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bordighera il 22 novembre, senza indicazione di anno. Bicknell ringrazia Gibelli per i tartufi che gli ha mandato. Sono stati molto apprezzati dai suoi figli [di Gibelli], l’ingegnere e il medico, ospiti assieme al loro amico dottor Agnetti. Un conoscente di Bicknell ha letto nel Catullus del Dio Imene coronato dai fiori di Hameracus (attualmente Origanum) e di una sposa alta e dritta come un Hyacinthus. Vorrebbe sapere se esiste un qualche testo che abbia studiato le correlazioni esistenti tra i nomi antichi e quelli attuali. Spera che Gibelli gli sia di aiuto; a Bordighera si pensa solo alla pasta e ai cavoli!
Trifolium trovato sul Vesuvio.
Part of Orto botanico
Lettera inviata da Bordighera il 26 febbraio, senza indicazione di anno. Bicknell ringrazia Gibelli che gli ha fatto avere la 33a parte della rivista sui trifogli, che gli è stata molto utile. Se non riuscirà a determinare una pianta di Trifolium trovata sul Vesuvio, gliela manderà per avere un suo parere.
Matricola di Benedetto Reordino
Part of Altri fondi
Matricola rilasciata dal rettore dell'Università, abate Leopoldo Ripa di Giaglione, che sottoscrive, allo studente di Filosofia Benedetto Reordino di Valperga. Il documento è controfirmato anche dal segretario del Magistrato della Riforma, Tommaso Filipponi. Vi è apposto un sigillo in carta recante la scritta "Taurinensis Magistratus Regii Archigymnasii".
Si tratta del documento che certifica per l'intestatario lo status di studente, coi benefici e privilegi a questa condizione connessi, tra cui il privilegio del foro.
Le "Costituzioni di Sua Maestà per l'Università di Torino" del 1772, analogamente a quanto già stabilito dalle "Costituzioni di Sua Maestà per l'Università di Torino" del 1729, prevedono che il rettore, "ogni anno da noi eletto tra quattro soggetti recentemente laureati di qualsiasi Facoltà" (titolo II, capo V, 1), dia la matricola agli studenti e giudichi "tutte le differenze scolastiche, che insorgeranno fra loro" (ibidem, 4). Anche nella sezione riguardante gli studenti è ribadito che "Niuno potrà intraprendere gli studii nella Nostra Università per conseguire i gradi senza prima riportare la matricola dal Rettore, da cui non si concederà se non a quei, che avranno fatto constare al Censore di aver compiuto lo studio di Rettorica, e di avere dato saggii di idoneità per essere ammessi alla Filosofia" (titolo IV, capo IV, 1).
Il privilegio del foro fu abolito con Regie Patenti del 19 febbraio 1822.
Part of Altri fondi
Part of Castelnuovo, Enrico
Minuta della lettera di Castelnuovo a Chastel; offre un aggiornamento sui propri progetti in corso: la voce enciclopedica “Attribution” [1], un’antologia di scritti di Roberto Longhi in traduzione francese per l’editore Pierre Berès [2] e un volume sulle vetrate per l’editore Giovanni Pittaluga [3]. Castelnuovo si sofferma su tre argomenti che lo interessano particolarmente, oggetto delle ultime ricerche e dei corsi universitari: i problemi figurativi dell’area alpina nel XV secolo, il Gotico e il rapporto tra arte e Rivoluzione industriale.
Sul primo punto era intervenuto nella lezione inaugurale all’Università di Losanna [4] e, l’anno precedente, nell’assemblea generale della Società di Storia dell'arte in Svizzera [5]; avrebbe inoltre dedicato parte della didattica del 1968 [6], con l’auspicio di trasformare il Séminaire d’Histoire de l’Art del proprio Ateneo in un punto di riferimento per questi studi, dotandolo di una fototeca e di uno schedario [7].
Castelnuovo annuncia di avere in progetto un libro sul Gotico internazionale, da pubblicare con Einaudi e dedicato all’indagine su alcuni aspetti del periodo, come il rapporto che gli artisti ebbero con la tradizione classica e le particolari declinazioni nazionali del Gotico, da analizzare in chiave sia diacronica sia sincronico nell’Europa occidentale [8].
Nell’ultimo punto Castelnuovo manifesta le proprie predilezioni circa le pubblicazioni sul rapporto tra arte e Rivoluzione industriale: non apprezza Art et technique aux XIX et XX siecles di Pierre Francastel (1956, II ed. 1964; I ed. italiana Feltrinelli Editore, 1959), preferendo invece le ricerche di Sigfried Giedion, Francis Donald Klingender, Lewis Mumford, James Maude Richards e Robert Rosenblum. Richiamando il corso tenuto all’Università di Losanna nel 1966-67 su arte e rivoluzione industriale e quello dell’anno corrente sul Gothic Revival, esprime il desiderio di preparare un’antologia di testi sulla questione, che comprenda anche pagine di ingegneri e costruttori del XVIII secolo [9].
In chiusura accenna alla mostra L'Europe Gothique XIIe XIVe siècle (Parigi, Musée du Louvre, 2 aprile-1°luglio 1968); al progetto di una nuova rivista annunciato da Michel Laclotte e Jacques Thuillier, da riferire alla «Revue de l’art»; alle rivolte studentesche del Sessantotto e a Philippe Junod, proprio allievo a Losanna.
Felicitazioni per il matrimonio
Part of Castelnuovo, Enrico
Lettera di Laclotte a Castelnuovo: porge le proprie felicitazioni per il matrimonio con Delia Frigessi [1], che si augura di conoscere al più presto, e li invita quindi a una mostra di arte spagnola da lui curata [2].
Petit Larousse de la peinture / Dizionario della pittura e dei pittori
Part of Castelnuovo, Enrico
Lettera di Laclotte a Castelnuovo: esprime la sua approvazione per l'edizione italiana del Petit Larousse de la peinture [1], rendendosi disponibile per un incontro a Roma, tra fine agosto e inizio settembre, con il gruppo di lavoro coordinato da Castelnuovo.
Riedizione de Matteo Giovannetti e la pittura in Provenza nel secolo XIV
Part of Castelnuovo, Enrico
Biglietto di Laclotte a Castelnuovo: ringrazia per l’invio del "Matteo redivivus" [1], di cui si complimenta calorosamente, e ricorda un suo recente passaggio a Torino, in cui aveva incontrato Michela [di Macco ?], Sandra Pinto e Giovanni Romano [2].
Part of Castelnuovo, Enrico
Cartolina di Laclotte a Castelnuovo: porgendo gli auguri per il prossimo Natale, lo ringrazia per l’invio del suo ultimo libro, complimentandosi calorosamente [1].